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"Non pensavo che Steven fosse così sveglio" dico seria accavallando le gambe e incrociando le braccia.
"È uno dei cinque uomini più potenti al mondo, pensavi davvero che non si sarebbe accorto di nulla?" Dice William divertito.
"Devo forse ricordarti che io non so nulla di questo mondo?" Dico seria.
"Ha ragione William, lei non poteva saperlo" dice Aljan serio.
"Devo leggere il diario di May e cercare di sembrare più May e meno Miki" faccio una smorfia "voglio evitare che lui lo sappia"
"Perché non vuoi che lo sappia? Potrebbe aiutarti e se gli menti rovinerai il rapporto che ha con la vera May" dice Micaela guardandomi.
Ci penso e guardo il cielo, mi passo una mano tra i capelli ma mi ricordo che sono legati.
"Si preoccuperà ancora di più sapendo che May è in un mondo sconosciuto con gente completamente diversa da voi, voglio solo che non si preoccupi e risolvere questa faccenda velocemente" dico continuando a guardare fuori "non posso lasciarla lì per sempre"
"Pensi che possa essere in pericolo?"
"May non sa combattere, non sa uccidere, è stata ferita per tutta la sua vita e prova pietà per chiunque mostri anche un minimo di sofferenza, lei..." mi porto le ginocchia al petto "non potrebbe mai far del male a qualcuno, per questo è continuamente in pericolo di vita"
Restiamo tutti in silenzio "scusate, potete...potreste lasciarmi sola per favore?"
"Si" Aljan si alza.
"Ma..."
"Andiamo Micaela" escono tutti lasciandomi sola, guardo il cielo in silenzio.
"Stasera c'è l'incontro" mormoro seria.
Pranzo in camera leggendo il diario di May, mi concentro rilassandomi e nel pomeriggio vado all'orfanotrofio con William e altri due uomini, la donna che si prende cura dei bambini mi guarda sorpresa, le sorrido e abbasso il cappuccio.
"Ma voi siete..."
"Sono la principessa May Scarlet" dico sorridendo educatamente "da oggi verrò ogni tanto per stare in vostra compagnia e farò delle donazioni all'orfanotrofio in accordo con il mio futuro marito"
"Saremo onorati di avervi qui altezza" si inchina e io sorrido annuendo, mi porta dai bambini e mi presenta, le bambine mi riempiono di domande e passo con loro molto tempo divertendomi, anche le guardie e William si divertono chiacchierando tra loro.
Studio un modo per scappare stasera senza che se ne accorgano, forse dovrei tornare a palazzo, farmi vedere e poi uscire di nascosto, forse è il modo migliore...
"Signorina!" Un bambino dai grandi occhi blu scuro mi guarda dal basso tirandomi delicatamente il vestito, mi abbasso e gli sorrido.
"Dimmi piccolo"
"Mi racconti una storia?" Dice sorridendo felice, gli scompiglio i capelli.
"Va bene" dico annuendo.
"Anch'io voglio sentire una storia!" Altri bambini corrono da noi e mi abbracciano assaltandomi.
"Piano bambini!" Dico divertita, cado a terra e scoppio a ridere, ridono anche loro, i tre uomini mi guardano sorpresi e così anche le donne che si prendono cura di loro "dai sedetevi tutti qui" si siedono tutti davanti a me tranne il bambino che sta sulle mie gambe, racconto loro una storia divertente facendoli ridere e divertire.
Torno a palazzo con gli uomini e restiamo tutti in silenzio, guardo le margherite che mi hanno regalato le bambine, sorrido felice.
"Tutti i grandi sono stati bambini una volta, ma pochi di essi se lo ricordano" dico gentilmente, sorrido fiera e arriviamo a palazzo senza problemi.
"Signori" dico girandomi di scatto verso i tre uomini, mi guardano sorpresi mentre sorrido felice "grazie per avermi accompagnata, sono davvero felice"
"È stato un piacere signorina" dice uno di loro sorridendo.
"Vi auguro una buona serata e un buon riposo"
"Anche a voi"
"Con permesso" vado in camera canticchiando felice e trovo Micaela che prepara l'abito per la cena, le prendo una mano e la porto a ballare cantando, mi guarda sorpresa e poi ridacchia.
"Signorina ma cosa fate?" Dice divertita.
"Oh Micaela sono così felice" dico sorridendo "devo raccontarti tutto, i bambini sono così carini!"
"Va bene, va bene ma intanto fatti il bagno" dice divertita, annuisco e andiamo in bagno, le racconto cosa ho fatto e appena finisco il bagno mi aiuta a vestirmi, mette le margherite tra i miei capelli e sorrido guardandomi.
Ridacchio "va bene andiamo a cena, sono proprio di buon umore" dico allegra, andiamo a cena e vedo Aljan al tavolo assieme a Steven.
"Benvenuta May" dice Steven serio.
"Grazie" dico allegra, neanche la sua presenza riuscirà a far sparire la mia allegria, mangiamo e sorrido ripensando ai bambini.
"Come mai siete così allegra mia cara ragazza?" Dice Aljan confuso.
"Sono stata all'orfanotrofio oggi pomeriggio e i bambini mi hanno messo di buon umore" dico sorridendo.
"Vi piacciono i bambini?"
"Molto" dico annuendo "loro sono così...puri, sinceri e semplici, si divertono con poco e sognano ad occhi aperti immaginando un futuro pieno di avventure e di felicità, e noi invece che siamo adulti a volte non riusciamo a vedere le cose belle che la vita ci riserva, l'amore che si nasconde dietro le piccole cose, le persone a cui teniamo e che ci sono accanto e la nostra capacità di cambiare il nostro futuro facendo cose che possono renderci felici, siamo sempre così schiacciati da paure e preoccupazioni che perdiamo di vista le cose importanti e le diamo per scontato"
"Siete saggia signorina May, anch'io penso che i bambini possano insegnare tanto, infatti sulla mia montagna ci sono tanti bambini"
Sorrido "ho un favore da chiedervi Aljan, vorrei fare una bella cosa per loro ma ho bisogno dell'aiuto della vostra magia"
"Di cosa si tratta?"
"Si tratta di una storia illustrata, ma non con disegni, avete mai fatto il gioco delle ombre?"
"Il gioco delle ombre?" Dice confuso, guardo Steven che mi guarda altrettanto confuso.
"Davvero? Tutti i bambini ci giocano!" Dico sorpresa, ridacchio "okay funziona con la stessa logica della nostra ombra proiettata a terra, in pratica si mette una fonte di luce dietro le mani in modo tale che l'ombra sia proiettata in avanti e poi con le mani e con il corpo il racconto prende vita tramite le ombre sul muro"
"A cosa serve la magia?"
"Beh ci sono cose che con il corpo non possono essere fatte" dico sorridendo "per questo avrò bisogno del vostro aiuto"
"Va bene" dice sorridendo "sono curioso di vedere"
"Grazie" dico felice, resto in silenzio per il resto della cena mentre Aljan e Steven parlano tranquilli.
Vado in camera mia e comunico a Micaela che voglio stare sola e non voglio essere disturbata.
Aspetto che sia sera inoltrata e verso le undici e mezza esco dal palazzo di nascosto, vado al negozio di oggetti di altri mondi tenendo il cappuccio del mantello sulla testa, entro spingendo la porta anche se c'è scritto 'chiuso' sul cartello.
"Signorina siete venuta" dice il padrone de negozio.
"Ovviamente" dico annuendo "avevo detto che sarei venuta e io non mi rimango mai la parola, o quasi"
"Mi segua" mi porta sul retro e poi apre una botola, lo guardo attenta e mi fa segno di entrare, scendo di sotto e vedo un gruppo di uomini e donne con delle fasce rosse al braccio.
"Capisco una riunione di gruppo" sorrido divertita, tutti mi guardano e prendo una sedia sedendomi annoiata "prego sono tutta orecchi" dico con sguardo felino senza abbassarmi il cappuccio.
"Prima mostraci il tuo viso" dice un uomo serio "come sappiamo di poterci fidare di te?"
"Non lo sapete infatti, e non vi servirà fidarvi di me anche il vostro miglior amico potrebbe tradirvi, la fiducia è un arma a doppio taglio" dico divertita "in ogni caso voi mi avete chiesto di venire, volevate parlarmi giusto? Sono tutta orecchie avete la mia attenzione"
L'uomo che mi ha bloccata l'altro giorno sorride appoggiandosi al tavolo.
Accavallo le gambe fasciate da un paio di pantaloni da uomo "vogliamo che tu ti unisca a noi, sembri una donna forte e determinata e ti vogliamo tra le nostre file per dare un futuro ai nostri figli"
"Un futuro? E come pensate di farlo?"
"Vogliamo rovesciare la monarchia" scoppio a ridere.
"Rovesciare la monarchia certo, e come pensate di farlo?"
"Una guerra civile ovviamente" dice deciso.
Lo guardo dritto negli occhi "una guerra civile ha dei costi, costi che graveranno sulle vostre spalle e sulle vite dei vostri figli" dico seria e fredda "cosa volete veramente?"
"Centinaia di famiglie muoiono di fame e di malattia, non possono pagarsi neanche le cure più semplici, non possono comprare un pezzo di pane o dell'acqua, i bambini diventano sempre più magri e alcuni genitori si tolgono il pane dalla bocca per darlo ai loro figli, ma in questo modo si ammalano e muoiono, i bambini rimangono soli e muoiono anch'essi, nessuno è più al sicuro, i ladri aumentano, persone ne uccidono altre per avere da mangiare, il re non ci ascolta, perciò ce la caveremo da soli, faremo da soli e aiuteremo le persone"
Li guardo tutti quanti attenta e mi alzo seria "ne avete parlato con il principe?"
"Il principe? Cosa mai potrà fare quello sciocco? È identico a suo padre"
"Forse" dico seria "o forse no, non mi direte che siete pronti a una guerra civile ma avete paura di parlare con un uomo"
"Noi non abbiamo paura" dice una donna.
"Bada a come parli" dice un altro uomo mettendo una mano su una spada che porta attaccata alla vita.
"Sarebbe una pessima idea tirare fuori quella spada mio caro, non fare stupidaggini" dico fredda come il ghiaccio "ci penserò e se deciderò di unirmi a voi mi vedrai qui sotto tra due sere" guardo l'uomo negli occhi.
"Va bene" dice serio "ti accompagno di sopra"
Annuisco e saliamo di sopra, mi accompagna alla porta.
"Una guerra civile è una pazzia, moriranno in tanti" dico seria.
"Ogni guerra ha un costo"
"Ma sarebbe un costo troppo grande, parlate con il principe e con la futura principessa, sembrano stupidi ma credimi non lo sono affatto" dico seria "vi aiuteranno sicuramente"
"Come lo sai?"
"Istinto" dico vaga, apro la porta "ci rivedremo mio caro amico" esco lasciandomi il negozio alle spalle, vado al muro e lo scavalco tornando nelle mie stanze senza che nessuno mi veda, vado in camera e mi faccio la doccia per poi mettermi la veste da notte.
"Una donna che si avventura in città da sola non è vista di buon occhio" mi giro di scatto spaventata tirando il fiato, mi porto una mano sul petto mentre il cuore batte a mille.
"William"
"Dove sei andata? Perché sei entrata in quel negozio?"
Sospiro "non ti si può nascondere nulla eh?" Alza un sopracciglio "il giorno in cui mi hai aiutata se così si può dire l'uomo che mi aveva bloccata mi ha dato appuntamento per stasera nel negozio per parlare, mi vorrebbero tra le loro file, non sanno che sono la futura principessa, quindi sono andata per sapere cosa vogliono e li ho convinti a parlare con Steven e me dei problemi che stanno affrontando e di ciò che hanno bisogno"
"Non dovresti incontrarli, mai più" dice serio "è pericoloso"
"È quello che intendo fare, non rivederli ma almeno ora ho chiaro i loro piani, a quanto pare la situazione è più grave di quel che credevo"
"Che intendi?" Mi metto seduta sul letto e mi tolgo le scarpe.
"Vogliono rovesciare la monarchia e uccidere il re"
"Quindi cercheranno di uccidere anche il principe?"
"Non se li aiutiamo per primi" dico sorridendo "quando verranno qui spingeremo Steven ad aiutarli così da guadagnare del tempo, presto o tardi il re verrà ucciso, troppe persone lo odiano e quando Steven prenderà il suo posto come re avrà già un piano da attuare per aiutare il regno"
"Come facciamo a spingerlo ad aiutarli?" Dice confuso.
"Steven ha un cuore buono e non è stupido, lo farà e se questo non dovesse accadere gli parlerò io, lui ama May perciò useremo questo"
Mi guarda attento "sei una manipolatrice nel tuo mondo?" dice serio.
"Nel mio mondo devo essere furba per sopravvivere e lo sono diventata con il tempo" dico sorridendo divertita, mi guarda attento restando in silenzio, sospiro "non guardarmi così, voglio solo proteggere May, se non agiamo adesso in futuro potrebbero morire tutti, nel mio mondo ci sono state molte guerre simili e alla fine il popolo ha...vinto, sempre o quasi sempre"
"Pensi che sia davvero in pericolo?"
"Penso di si, dobbiamo proteggere Steven"
"E il re?"
"Il re..." sospiro "il re ormai potrebbe già essere spacciato"
Sento un odore strano, giro lo sguardo e vedo dell'incenso bruciare, c'è sempre stato?
Mi avvicino e lo guardo attenta, sono sicura di non averlo mai visto, il suo odore mi fa sentire un po' stordita.
Lo prendo e lo spengo immergendolo in un vaso di fiori, i fiori appassiscono in qualche secondo.
"Ma cosa?" Dice William sorpreso.
"Veleno" dico seria "qualcuno entra nella mia stanza di nascosto quindi"
William corruga la fronte "dobbiamo trovarlo" penso a come fare e poi sorrido ridacchiando "William di a tutti che domattina starò fuori a cavallo, dillo anche a Micaela e spargete la voce, devono saperlo tutti"
"Non capisco" dice confuso.
"Tu fallo e basta"
Sospira "va bene"
"Ora andiamo a dormire e almeno che tu non voglia dormire con me dovresti andare via" dico divertita.
"Sissignora" dice alzandosi "a domani"
"A domani" se ne va e io mi metto sotto le coperte, mi addormento tranquilla come una bambina felice anche se di felice io non ho nulla.

La viaggiatrice nel tempoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora