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Positivo.

Jisoo sprizzava gioia da tutti i pori, ma non aveva contato la reazione che avrebbero avuto Taehyung e sua madre.

Zia Hyuna era un pezzo di pane, ma sarebbe andata su tutte le furie sapendo che la figlia correva il suo stesso rischio.

Come da copione, infatti, la mattina dopo si scannarono come mai le avevo viste fare.

"Jisoo, stai scherzando vero?!","Mamma sono una donna e sto con Taehyung da cinque anni, si può sapere che diamine c'è che non va in te?!","Non terrai il bambino, è fuori questione! Non farai il mio stesso errore Jisoo!".
Quando zia Hyuna disse quella frase, si gelò il sangue perfino a me.
Come poteva chiederle di abortire?

"Stai per caso insinuando che io sia un errore?! Roba da matti! Se qualcuno ti avesse chiesto di abortire, lo avresti fatto?!", mi tolse le parole di bocca.
Speravo con tutto il mio cuore che risolvessero e che il bambino avrebbe potuto avere una possibilità, ma non sarei potuta rimanere troppo tempo in casa, dovevo pur sempre andare a lezione.

Uscii di casa intorno alle 07:30, presi i soldi per il biglietto dell'autobus e mi diressi verso la fermata.

Quando arrivai ebbi un lieve senso di paura, ma non ci feci troppo caso, farmi inghiottire dalle mie insicurezze era l'ultima cosa che potevo permettermi di fare.

Quando entrai nel grande edificio c'era una bidella ad aspettarmi,"Lei è...?","Park Miyon, sono nuova","Mi segua".
Percorsi con lei diversi corridoi e salimmo su altrettante scale, ogni parete era ornata da certificazioni e scaffali contenenti centinaia di libri, e alla fine arrivammo davanti ad un'aula.
"Entri pure,", mi incoraggiò la donna,"in bocca al lupo signorina Park", la ringraziai e lei mi rivolse un caldo sorriso.

Anche il personale è fantastico.

Posizionai le mie mani sulla maniglia ed entrai silenziosamente nella stanza, dove mi accolsero i miei futuri compagni.

"Signorina Park", mi sentii chiamare,"È lei, vero?".

Il momento era arrivato, facevo ufficialmente parte della classe.

"Può fare una breve introduzione su sé stessa?" mi chiese il professore, sorridendo.
Annuii istintivamente,"Ciao, sono Park Miyon e sono italo-coreana. Ho vissuto in Italia fino ad ora ma so parlare bene il coreano, quindi non avremo problemi di socializzazione. Spero che potremmo andare d'accordo per tutto l'anno scolastico".
Sorrisi e feci un piccolo inchino. Non mi sentii affatto a disagio, i miei compagni erano davvero amichevoli, scaldarono il mio cuore e mi integrarono nel gruppo già dal primo momento.

"Bene, il suo posto è quello" disse l'uomo, indicando il banco accanto ad un ragazzo bello e dalle guance paffute. Mi sedetti dove disse e quando sistemai la mia roba sul banco, il professore disse ironicamente:"Chi si somiglia si piglia!".

Guardai confusa il mio compagno di banco che stava allegramente ridendo. "Che intende?" gli chiesi cominciando ad essere contagiata dalla sua risata. "Mi chiamo Park Jimin, abbiamo lo stesso cognome" rispose tendendomi la mano.

Tra tutte, fu la sua personalità a spiccare al mio occhio, sembrava davvero qualcuno di amorevole, il classico ragazzo sempre pronto ad aiutare gli altri, e inoltre era carino anche esteticamente.

La giornata si concluse velocemente e al suono assordante della campanella mi alzai per lasciare l'edificio. Proprio quando stavo per uscire, Jimin mi bloccò, afferandomi dall'uniforme.

"Ehy Miyon! Hai detto di venire dall'Italia, giusto?" chiese lui, mentre osservavo il resto degli studenti abbandonare la struttura. "Sì, ho vissuto lì fino ad ora, perché?","Oh...Be', potrebbe far comodo avere amici in zona, non credi?" disse lui entusiasta. "Quindi...Che ne diresti di scambiarci i numeri di telefono? Siamo anche in classe insieme! Potrebbe farti comodo qualcuno con cui fare i lavori di gruppo, dato che qui sono soliti assegnarne".

Mi fece piacere vedere qualcuno disposto ad aiutarmi anche senza conoscermi, quindi gli porsi sorridente il mio telefono in modo da fargli copiare il numero. Mi fece uno squillo per assicurarsi di non aver sbagliato nel digitare e dopodiché ricominciò a parlare,"Io rimarrò qui per i corsi aggiuntivi, se ti va di aspettarmi facciamo una passeggiata più tardi".

Stavo per accettare, ma quando mi ricordai di aver lasciato zia Hyuna e Jisoo a litigare, cambiai idea, impaziente di sapere in che modo si fosse evoluta la vicenda.

"Scusami Jimin...Magari un'altra volta, ora devo correre a casa, ti mando un messaggio più tardi, va bene?"

Lui assunse improvvisamente un'espressione mista tra l'imbarazzo e la tristezza, annuendo in modo quasi impercettibile,"Va bene...A dopo allora..." e senza darmi il tempo di ricambiare il saluto scomparve tra i corridoi intrecciati dell'università.

Pensai insistentemente a cosa avesse potuto scaturirgli quella reazione.

Non appena varcai la porta d'ingresso sentii il pavimento diventare più profondo e la testa cominciare a girare. L'unica cosa che riuscii a ricordare fu che presi un brutto colpo schiantandomi contro il marciapiede.

Buio.

***

Mi svegliai in un lettino da ospedale e con gli occhi e la bocca ancora impastati dal sonno.
Riuscii solo a sentire la voce di mia zia parlare con qualcuno.

"La ringrazio giovanotto! Non oso immaginare cosa sarebbe successo alla mia Miyon se non fosse passato lei, posso offrirle un pasto?"

Cosa? Che era successo? Di che stava parlando?

Mi accorsi solo dopo qualche secondo che c'era Jisoo alla mia destra, che ormai era scattata sul posto per andare ad avvisare zia Hyuna del mio risveglio.

"Mamma è sveglia!", disse la voce squillante di Jisoo.
Dopo neanche un millesimo di secondo erano nella mia stanza, e poi c'era lui.

Sto sognando?

Il ragazzo dell'aeroporto era la stessa persona che mi aveva portata in ospedale?

Quando posò i suoi occhi sui miei prese un leggero colorito rossastro dovuto alla timidezza e si grattò il retro del capo con la mano destra.

"C-Come stai?" mi chiese,"B-Bene, c-credo di aver avuto un calo di zuccheri...","Miyon, questo ragazzo ti ha portato qui" disse zia prima di regalarmi un caloroso sorriso.
Allora avevo ragione, è stato lui a portarmi qui.
"Grazie.." dissi timidamente e lui mi sorrise in modo dolce,"Ero lì di passaggio, era il minimo che potessi fare".
Ebbi una forte fitta allo stomaco, ma non faceva male, sentivo solo tutto in subbuglio.
Che mi sta succedendo..?

Mia zia lo ringraziò ancora e ancora, quasi fino allo sfinimento."La ringrazio di cuore signorino, qual è il suo nome?","Yang Jeongin, signora, piacere di conoscerla", disse questo e fece un rapido inchino.
Yang Jeongin.
Era così che si chiamava quindi.

Il suo telefono prese a squillare, rispose e lo sentii parlare,"Sì hyung?...Ho avuto un contrattempo...Ok...Sì, lo so che sono in ritardo, poi ti spiego!...Va bene, va bene...Vengo subito" e riagganciò, poi si rivolse a noi,"Devo andare, è stato un piacere aiutarvi", fece un ennesimo inchino e lasciò la stanza.

Dopo quindici minuti un'infermiera bussò alla porta,"Posso entrare?","Entri pure" rispose Jisoo.
"Signorina, è stata davvero fortunata che quel ragazzo l'abbia trovata, ha chiamato l'ambulanza ed ha insistito per venire, se non fosse stato per lui ora non sarebbe qui. Detto ciò..." si fermò un attimo prima di sospirare,"devo informarla che nonostante sia stata solo una misera caduta, non possiamo dimetterla prima di tre giorni","Scherza?! È solo una caduta! Ho degli impegni in questi giorni!","Tesoro...", si intromise zia,"Parlerò io con i professori","No,no,no! Non voglio sentire un'altra parola! Non è necessario rimanere qui per molto e non posso saltare scuola ora che ho appena iniziato!","Mi dispiace signorina Park, dimetterla prima non è possibile."

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Hyuna non ha preso molto bene la gravidanza di Jisoo e la ragazza sembra non avere la minima intenzione di abortire, ma soprattutto, non vede l'ora di condividere la notizia con Taehyung.
Come pensate che potrebbe prenderla? Come molte di voi potrebbero aver intuito, il ragazzo dell'aeroporto era proprio Jeongin!

Heart way || Yang JeonginDove le storie prendono vita. Scoprilo ora