Capitolo 28.

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X : stai bene?

Alzo lo sguardo e mi trovo davanti un ragazzo. Lo guardo. Ammiro il viso angelico. Ha degli occhi nocciola, labbra carnose e rosee. I capelli mossi gli ricadono sul viso. Noto la sua espressione sorpresa e i suoi occhi osservarmi attentamente.
Distolgo lo sguardo e rispondo alla domanda che mi aveva fatto poco prima.
Io : sisi sto bene.
X : vieni ti aiuto ad alzarti
Mi porge la mano e io la fisso per poi prenderla e tirarmi su.
X : Vittoria voglio chiederti scusa per-
Io : come sai il mio nome?
X : ehm... In che senso?
Io : nel senso che come conosci il mio nome se ci siamo appena incontrati?
X : ma che stai dicendo? Noi ci conosciamo già da mesi.
Io : beh scusa non mi ricordo di te. Ho perso la memoria da poco, quindi non ricordo niente di ciò che è successo prima.
X : cosa?! E come è successo?
Io : mio fratello ha parlato di una festa e di un ragazzo che ha la colpa di tutto questo, mi pare si chiamasse P-payton? Si credo si chiami cosi. Mi ha anche detto che devo evitarlo.
X : oh.
Io : scusa ma tu come ti chiami?
X : ....

PAYTON'S POV
V : scusa ma tu come ti chiami?

Oh cazzo e adesso che gli dico? Non posso dirgli che sono io il bastardo che ha la colpa di tutto ciò.

Io : mi chiamo Marco.
V : oh ok. E come ci siamo conosciuti?
Io : beh eravamo compagni di scuola alle medie.
Mi invento una bugia.
V : oh wow.
Guardo il suo viso. Cazzo se è bella. Se solo sapesse cosa le ho fatto mi odierebbe. Se un giorno ricorderà dovrò assolutamente spiegargli tutto, deve sapere che non l'ho mai usata solo per scopare... Io la amo. Ma adesso lei non ricorda niente e se viene a sapere chi sono veramente si allontanerà del tutto da me. E io non voglio. Devo riconquistarla. Devo essere di nuovo mia. Prima che qualcun altro me la prenda.

Mi distrae dai miei pensieri la sua voce.
V : Marco ci sei?
Io : sisi
V : bene. Io adesso devo andare. Che ne dici se ci troviamo uno di questi giorni? Magari ricordo qualcosa.
Io : va bene certo. Ti do il mio numero.
Gli do il mio numero e lei lo salva sul telefono.
V : perfetto, ci vediamo.
Io : certo. Ciao.
Mi sorride per poi voltarsi di spalle e andarsene.
Cazzo quanto ti amo Vittoria.

VITTORIA'S POV.
Mi volto e mi incammina verso Starbucks. Era davvero carino quel Marco. Poi l'emozione che ho provato quando le nostre mani si sono unite è stata travolgente. Mi sentivo bene, non so spiegarlo cosa sia. Vedo che sono arrivata e apro la porta d'entrata.
Mi guardo intorno e vedo che c'è tantissima gente, sento una sensazione strana come di paura. Mi salgono le lacrime agli occhi e sento un dolore al petto. Il respiro mi manca, non so cosa stia succedendo ma devo andare via da qui. Esco da Starbucks sbattendo la porta d'ingresso e inizio a correre verso casa, sentendo la bruttissima sensazione di prima svanire piano piano. Appena arrivata davanti casa apro la porta per poi chiuderla alle mie spalle.

X : Vittoria cazzo dove sei stata?
X : eravamo procccupati
X : ehy vitto stai bene?
....

Non Ho paura di sfiorarti... {PAYTON MOORMEIER} Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora