Capitolo 13 - Il compleanno di Andy

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"Auguri ragazzaccia!" disse Colin con il tono della voce un po' troppo alto.

"Shhh! Stai zitto! Non lo deve sapere nessuno" sibilò Andy.

Il ragazzo si guardò in giro e vide che fortunatamente nessuno lo aveva sentito. Stavano facendo colazione prima dell'ultimo giorno della gita e Andy era, se possibile, più giù di corda del giorno prima.

"Grazie comunque, se l'unico da cui li accetto"

"Perché sono bello? Speciale? Simpatico? Ho carisma?" disse lui pavoneggiandosi.

"No idiota. Solo perché sei il mio migliore amico"

"Ammettilo che ho un posticino speciale nel tuo cuore e smettila di fare l'acida"

"Va bene, va bene come vuoi" disse lei sventolando la mano. "Ti devo raccontare una cosa" si fece più seria.

"Che è successa ieri sera?" chiese curioso.

"Si"

"Dai, dimmi dimmi!"

"Non qui e non adesso"

"Vieni con me" la prese per il braccio mentre addentava un waffle con la nutella e le fece cadere la pietanza, noncurante del fatto che lei non avesse ancora mangiato nulla. La portò nel bagno pubblico del pianterreno, si assicurò che non ci fosse nessuno e la incitò a parlare.

"Allora? Racconta. Le hai parlato?"

"Si"

"E...?"

"E ci siamo baciate. Mi ha baciata"

"Cooosaaa?" disse lui strabuzzando gli occhi.

"Fa' silenzio dannazione!"

"Scusami ma non puoi lanciare una bomba di queste proporzioni e dirmi di stare calmo!"

"Hai ragione, ti spiego tutto dall'inizio"

Dopo qualche minuto in cui raccontava dettagliatamente all'amico i fatti successi la sera prima, lui si mise appoggiato al lavandino con una faccia pensierosa.

"E' chiaro che ricambia i tuoi sentimenti" affermò sicuro Colin.

"Scherzi spero. Mi ha baciata e lasciata lì come un pesce lesso e poi mi ha detto che non può funzionare. L'ha fatto chiaramente per mandarmi fuori di testa un'altra volta"

"Non capisci niente di donne" si batté una mano in fronte lui. "E meno male che ne fai parte"

Le prese le mani e la guardò dritta negli occhi prima di farle un discorso da vero esperto del settore.

"Cara la mia Andy. Se è vero che, come dici tu, mentre ti diceva tutte quelle cose stava piangendo significa una sola cosa: prova lo stesso che provi tu ma è troppo orgogliosa per ammetterlo, sia a te che a se stessa. E magari il suo sentimento è anche più forte del tuo perché serba rancore dai tempi dell'asilo, forse è per questo che non mi sopporta ma comunque, proseguiamo. Ti ha lanciato un sacco di segnali e non ne hai colto nemmeno uno, io lo so, mi hai detto tutto. Forse ieri è scappata perché non le sono arrivati i tuoi di sentimenti. Le hai fatto capire che ti piace?"

"Non ho fatto niente di niente" Andy si prese la testa tra le mani in preda al panico. "Sono un'idiota! L'ho sempre detto di essere un'idiota!"
"Ora non perdiamo la calma e la concentrazione"

"Mi ha detto che ormai è tardi, cosa potrei fare per rimediare? Niente, è tutto finito ancor prima di iniziare"

"Ma se è vero quello che lei prova per te e quello che tu provi per lei, e di questo sono sicuro, nessuno ti può fermare. Vuoi gettare la spugna o lottare per la vittoria?"

Come le foglie in autunnoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora