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Io e Jeongin ci baciammo, lì, senza preoccuparci troppo degli occhi indiscreti della città.
Mi strinsi a lui e feci incastrare i nostri corpi.
Il bacio finì e tutti ci guardarono contenti, compreso Minho, eravamo diventati migliori amici e ci volevamo tanto bene.
Il mondo si fermò: le macchine, le persone, le auto, si fermarono.
Vidi Namju correre verso di me e quando fu a un passo di distanza dalla mia figura alzò in aria la mano e...

Mi svegliai.
Ero sudata e il cuore batteva come mai aveva fatto prima.
Un sogno, era solo un sogno.
Cercai di afferrare il mio telefono da sopra al comodino malgrado il buio e quando lo accesi mi accecai a causa della luminosità e vidi l'ora: 05:00 AM.
Mi strofinai gli occhi impastati con le nocche e mi alzai per andare in cucina a bere dell'acqua.
Quando uscii dalla mia stanza non potei non notare la luce che si intravedeva dalla stanza di Chan, bussai dolcemente alla porta, ma non ebbi risposta, quindi entrai.
Era seduto sulla sedia della sua scrivania, che dormiva con la testa a penzoloni.
Sbirciai sul suo computer e riuscii a scorgere i file di alcune tracce, sicuramente per il gruppo.
Mi recai nel soggiorno e cominciai a rovistare nei cassetti fino a quando non trovai una coperta, che andai a mettere subito dopo addosso a lui.
"C-Che ci fai qui?" balbettò con gli occhi socchiusi.
"Ho avuto un incubo. Perché non vai sul letto? Sono le 05:00 AM."
Lui ignorò completamente la mia domanda e si focalizzò sulle prime quattro parole,"Che tipo di incubo?"
"Nulla di importante," sorrisi,"da che ora sei sveglio?","Non ho dormito" sbadigliò esausto.
Mi allontanai da lui con l'intento di preparargli un caffè ma mi trattenne con il braccio,"Siediti lì e raccontami il sogno" disse indicando una sedia accanto alla sua.
"Beh, non so se sarebbe giusto dirtelo, ma non ho un bel rapporto con il mio ragazzo e ho sognato che-",mi interruppe,"So a cosa stai pensando. Fino a quando sarai con noi non permetteremo che ti accada nulla di brutto, che sia il tuo ragazzo o qualsiasi altra fonte di dolore."
Mi scompigliò i capelli e mi suggerì di tornare a letto dato che era ancora troppo presto e che il programma quotidiano sarebbe potuto essere stancante se non avessi dormito ancora per un po'.
"Non ho più sonno," sbuffai"e tornerò nella mia stanza solo quando deciderai di infilarti nel tuo letto","Mi' devo lavorare!"
Era qualche giorno che mi avevano affibbiato quel nomignolo improvvisato, ma non fece che farmi sentire parte di un gruppo, quindi acconsentii.
"Va bene Channie, non mi lasci altra scelta."
Andai velocemente nella stanza per prendere il mio cuscino e tornai dal mio amico con esso tra le braccia,"Dormirò qui, così ti terrò sotto controllo" e lanciai l'oggetto sul letto a castello.
Mi stesi sul materasso e ressi il capo con la mano, guardando il leader con aria di sfida che diceva esplicitamente 'Vai a prendere in giro qualcun altro'.
"Eh va bene," disse lui alzandosi dalla sedia,"dormirò, ma solo per stavolta!"
Soddisfatta, chiusi gli occhi,"Notte oppa" e mi addormentai di nuovo.

[***]

Mi svegliai ancora nella stanza di Chan e rimasi confusa nel sentire tale silenzio.
Scesi giù dal letto e andai in cucina, dove notai sul tavolo un post-it scritto con una calligrafia a dir poco ORRENDA.

"Siamo tutti a lezione. Minho finirà per primo, cerca di non ucciderlo, ci serve vivo!!!

-Seungmin"

Oh, fantastico pensai.
Aprii il frigorifero e cercai insistentemente qualcosa da mangiare senza risultato, quindi mi arrangiai con un vasetto di yogurt.
Finii di mangiare e andai nella mia stanza per togliere il pigiama, quando vidi la camera in soqquadro.
"Oh andiamo, è così complicato lasciare ordine?!"
Misi al suo posto ogni cosa, poi però pensai anche alle altre camere.
Andai nella stanza di Jisung, Changbin e Felix, poi in quella di Minho e Jeongin: erano tutte sotto sopra.
Sbuffai e mi imposi la pazienza necessaria per sistemare tutto quel disordine.
Finii di pulire tutto, ma proprio quando stavo per esultare il mio stomaco prese a brontolare, l'ora di pranzo era passata da un bel po' e non avevo nulla da mangiare, così decisi di uscire per prendere qualcosa.
Indossai la mia giacca in jeans, presi il portafogli e il telefono e uscii dal dormitorio.
Decisi di pranzare nel negozio di ramen di fianco al dormitorio e ordinai la mia porzione, la pagai, presi un numero per il tavolo e mi sedetti al mio posto.
Il ristorante era parecchio ben arredato e il personale estremamente gentile.
La campanella che segnava l'ingresso di un cliente prese a tintinnare ed io mi voltai verso di essa, vedendo il mio dannato fidanzato entrare.
Nascosi il mio volto dietro al menù, cosa parecchio infantile ma che sperai potesse salvarmi.
Namju si sedette davanti a me e mi sfilò dalle mani la pagina di carta plastificata.
"Beccata! Ciao, non sapevo frequentassi questo posto, fanno dell'ottimo ramen", si sporse in avanti e mi diede un leggero bacio a stampo.
Un brivido mi corse lungo la schiena e lo salutai a mia volta.
Le sue labbra sapevano di alcool, segno che sarebbe stato meglio non farlo arrabbiare.
Ripensai alle parole di Chan,'Fino a quando sarai con noi non permetteremo che ti accada nulla di brutto'.
Per quanto avessi voluto, loro non erano lì con me, questa volta ero davvero sola, come quando abitavo in Italia.
"12!" urlò il cameriere per attirare la mia attenzione.
"Vado io" disse Namju dirigendosi barcollante al bancone.
Approfittai della sua assenza più che momentanea e mandai un messaggio a Felix:

"Felix, sono nel negozio
di ramen vicino a
casa e Namju è qui"
"È ubriaco, che faccio..?"

Namju tornò con il mio ramen e quando si sedette con ancora il piatto tra le mani, esso si rovesciò su di lui, mandandolo su tutte le furie.
"Che cazzo di servizio è questo?!"
Spinse il piatto e lo guardai cadere rovinosamente per terra e frantumarsi in migliaia di pezzi.
Namju si alzò e mi tirò violentemente fuori dal negozio.
Era tutto il contrario di quando lo faceva Hyunjin, lui era molto delicato, si preoccupava di non farmi neanche un po' male, Namju invece non badava molto al mio dolore.
"Namju...C-Credo sia ora che io torni a c-casa..." dissi impaurita dalle sue imprevedibili reazioni.

Mi diede una spinta e barcollai goffamente all'indietro. Era incredibile pensare al fatto che fosse bastata una porzione di ramen per farlo andare di matto, ma tenendo conto che era ubriaco chissà da quanto, forse era rimasto calmo fin troppo.
S

entii le forze abbandonarmi e le gambe cominciare a tremare, rassegnata al fatto che nessuno mi avrebbe salvata.
"Che cazzo hai detto troia?!"
Si avvicinò aggressivamente a me e decisi di tirarmi su e cominciare a correre verso casa.
Inciampavo sui miei stessi passi, sentivo il corpo più pesante ogni metro che percorrevo.
Avevo una grande paura di ciò che avrebbe potuto farmi e cominciai a far scendere dai miei occhi lacrime di disperazione.
Ero difronte all'ingresso dell'abitazione quando sentii le grandi mani di Namju afferrarmi malevolmente i capelli.
Mi aveva raggiunta, era finita, avrei potuto solo accettarlo.
Mi girai nella direzione da cui tirava e schiacciò con forza la mano libera contro la mia guancia.
Questa volta caddi per terra e posizionai le mani davanti al volto per proteggerlo dai colpi che avrebbe potuto ricevere di lì in poi.
"Adesso..."
Mi aspettavo un schiaffo, un'altra spinta, o qualsiasi altro gesto violento, ma non mi successe nulla.
Sentii il tonfo di un pugno e i gemiti di dolore di Namju lontani da me.
Alzai lo sguardo e ciò che vidi mi fece perdere un battito.
Minho era lì, di fronte a me, e si stava prendendo la briga di proteggermi.
Un pugno dietro l'altro si scontrò sul corpo di colui che sarebbe dovuto essere il mio fidanzato e non riuscii a distogliere lo sguardo dalla scena.
Minho era l'ultima persona da cui mi aspettavo una reazione protettiva come quella.
Felix e Jeongin uscirono dall'appartamento e quando videro che ero accasciata sul marciapiede con un'impronta sulla guancia, corsero da me per aiutarmi ad alzarmi.
"C-Ce la f-faccio da sola..." dissi prima di inciampare rovinosamente.
Posizionarono le mie braccia attorno ai loro colli e mi aiutarono a tirarmi su.
"Ragazzi...M-Minho, N-Namju..." balbettai debolmente.
I due non mi diedero ascolto e mi portarono velocemente in dormitorio, dove un Chan preoccupato aprì la porta.
"Felix che cazzo le è successo?!" chiese,"Quel bastardo del suo ragazzo" ringhiò Jeongin a sua volta.
Il resto dei ragazzi uscì dalla loro stanza e ci raggiunse in soggiorno.
Ormai priva di forze, chiusi gli occhi, pronta a lasciarmi andare.
"Miyon guardami" disse Chan cercando di non farmi svenire.
Riaprii gli occhi con sforzo immane e spostai lo sguardo su Jeongin che mi stringeva la mano.
Jisung posò una mano sul mio addome indicandomi di respirare profondamente e lentamente.
"Felix, vai in cucina, sciogli un po' di zucchero nell'acqua e portala qui, prima che svenga!" disse una voce che ero troppo debole per riconoscere.
La paura mi stava inghiottendo e dopo non molto persi i sensi.

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Amo Minho in
questo capitolo😩🖐🏻

Heart way || Yang JeonginDove le storie prendono vita. Scoprilo ora