Scontro mortale

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Era tutto così strano, il mio corpo si muoveva senza che io lo volessi, combatteva contro Percy cercando di ucciderlo. La cosa peggiore e che stavo usando il pugnale dorato e se avessi ucciso Percy con quell'arma avrei cancellato dall'esistenza la sua anima. Per fortuna Percy sapeva difendersi e a combattere con lui c'era anche Annabeth, e mentre loro cercavano di non farmi del male io cercavo di ferirli gravemente. Il combattimento non stava andando bene per Percy ed Annabeth, a nzi avevano rischiato più e più volte di essere colpiti nel petto e nella schiena. Ad un certo punto le vidi, le anime dentro di me, ora non stavo più guardando il combattimento, ma mi ritrovai in una stanza strana dove c'erano cose importanti e che hanno segnato la mia vita, da quella stanza vedevo le anime, erano quattro e non riuscivo a vederle bene poichè loro erano dei fantasmi e gli si vedeva attraverso. Tornai a guardare la stanza ed era cambiata, ora mi trovavo al campo ed era completamente deserto, mi guardai attorno per un po' di tempo ma non c'era nessuno. Alla'improvviso vidi Percy ed Annabeth, e loro cominciarono ad attaccarmi, io mi difesi e quando sferrai un pugno a Percy notai che avevo il pugnale dorato. Guardai in alyo per vedere se potevo vedere quelle anime, e fu così. Capì che era una loro prova e che forse per superarla avrei dovuto sconfiggere i miei due avversari così mi concentrai, feci diventare l'iride dei miei occhi mare in tempesta e attaccai. Corsi verso Percy e iniziammo a combattere io provavo a colpirlo col pugnale ma lui riusciva a parare e respingere tutti i miei colpi, così per cercare di sorprenderlo lanciai il pugnale ad Annabeth. Il pugnale le stava per conficcare nel petto ma ella tiro fuori uno dei suoi pugnali e parò il colpo che sarebbe potuto diventare fatale per lei. Percy ed Annabeth vedendomi indifeso mi attaccarono  da due lati e mi colpirono molto anzi estremamente forte. Chiusi gli occhi dal dolore e quando gli riaprì era rimasto tutto uguale tranne per il fatto che sopra di me, sopra la stanza dove stavo affrontando dei falsi Percy ed Annabeth, non c'erano più le anime. Lì capii tutto, loro mi stavano manipolando facendomi attaccare dei falsi Percy ed Annabeth così che il mio corpo potesse dare il 100% nel combattimento nella vita reale. Quello che io vedevo come una prova in realtà non era altro che il mondo reale visto da una prospettiva diversa. Percy stava per riattaccare ma io urlai "PERCY SONO IO, TEDI. SONO IO" Percy decise di non attaccarmi e mi osservò, mi osservò per molto finchè non mi porse la pano per aiutarmi ad alzarmi. Dopo essermi alzato tossii un paio di volte e Percy mi accompagno in infermeria. "No, non voglio e non devo essere curato" dissi una volta arrivati là. "Se il mio corpo si riprende loro vi riattaccheranno e sta volta con più cattiveria" continuai a dire a voce bassa e stanca. Li sentivo dentro di me che stavano organizzando qualcosa quelle anime, e preferivo rimanere ferito così loro avrebberò iniziaro in svantaggio e Percy avrebbe potuto difendersi il meglio possibile. Restammo lì in attesa della prossima mossa delle anime, passarono delle ore poi senza che io me ne accorgessi mi alzai e iniziai ad andare al lago. Quando capii che non ero io a farlo urlai il nome di Percy talmente forte che mi avrebbe sentito anche se fossi stato a 400 metri dal campo. Ovviamente lui e Annabeth arrivarono in pochissimo tempo e io dissi loro che stavano tornando, le anime stavano per riattaccare. Loro mi bloccarono e mi portarono lontano da ogni fonte d'acqua. Mi portarono addirittura fuori dal campo e andammo nella foresta. Dopo poco il mio braccio diede un pugno a Percy, e io chiese scusa almeno 2 o 3 volte. Dopo qualche secondo attaccai Percy e parlai ma non ero io a parlare realmente. Non ricordo cosa dissi perchè ero troppo concentrato a riprendere possesso del mio corpo. Per fortuna ero stanchissimo rispotto a Percy ed Annabeth che invece erano riposati e pieni di energia. La situazione si aggravò quando le anime riuscirono ad avere accesso anche ai miei poteri. Attirai verso di me dell'acqua che una volta toccato mi curo le ferite e mi ridiede energia. Il mio corpo era sempre più agile e e veloce. Le anime osservarono molto attenzione allo stile di combattimento di Percy ed Annabeth e dopo qualche minuto riusciva a predere le loro mosse. Ad un certo punto percy lasciò scoperto un fianco e le anime ne approfittarono. Tirarono fuori la mia spada e  sferrarono l'attacco e Percy non fu in grado di pararlo. Guando vidi la lama troppo vicino alla sua pelle urlai e mi arrabbiai moltissimo al pensiero che il mio corpo avrebbe ucciso mio fratello. Subito dopo l'urlo si creò uno piccolo scudo d'acqua nella zona dove la spada stava per conficcarsi. Capii che ero stato io a crearla, e riuscii a capire come usare i poteri anche senza usare il mio corpo. Ogni volta che o Percy o annabeth sarebbero stati colpiti dalla spada creai una protezione nel punto in pericolo, ma questa cosa mi stancava e non sapevo per quanto tempo avrei resistito quindi usai tutte ma proprie tutte le mie forze per riprendere il controllo del mio corpo anche solo per un momento. Sapevo come sconfiggere le anime. Feci uno sforzo sovra umano ma ci riuscii, ripresi il controllo del mio corpo anche se per pochi minuti. Iniziai a parlare "Uc..ci..di...miii" dissi lentamente con grande sforzo. "De..vi uc..ci..der..miii" lo ripetei molte volte ma Percy rifiutava l'idea di farlo. "ascolta bru...tto tes...ta d'al..ghe tu de...vi ucci... der....mi, fal..lo p..er meee" dissi accasciandomi a terra. "se mi vu..oi be...ne fall...llo. Sal..va...miiiii" poi non riuscii più a sostenere lo sforzo e lasciai che loro mi ricontrollarono. Non avevo più forze ma loro si, loro le avevano e potevano fare di tutto con il mio corpo. Ripresi a combattere contro Percy e lui ora era in netto svantaggio visto che non potevo più proteggerlo. Dopo un ora di combattimento Percy riuscii a vedere un punto scoperto del mio corpo dove poteva attaccare. Colpii talmente forte che le anime si ritirarono per un momento. Io rimasi li inerme e pronunciai le seguenti parole "percy salvamii. Ti prego uccidimi poni fine alle mie sofferenze" sta volta mi ascolto e proprio quando le anime ripresero il controllo del mio corpo lui lo fece, mi infilzò con Vortice. Estrasse Vortice dal mio petto e iniziai a perdere molto sangue, e poco prima di morire dissi "Grazie, questa è stata la cosa migliore che tu potessi fare per me. Ti voglio bene fratello" mentre morivo sentii che lui mi rispose "Anche io fratello" la sua voce singhiozzante e piena di tristezza mi spezzò il cuore. Ora ero morto. Ero un'anima anche io ora e da tale riuscivo a vedere il mondo che mi circondava almeno che mi avrebbe circondato ancora per poco, Sapevo che tra pochissimo sarebbe arrivato Ermes a prendere me e le altre quattro anime che erano troppo deboli per cercare un altro ospite. Aspettai ma Ermes non arrivò, anzi arrivò Iride, messaggera divina e forma corporea dell'arcobaleno. MI disse che gli Dei avevano deciso che sarei potuto tornare nel mio corpo ma che per poterlo fare avrei dovuto sconfiggere la mia disgrazia e che il mio corpo defunto sarebbe dovuta stare in acqua. Potevo farcela,anzi dovevo farcela. Mi preparai ad affrontare le anime che mi avevano usato come posto per nascondersi. Io avevo un vantaggio enorme, cioè il fatto che io ero determinato a fare tutto ciò che dovevo fare per tornare in vita. La mia determinazione mi diede  forza sufficiente ad attaccare per primo e per combattere. Diedi pugni forti come l'ossidiana, ero veloce ed agile come un fulmine portai le quattro anime al campo e instintivamente le spinsi una per una sul pugnale dorato. Non so come ma le quattro anime avversarie vennerò trapassate dalla lama che le cancellò. Ormai non esistevano più, finalmente le avevo sconfitte, ero felicissimo, però mancava ancora un passaggio per tornare in vita, dovevo far portare il mio cadavere al lago. Tornai nel punto in cui ero morto e vidi Percy chino sul mio corpo senza vita. Stava piangendo come se non ci fosse un domani e Annabeth cercava in tutti i modi possibili di consolarlo ma non sapeva come fare. Pensai ad un modo per farmi portare al lago, pensai e pensai fino a quando capii. Sarei dovuto entrare dentro Percy, lui sarebbe stato il mio corpo temporaneo. Entari dentro di lui e iniziai a vedere le cose dal suo punto di vista. Iniziai a parlare "Percy misenti??" dissi provando a comunicare con lui. "Tedi??" fece lui con tono dubbioso. "Percy devi fare una cosa per me. Devi portarmi al lago" dissi dicendo quello che doveva fare per farmi resuscitare. "Tedi sei tu?" chiese ignorando totalmente quello che gli dicevo. "SI sono io ora però fai quello che ti ho detto, ok??!" dissi io. Ero impaziente di tornare nel mio corpo. "Si ì, ma perchè?!" chiese lui non capendo il perchè della mia richiesta. "Tu fallo e basta!!" Dopo queste parole prese il mio cadavere in braccio e si mise a correre verso il lago. Annabeth gli chiedeva cosa stesse facendo ma lui la stava ignorando. Arrivò in poco tempo al lago e ripose lì il mio corpo. Stava galleggiando. Dopo poco mi sentii attratto verso il mio corpo e senza che io lo volessi iniziai ad uscire dal corpo di Percy e iniziai ad avvicinarmi al mio. Era una sensazione strana, sembrava come se ci fosse una forza magnetica e pian piano mi avvicinavo sempre di più al mio corpo. Dopo poco io entrai nel mio cadavere. Vidi tutto nero e non respiravo. Mi spaventai E aprii la bocca per prendere una boccata d'aria e allo stesso tempo aprii gli occhi. Mi guardai attorno. Ero nel lago e davanti a me c'era Percy che non sapeva cosa fare. Io mi guardai le mani per vedere se fosse vero il fatto che ero tornato in vita. Percy era lì fermo e io gli corsi addosso e lo abbracciai e lui fece lo stesso.


                                                            UN ANNO DOPO

La mia vita al campo era fantastica non potevo desiderare di meglio, ci allenavamo ogni giorno e spesso io e Percy  veniamo mandati a recuperare dei nuovi Mezzosangue in varie parti del mondo. Io e Percy avevamo legato moltissimo ormani nulla poteva più separarci. La mia vita ora è completa e bellissima non potrei desiderare niente di più.

                                                                                        FINE.

Un nuovo figlio di Poseidone 🔱🔱Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora