Speciale 1.6 ↫

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I due dopo essere usciti dall'acqua ed essersi asciugati e rivestiti, vista l'ora, furono costretti a tornare a casa. Tornarono sul traghetto e prima che questo partisse, si sedettero sulla panchina posta davanti alla ringhiera, vista mare. Per i quindici minuti di viaggio i due rimasero seduti, a guardare le luci dell'isola farsi sempre più piccole. Hyunjin secondo dopo secondo, diventò sempre più agitato, si morse il labbro internamente sino a sentire il proprio sangue scorrere in bocca. Sussultò appena e rilasciò un verso di dolore e fastidio, attirando così lo sguardo del fidanzato che lo guardò preoccupato.

"Amore tutto ok?"

"S..sì tranquillo."

"Mh, va bene."

Jeongin lo guardò poco convinto, ma decise di sorridergli dolcemente e sporgersi appena a baciarlo sulle labbra più volte, sperando di calmarlo. Hyunjin sorrise e ricambiò i baci, stringendolo a se dal bacino. Qualche minuto dopo il traghetto raggiunse il porto e subito la voce robotica avvisò il raggiungimento della destinazione ed invitò i presenti a scendere. I due si alzarono dalla panchina e, mano nella mano, dopo aver guardato il panorama, scesero nostalgici dal traghetto. Una volta a terra Jeongin prese il cellulare per chiamare il taxi, che li portò a casa di Hyunjin.

"Vieni, andiamo a
casa. Sei stanco?"

"Un po', ma posso
dire che ne sia valsa
la pena. È stato uno
dei giorni più belli
della mia vita, con
te al mio fianco."

"Beh la giornata non è
ancora finita, spero che
diventi il giorno più bello
della tua vita sino ad oggi."

"Mh?"

"Entriamo."

Hyunjin lo guardò sorridendo e scosse appena la testa, per poi aprire la porta di casa. Circondò il bacino di Jeongin con un braccio e piano lo fece entrare in casa. Jeongin varcò la porta stringendosi a lui e nel vedere il corridoio illuminato si guardò intorno attentamente. Schiuse le labbra, meravigliato, dalla presenza delle candele a terra e dei petali di rosa rossi sparsi intorno a queste. Guardò Hyunjin, rimanendo però in silenzio, cercando di chiedergli con lo sguardo che cosa fosse tutto quello, ma questo non rispose. Si limitò a sorridergli e condurlo sino alla camera da letto. Davanti alla porta, Hyunjin chiuse gli occhi e prese un respiro profondo prima di aprire la porta.

"P..prima tu.."

Jeongin lo guardò, nuovamente preoccupato e si morse il labbro. Gli accarezzò la guancia lentamente e quando vide la porta aprirsi, guardò al suo interno. Vedendo la luce, anch'essa prodotta dalle candele, fece un respiro profondo a sua volta e con una mano aprì meglio la porta, rivelando il suo interno. Tutto il pavimento della camera era ricoperto da petali di rosa e candele profumate, le pareti tappezzate dalle loro foto più belle ed importanti, il soffitto ricoperto dai palloncini rossi a forma di cuore e infine il letto con al centro un mazzo di rose e un scatolina di velluto color oro. Sgranò gli occhi e schiuse le labbra ancora più meravigliato.

"H..hyun.. che che
cosa è tutto questo?"

"Ecco, io.. volevo.."

Hyunjin lo guardò mordendosi le labbra e si avvicinò al letto, prendendo il mazzo di rose e la scatolina. Gli porse le rose e, quando Jeongin le prese in maso, si inginocchiò lentamente davanti a lui. Con le mani tremanti aprì la scatolina e lo guardò dal basso. Jeongin strinse a se il mazzo di rose e dopo averle annusate sorrise e guardò Hyunjin. Vedendolo inginocchiarsi rabbrividì e guardò la scatolina e il suo contenuto: un anello in oro rosa con un piccolo brillante in cima. Hyunjin lo guardò e dopo aver deglutito più volte fece un respiro profondo.

"Jeongin, amore..
mi vuoi sposare?"

Jeongin rimase fermo per alcuni istanti che sembrarono un'eternità. Il suo corpo perse completamente le sue funzionalità e il mazzo di rose caddero a terra senza che lui potesse fare qualcosa per impedirlo. Hyunjin guardò le rose con la coda dell'occhio e deglutì ancora, convinto che quel gesto significasse un rifiuto. Anche lui rimase fermo per alcuni secondi che sembrarono un'eternità, non sapendo cosa fare, come reagire a quella reazione. Sarebbe voluto sparire, tornare indietro nel tempo a pochi istanti prima, avrebbe voluto evitare quella brutta figura e quel brutto rifiuto. Jeongin nel vedere l'espressione del fidanzato variare, riprese possesso del proprio corpo e si fiondò tra le braccia di Hyunjin, che lo guardò sorpreso e confuso.

"Lo voglio. Sì.
Voglio sposarti.
Dio, certo che lo
voglio. Sarò tuo
marito e lo sarò
per sempre. Sì."

Jeongin pronunciò quelle parole tra i singhiozzi e le lacrime di felicità. Lo strinse forte a se e gli riempì il viso, soprattutto le labbra, di baci dolci e umidi. Hyunjin sentendo quelle parole tirò un sospiro di sollievo e tra le lacrime lo abbracciò forte, stringendolo contro il proprio corpo. Ricambiò alcuni baci e sorrise felice, riacquistando tutta la sua sicurezza. Lo guardò felice e poco dopo allentò la presa sul suo corpo. Tolse l'anello dalla scatolina e gli porse la mano. Jeongin lo guardò mordendosi le labbra e poggiò la mano sinistra, tremante, sulla sua. Hyunjin lasciò un bacio sul dorso della sua mano e sull'anello, per poi infilarlo al suo anulare. Sorrise guardando la mano del suo futuro sposo e intrecciò le dita alle sue. Jeongin guardò la propria mano e sorrise ancora più ampiamente, rilanciandosi tra le sue braccia, baciandolo lentamente sulle labbra. Hyunjin lo prese in braccio, alzandosi da terra e mentre ricambiò il bacio lo fece stendere sul letto, dove avrebbero concluso la loro giornata nel migliore dei modi: amandosi.

*   *   *   *   *   *   *

Storia ufficialmente finita, grazie ancora per averla letta, per aver lasciato un segno del vostro passaggio e per averla apprezzata. Spero vi sia piaciuta davvero o che almeno vi abbia tenuto compagnia. Nei giorni successivi, verrà revisionata, ma solo a livello grammaticale, perché ho iniziato con un'idea, ma nel corso della stesura l'idea e cambiata, così come i tempi verbali usati. E niente, grazie mille ancora. ILY!

Sindrome di Stoccolma ↫ Al contrarioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora