Dopo aver parlato con Asha decisi di "parlare" con mio padre anche se non mi avrebbe risposto (come al solito). Andai in spiaggia e mi sedetti vicino all'acqua allungando le gambe così che esse potessero toccate l'acqua dell'oceano. Presi un bel respiro e iniziai a parlare. "Hei vecchio mio" dissi guardando il cielo con un piccolo sorriso sul volto, "Sai a volte vorrei non essere nato, io creo solo problemi". Dopo quell'affermazione stetti zitto per un paio di minuti aspettandomi una risposta da Lui che non arrivò mai, sentivo l'acqua diventare un po' più fredda e le onde aumentarono infatti ora l'acqua mi arrivava sin sopra le ginocchia. "Se questo è il tuo modo di consolarmi sappi che non stai facendo un buon lavoro" dissi guardando sempre il cielo blu scuro sopra di me. "Lo so che è a causa mia che mamma è morta, non sono stupido. Lo so che volevano prendere me" continuai a parlare e ovviamente Lui non rispondeva, quindi continuai. "Un giorno dovrai dirmi il perchè quei mostri mi volevano prendere, NON POTRAI NASCONDERMELO PER SEMPRE OK?" dissi urlando come mai avevo fatto. Dopo qualche secondo mi accorsi di una cosa cioè che quando urlai oltre alla mia voce senti le voci dei bisbigli che mi avevano tormentato per un po'. Ora non erano solamente bisbigli anzi erano un grido, un grido simile, se non identico, a quello che feci quando Nico e Will di questa dimensione mi dissero che la loro Annabeth era morta. Mi misi a pensare per una decina di minuti fino a quando pensai a una cosa che chiesi subito a mio padre. "Poseidone ti farò una domanda e ti chiedo di rispondermi, e non dirmi bugie io voglio sapere la verità.", "Le voci che a volte sento sono correlate in qualche modo strano con la sua morte e con altri eventi causati dalla mia presenza??" nessuna risposta. Aspettai e aspettai, stetti lì fermo per 30 minuti e Poseidone non mi aveva ancora risposto, quindi decisi di alzarmi e andarmene. Le mie gambe si erano intorpidite e all'inizio feci un po' fatica a camminare ma dopo un paio di minuti mi misi in marcia verso casa di Asha. Arrivai e dopo aver sbattuto violentemente la porta mi buttai sul divano. Rimasi li fermo ad osservare il soffitto immaginandomi il giorno in cui avremmo affrontato la cometa. Ad un certo punto arrivò Asha che mi chiese a cosa stavo pensando, guardai ancora per quelche secondo il soffitto di legno grezzo e dopodichè mi girai verso di lei con un timido sorriso che si trasformò subito in uno sguardo serio. Ci guardammo negli occhi per una decina di secondi e mi rimisi a guardare il soffitto, subito dopo le risposi dicendole che stavo pensando a quel giorno. Mi guardò così intensamente che non feci altro che ricambiare lo sguardo. "Anche io" disse dopo che la guardai. Non parlammo più e cadde un silenzio tale che mi sembrava di stare ad un campo santo. Lei se ne andò a dormire e io pure. Decisi di dormire lì, sul divano. Chiusi gli occhi e quando gli riaprii era già il giorno seguente. Non feci nulla di particolare quel dì, e lo stesso accadde per le 2 settimane seguenti fino a quando non arrivò l'aspettato giorno in cui noi e il tentacolo avremmo evitato la catastrofe (alme si spera). Come ci aspettavamo, in tutto il mondo girava ormai la notizia che una cometa si sarebbe avvicinata talmente tanto alla Terra che la si sarebbe potuta vedere anche senza telescopio. Erano tutti eccitati tranne noi quattro. Noi temevamo quel giorno, avremmo voluto che non si fosse mai presentato. La sera arrivò presto e io non avevo ancora realizzato quello che avrei dovuto fare quella notte. Una volta arrivate le 22:00 in punto andammo a Mawi ad aspettare la creazione del tentacolo visto che c'era il plenilunio. Dopo un ora il tentacolo non si era ancora formato e la luna piena era sopra Mawi da qualche minuto. Aspettammo ma una volta che la luna si disallineò con Mawi capimmo che il tentacolo non si sarebbe presentato. Entrammo un attimo nel panico, cioè sapevamo cosa fare ma pensavamo che il tentacolo ci avrebbe aiutato. All'improvviso sentii mio padre che mi disse "Va dove hai conosciuto i fuggitivi" perchè sarei dovuto andare ora che le ragazze avevano bisogno del mio aiuto?? dissi tra me e me. Dopo poco dissi "NO" le ragazze si guardarono e poi si girarono verso di me. "Mio padre" dissi imbarazzato. "Che ti ha detto??" chiese Rose. "Niente, vuole che vada dove ho conosciuto nico e Will" dissi diretto e con voce un po tremolante. "Vai. Sono sicura che arriverai in tempo" disse improvvisamente Veronica con un sorriso (ovviamente di conforto) sul volto. "Si vai, se vuole parlarti significa che è importante" continuò Rose. Annuì con la testa e feci il viaggio in acqua che mi insegnato mio padre. Arrivai lì e dopo qualche secondo si aprì un portale, lì mi arrabbiai moltissimo. "COSA SIGNIFICA??!!" urlai sapendo già quello che significava. "Vai, le ragazze riusciranno a proteggersi da sole." disse Poseidone con un tono solenne e fiero. "NO, non me ne andrò fino a quando la cometa non sarà più un pericolo" ribattei io con un po' di rabbia, me lo aspettavo io, sapevo che lo avrebbe fatto. "Devi andare oppure manderai a monte tutto quello che ho fatto per evitare che il cosmo venga distrutto." sapevo che si riferiva a questa mia strana avventura, me lo aveva già detto Ecate che tutto quello che io sto facendo è stato deciso da Loro gli Dei. "NO IO NON LE TRADIRò, HO FATTO UN GIURAMENTO SULLO STIGE E NON POSSO INFRANGERLO, E TU E NESSUN ALTRO PUò DECIDERE QUELLO CHE IO FACCIO OKK??!!!!!" dissi urlando come una furia, non mi era mai capitato di arrabbiarmi così tanto. Ero così arrabbiato che non mi accorsi che urlai proprio come feci un paio di settimane prima. Dopo aver urlato contro mio padre mi girai in direzione di Mawi e vidi due cose, primo era che la cometa era entrata in atmosfera, secondo era il fatto che intravidi una piccola luce all'interno di Mawi il che significava che le ragazze stavano caricando l'attacco da sferrare contro la cometa in fiamme. Subito andai dalle ragazze e appena entrai a Mawi esse sferrano l'attacco di acqua energizzata. Io non mi unì a loro per controllare il flusso anzi entari dentro il flusso e arrivai al suo capo tirai fuori Tsunami la mia spada che porsi in aventi allungando il braccio destro sopra di me. Sentii gli occhi bruciare e vidi per un istante il mio riflesso nell'acqua, vidi i miei occhi, erano diversi da azzurri erano diventati tipo di acqua come se l'iride fosse diventato un mare in tempesta, era quella la causa del mio bruciore agli occhi. Dopo una trentina di secondi avvenne l'impatto tra me, il flusso d'acqua e la cometa. Mi feci ricoprire dall'acqua per evitare di morire all'impatto e infilzai la spada nella cometa. La cometa fu successivamente colpita dal flusso d'acqua energizzata. La cometa fu mandata fuori atmosfera e ritrasformai Tsunami in una bic blu. Il flusso d'acqua svanì e io creai un disco di acqua energizzata per scendere. Rientrai a Mawi e non vidi più le ragazze. Ebbi paura, paura che in qualche modo fossero rimaste ferite anche se io non avevo neanche un graffio. Dopo una ventina di secondi vidi 3 teste riemergere e mi calmai. Ci guardammo tutti e quattro e poi scoppiammo a ridere. Eravamo felici talmente tanto che le ragazze non mi chiesero cosa volesse mio padre. Tornammo a Santa Monica e andammo in un locale a festeggiare ovviamente niente alcol. Tutta la città festeggiava, anche se noi per un motivo diverso. Tornammo a casa verso le 3:00 del mattino e crollammo tutti e quattro appena oltrepassammo la porta della casa di Asha. Ci svegliammo che era tipo mezzogiorno e cercammo di riprenderci dalla sera prima, era stato faticoso respingere la cometa, e poi abbiamo festeggiato fino a tardi quindi eravamo cotti. Dopo esserci ripresi ci sedemmo al tavolo e mangiammo un po' di torta, eravamo felici come delle pasque, però (ci sta sempre un però) non sarebbe durata troppo a lungo. Decisi che quel giorno me ne sarei tornato a casa mia, al campo mezzosangue. Una volta annunciato alle ragazze ci rattristammo un po', però era meglio così. Infatti una volta arrivate le 14:00 facemmo un ultima nuotata insieme fino a Mawi. Entrammo e lì ci salutammo, fu molto triste infatti le ragazze stava trattenendo le lacrime e anche io, me le asciugai e ci abbracciammo per un minutino che sembrò un eternità. Durante l'abbraccio ripercorsi mentalmente tutto il tempo trascorso con loro, da quando mi piombai qui sino a ieri sera, sono stati i migliori mesi della mia vita ed ora me ne sarei dovuto andare. Ci staccammo dall'abbraccio e creai io portale da solo utilizzando i miei poteri. Una volta creato il portale sorrisi alle ragazze e dissi "Alla prossima avventura" poi saltai.
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Un nuovo figlio di Poseidone 🔱🔱
FanfictionEccovi la mia prima fan fiction su percy Jackson. Piccola premessa tutto questo l' ho sognato😁