The Sister || TRADUZIONE ITALIANA (Harry Potter Fanfic)

~ Capitolo 3 ~

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Oggi è l'ultimo giorno a disposizione delle persone per insierie il proprio nome all'interno del Calice di Fuoco.

È una gionata leggermente uggiosa, con cielo coperto e possibilità di pioggia. Hermione mi trascinò fuori dalla calda sala comune per studiare in biblioteca, che era ugualmente calda, ma ci costrinse a camminare abbastanza nel freddo per arrivaci. Abbiamo studiato per un po' prima che lei decidesse che era ora di andare. Le ho suggerito di andare a vedere le persone che mettevano i loro nomi nel Calice, e lei non ha obbiettato.

Mentre ci facciamo strada attraverso il castello, ci diciamo poco. Il silenzio è amichevole però, e non ostile o imbarazzante. Avevamo appena detto tutto quello che c'era da dire. Mentre giriamo un altro angolo, ci troviamo faccia a faccia con un paio di occhi grigi.

"Ciao novellina, Granger." Dice, la sua voce fredda e poco invitante.

Gli stessi occhi grigi da cui mi era stato detto di stare alla larga. Cerco di aggiarare Draco ed evitare il contatto, ma non ci riesco. Hermione lo evita abilmente, ma io e lui facciamo quella goffa danza "da che parte vuoi andare", scegliendo sempre la stessa strada. Ci fermiamo e io arrossisco. Sospira, roteando gli occhi e ponendo le mani sulle mie spalle. Mi cammina intorno, muovendomi con lui. Ci fermiamo e io mi allontano da lui.

"Non mi hai risposto l'altro giorno, novellina, da dove vieni?" chiede lui.

Ci siamo fermati, o l'ho fatto io, ma Hermione aveva deciso di continuare a camminare e tentava di trascinarmi. Scuoto la sua mano dal mio braccio.

"Non lo so davvero, ehm, lo so... sono la figlia adottiva delle McGonagal," incorocio le braccia e alzo un sopracciglio cercando di sembrare figa, "Presumo che la maggior parte delle persone lo sapesse"

"Abile. Di nuovo qual'è il tuo nome, novellina?"

"È Clara, e ti sarei grata se iniziassi a usarlo. Scato, un po' più dura di quanto avrei voluto.

"Lo farò, forse, novellina" sorride, "Anche se sono sicuro che - " Fa un cenno a Hermione, che è dietro di me, guardandomi, "Ti ho detto il mio nome, ho pensato di prensentarmi. Sono Draco Malfoy". Mi tende la mano, facendomi un sorriso amichevole. Lo fisso.

"Non morderò, cosa ti hanno detto?! Sto cercando di essere gentile, cosa di cui sono capace, Granger!" La chiama da sopra la spalla. Sospiro e gli stingo la mano. Lui la guarda: "Brutta cicatrice, comunque, ci vediamo in giro".

Si volta e continua per la strada da cui siamo venuti, e io resto lì a guardarlo andare.

"Avanti" Hermione mi prende per mano e mi trascina. "Cos'è stato?! Abbiamo detto si starre alla larga, di non fare amicizia, Clara."

"Sembra carino."

"Sì, questo è il problema."

"È curioso di me."

"Curioso di te? Ci credo" Si ferma, e lo faccio anche io.

"Che cosa?" Le lascio uno sguardo perplesso, "Hermione, cosa stai facendo?"

"Come ti sei fatta la tua cicatrice, Clara". Distolgo lo sguardo: "Clara per favore, qual'è il tuo cognome?"

Lei lo sapeva. Certo che l'ha fatto. La cicatrice l'ha tradita. La stessa forma di quella di Harry, le stesse dimensioni. Il fatto che gli insegnati non si siano riavolti a me con il mio cognome. Era lei quella intelligente, i ragazzi erano rimasti nella polvere. Ovvimanete lo sapeva.

"Tu sai cos'è." Mormoro guardandola negli occhi. "Ma nessuno può saperlo."

"Nemmeno Harry?"

"Sopratutto non Harry. Ha solo... Se lo sa, mette lui e me in pericolo. Non posso farlo."

"Quindi sei sua sorella. Sua sorella gemella?"

"Sì..."

Lei sorride. "Il tuo segreto è al sicuro com me. Non stressarti, Miss Potter."

Continuiamo a camminare e abbandoniamo completamente l'argomento. L'aria tra di noi sempra limpida. Sembra più contenta di sapere la verità piuttosto di chiedere. Sorrido, mi sento libera. Ho avuto un segreto così pericoloso e distruttivo sulle mie spalle per anni, e non posso dirlo a qualcuno. Anche se l'ha capito da sola, ma poi di nuovo, sono stata contenta che non abbia sentito la risposta da qualcun altro. Devo sganciare la bomba