7

169 14 1
                                    

Mi alzai dalla sedia e mi diressi verso la mia stanza per raggiungere Jeongin.
Arrivai sulla soglia della mia camera ma quando vidi il ragazzo seduto sul letto con le mani tra i capelli e il respiro interrotto da singhiozzi mi fermai.
Che avrei dovuto fare?

Ancora una volta fu Felix a salvarmi,"Ehi, ma che fai?", disse con un tono decisamente troppo alto per la situazione, ma che fortunatamente non attirò l'attenzione di Jeongin.
Lo afferrai per un lato della felpa invitandolo a sbirciare con me e con un cenno del capo mi indicò di andare da lui, e così feci.

"Ciao...".
Lui non rispose, ma alzò lo sguardo verso i miei occhi e fu come se mi stesse supplicando di non rimanere lì ferma impalata.
Mi avvicinai con passo incerto a lui e mi accovacciai tra le sue gambe senza distogliere lo sguardo dalle sue iridi lucide.
Dischiuse le labbra come per parlare ma non professò parola e nel frattempo che il suo respiro si era regolarizzato, le lacrime continuavano a scendere incessanti.
Feci quello che mi sembrò più giusto fare: allungai le maniche della mia felpa oversize fino alle nocche e cominciai a percorrere con i palmi le sue gote rosate e umide.
Fu come se ogni volta che interrompevo il percorso di una lacrima lo rendessi più calmo, più tranquillo, condividevo con lui il peso di quei ricordi che in due sarebbero stati più facili da trasportare.
Quante responsabilità poteva avere in spalla un ragazzo così giovane?

Non lo conoscevo ancora abbastanza da sapere la sua intera storia, ma volevo aiutarlo in qualche modo a sbiadire quegli orribili ricordi.
Ad un certo punto il suo viso si contorse in una smorfia; stava per ricominciare a piangere.
Nonostante non mi aspettassi che delle carezze insignificanti bastassero per farlo riprendere davvero, rimasi sorpresa nel vederlo ricominciare a piangere, poi circondò inaspettatamente il mio corpo con le braccia facendomi sbilanciare in avanti.
Sfregò il suo naso nell'incavo tra il collo e la mia spalla e parlò con voce tremante, "Miyon, non voglio che ti succeda quello che è successo a Dahyun, non voglio perdere anche te..."
I brividi mi puntellarono la pelle chiara e sentii le sue lacrime tiepide scivolare su di essa.
Solo a quel punto ricambiai l'abbraccio lasciando che il mio corpo aderisse al suo e mi azzardai a far scivolare la mia mano tra i suoi morbidi capelli.
"Sono qui, non mi perderai."

Strinse in un pugno il tessuto della felpa e si avvicinò ancora di più a me.

Felix entrò nella stanza, attirando la nostra attenzione con due colpi di tosse finti per avvisarci che Chan aveva chiamato,"Sono tornati a casa poco fa, dobbiamo sbrigarci se vogliamo andare a letto a stomaco pieno","In che senso?","Vedi Miyon, ogni sera da noi è una guerra all'ultima ala di pollo..." mi rispose Jeongin ridendo e guardando Felix in cerca di approvazione.

"Aspetta un attimo," disse Felix,"non dovresti dormire da noi? Intendo, è anche casa tua adesso, no?".

Sbiancai.

Aveva ragione, dovevo trasferirmi subito.

"Okay! Non sembri la tipica ragazza che mette l'intera casa nella valigia quando parte, quindi credo che tu non abbia portato molto dall'Italia. Bene, raduna quelle poche cose che hai così io e Jeongin possiamo caricarle in macchina, sbrigati! Ora avviso Chan che starai con noi già da oggi!"

***

Mentre Felix guidava la macchina di Chan, mi accorsi di un contenitore di CD sul sedile accanto al mio, non lo avevo visto prima.
"Cos'è?","Cosa? Ah quello dici, ci sono le nostre canzoni in quei CD", rispose Felix guardando l'oggetto dallo specchietto retrovisore. "Che intendi con 'nostre'?" chiesi, "Be', ti ricordo che frequentiamo un'università specializzata per il mondo dello spettacolo! Siamo aspiranti musicisti ecco, c'è chi rappa, chi canta e chi balla, tutto qui...Dà qua, ne metto qualcuna, puoi dirmi un numero non troppo grande?","Otto va bene?".
Felix passò i CD a Jeongin e gli disse di cercare l'ottavo dischetto per disposizione.
"Puoi dirne un altro?" disse il ragazzo con il contenitore in mano.
"Perché?" si intromise Felix,"È My Universe, non ci siamo tutti qui","Non fa niente, io quella canzone la adoro, perché a lei non dovrebbe piace-","Ragazzi, mettetela e basta!".
Jeongin si arrese e la canzone partì, riempiendo la macchina con una voce morbida e vellutata.
"Jeongin sei bravissimo!","Oh, questo non sono io, aspetta un attimo..." mi rivolse un sorriso imbarazzato che mi fece arrossire e dopo che quel ragazzo dalla voce angelica finì la sua parte Jeongin riprese a parlare,"Questo sono io.".
Rimasi in silenzio per tutta la durata della sua parte per godermi la sua bellissima voce.

Chiusi gli occhi per immaginare che quelle parole fossero per me e il mio cuore saltò un battito.

"Jeongin l'hai uccisa","No ti prego!" rispose lui ridendo, "Ragazzi sono più che viva," mi rivolsi al più piccolo,"diventerò anche io così brava?".
Jeongin si girò verso di me incredulo e mi guardò sorpreso,"Ti è piaciuta seriamente?","Me lo stai seriamente chiedendo?".
Spostò lo sguardo su Felix e poi nuovamente su di me,"Uh...Beh..G-Grazie...Gli altri due sono Seungmin e Changbin, sono sicuro che farete amicizia".
"Di' un altro numero","Diciannove","Wow","Cosa?",
"No," feci ridere Felix, "è il titolo della canzone: Wow","Chi canta qui?","Io, Minho e Hyunjin.","Avvisami quando arriva la tua parte".

Dopo una ventina di secondi Felix mi fece un cenno con la mano e quando sentii la sua voce mi congelai. "Ma che...".
Non ebbi neanche il tempo di finire la frase che Jeongin e Felix scoppiarono in una fragorosa risata.
La voce profonda e roca del ragazzo mi destabilì un attimo e cercai per un po' di realizzare che si trattava della stessa persona, ma con scarsi risultati.
Durante il resto del viaggio continuammo ad ascoltare le loro canzoni e devo ammettere che mi piacquero tutte, nessuna esclusa.
Jeongin mi fece vedere anche delle registrazioni di alcune coreografie, ma onestamente mi ero concentrata più sulle difficoltà che mi aspettavano che sul resto.
Felix mi rassicurò, dicendomi che lui, Hyunjin e Minho mi avrebbero aiutata a perfezionarmi nel ballo nel minor tempo possibile, quindi provai a convincermi.

Arrivammo al dormitorio intorno alle 20:00 e non appena superai la soglia della porta rimasi confusa nel vedere tutto buio, fin quando non sentii una voce, "Uno...Due...Tre..."
Le luci si accesero e i ragazzi mi sorpresero con dei cappellini a punta e dei piccoli fischietti di carta.
Mi guardai attorno e avendo intuito cosa stessero cercando di fare, puntati l'indice sul mio petto, facendoli annuire.
Uno di loro si avvicinò a me e mi prese a braccetto,"Ce ne avete messo di tempo per arrivare!","Jisung ti prego non iniziare!" disse Felix ridendo, ma lui lo ignorò completamente.
Jisung aveva un aspetto davvero buffo e l'aria di chi sapeva come far ridere, era più alto di me, ma non di molto, massimo di cinque centimetri ed era molto simile ad uno scoiattolo.
"Innanzitutto un applauso alla nuova membra degli Stray Kids!","Membra?" ripeté un altro ragazzo confuso,"Eh beh? È una femmina, non vedi? Non te ne intendi proprio di donne hyung!","Sì ma-","Un applauso!".
Gli altri obbedirono esasperati e cominciarono a battere le mani ridendo tra loro, evidentemente Jisung era solito assumere quel tipo di comportamento, ma dovetti ammettere che non mi dispiaceva affatto, mi stava simpatico.
"Grazie, grazie...Ma non è questo il punto. Sei tu, Miyon, pronta ad abbandonare una buona percentuale della tua serietà stando con noi?"
Lo guardai scettica, ma comunque con un sorrisone sulle labbra.
"Sì, lo vuoi, andiamo avanti. Prometti di non giudicarci nonostante i nostri disturbi mentali?","Sì?" dissi ridendo. "Perfetto, benvenuta negli Stray Kids, è un onore per noi..." disse asciugandosi delle lacrime immaginarie,"Dai Jisung non piangere!","Non sto piangendo!" disse continuando quel gesto divertente.
Finì il suo 'discorso' con un'espressione incredibilmente drammatica, ma alla fine scoppiò a ridere anche lui.

Heart way || Yang JeonginDove le storie prendono vita. Scoprilo ora