~ Capitolo 20 ~

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La terza prova si è avvicinata molto più velocemente delle altre due. Le settimande prima di loro erano sembrate infinte, fino agli ultimi giorni in cui avresti voluto che la prova non arrivasse mai. Questa volta, però, il tempo è passato velocemente. Forse è perché ho passato due settimane a riprendermi, ma qualunque sia la ragione il tempo sta passando a un ritrmo spaventosamente veloce. Anche Harry l'ha notato. Passa la maggior parte del suo tempo a stessarso su una cosa o su un' altra: quale sarà questa prova? Starò bene? Ha delle prove?

Siamo seduti nella sala comune in relativo silenzio. Due giorni. è tutto il tempo che abbiamo. Non abbiamo fatto preparativi o ricerche, abbiamo praticamente tolto la terza prova dalla nostra testa e siamo andati avanti. Ora, però, sembra che andare avanti non sia più un opzione. Harry sta camminando avanti e indietro davanti al divano su cui Hermione ed io siamo sedute. Ron sta guardando Harry d'accanto al caminetto.

"Come la farò? Quali incantesimo posso usare? Quello che ho davvero bisongo di sapere è qual'è questo compito-"

"Harry," dico, afferrandolo per il braccio mentre mi sorpassa per la cinquantesima volta, "Smettila di camminare,"

"Perché? Ho bisogno di pensare! Lasciami andare-"

"Harry, se avessi bisogno di sapere qual era questo compito...beh, ci sarebbe un modo per scoprirlo. Un indizio o qualcosa del genere." Dico in modo pratico.

"Ha ragione, Harry. Se era fondamentale che tu sapessi cosa aspettarti, allora ti abrebbero dato l'opportunità di scoprirlo-" inizia Hermione,

"Chi l'avrebbe fatto, Hermione?! Non dovevo sapere del Drago... Cedric ha detto a Clara dell'uovo... Abbiamo ricevuto aiuto, e quell'aiuto era contro le regole." Harry scatta, allontanandosi da noi e lasciandosi cadere su una delle poltrone. "Non ho possibilità..."

"Harry smettila. Lo fai. Se avessi una possibilità, allora sicuramente lo farai. Non c'è modo in cui nessuno di noi possa capire quale sarà questo compito senza aiuto, quindi scometto che non lo è. Mantieni la calma e starai bene. Okay?" dico, cercando di rassicurarlo. Non sembra funzionare così bene, ma lui sorride e mi fa un cenno. Dovrei essere io a gareggiare. Sono completamente guarita - beh, soprattutto - e non posso perdere Harry. Dovrei essere io. Alzo lo sguardo verso l'orologio appeso tra i quadri alle pareti. è piuttosto vecchio e segnato dalle intemperie e non funzionava fino a ieri, quando Hermione ha capito come ripararlo. Dice che sono le 3:15. è ora che me ne vada.

"Ci vediamo a cena, ragazzi," dico, alzandomi e tirandomi la gonna. Hermione, Harry e Ron mi guardano tutti.

"Ehi, dove stai andando? Siamo nel bel mezzo di una crisi!" dice Ron burbero, annuendo a Harry.

"Ti avevo detto che ti avrei visto a cena," dico a Ron, prima di voltarmi verso Harry, "Cerca di calmarti, Harry, per favore. Andrò a parlare con Cedric e gli chiederò se sa qualcosa."

"Mi piacerebbe sapre dove stai andando..." dice Harry, accasciandosi di nuovo sulla sedia. Sorrido e scuoto la testa, voltandomi e uscendo dalla sala comune.

--------------

Mi sorprende sempre come la Biblioteca non cambi mai. Anni e anni di studenti che prendono, si spostano e guardano i libri eppure il posto sembra immune al cambiamento. Ogni libro viene restituito al posto che gli spetta. Anche la polvere, che si accumula negli angoli e si nasconde sopra i libri non letti, sembra non cambiare. Quando entro nel suo interno polveroo e caldo e sospiro, guardando gli innumerevoli scaffali e scrivanie, disseminati di lampade fioche. I camini sempre accesi, circondati da poltrone, e il pavimento in legno scuro. L'aria ha un odore di fumo e secco. è un odore famigliare per me.

Mi faccio strada tra gli scaffali e i tavoli, fino alla sezione delle creature magiche. Giro l'ultima libreria e sorrido.

"Ciao Draco," dico, sorridendogli. Sta guardando attraverso i libri - o leggendo il loro dorso - e mi guarda. "Cosa stai facendo qui?!

"Haha," dice, alzando gli occhi al cielo e voltandosi verso di me, "sto studiando. Non puoi dirlo?"

"Oh sì, ma non credo che i titoli contengano davvero così tante informazioni, Draco."

"Sciocchezze! Vedi questo libro," indica un libro con un dorso verde scuro screziato, "Si chiama 'Uno studio sulle abitudini e le prorpietà di un unicorno'."

Alzo gli occhi al cielo e annuisco a lui,

"Così?"

"Bene, ora so dove trovare un libro sugli unicorni!" Dice sorridendo. Sorrido e mi avvicino a lui. Cominciamo a camminare insieme tra gli scaffali facendo chiacchiere.

"Mi dispiace che dobbiamo incontrarci in questo modo, ma Harry è così-"

"Testardo? Stupido?" intervene Draco. Gli do una gomitata.

"Non più di te- Quindi sì, sì, lo è."

"Come stai? Ho appena avuto una parola con te dalla seconda prova." Chiede lui,

"Bene, davvero. Vorrei che la gente smettesse di chiedermelo. Sto bene." Dico, incrociando le braccia. Non mi piace essere una damigella in pericolo, anche se ho dimostrato di essere molto brava. Non voglio che nessuno persi che non riesco a gestire me stessa. Io posso. O almeno, penso di poterlo fare. Tutti hanno così tanta fiducia in Harry, e io? Non sono senza speranza.

Camminiamo in silenzio per un po', prima che Draco mi guardi e aggrotti la fronte. Si ferma e io lo seguo.

"Draco?"

Allunga la mano e io guardo, confusa. Me la mette su un lato del collo e mi solleva i capelli, io guardo in basso.

"Oh no! Oh no oh no-" Le mie cicatrici d'argento che mi corrono intorno al collo sono tornate. Passa il dito su una ma io gli allontano la mano con uno schiaffo. Gemo e mi metto una mano sul collo, mormorando l'imcantesimo di occultameto che mi ha insegnato Hermione. Le mie cicatrici svaniscono di nuovo nella mia pelle. Tolgo la mano. Alzo lo sguardo su Draco, che mi guarda con un'espressione addolorata. I suoi occhi, grigi turbinii, mi guardano con sminuita preoccupazione. In questo momento non voglio essere compatita. Sono viva e sto bene.

"Tu sei-"

"Sto bene."

"No- stai gareggiando nel-"

"Oh..." mi fermo e sospiro. "No... non lo sono," dico in un sussuro. Distolgo lo sguardo. Io dovrei essere. Potrei essere. Sono arrivata in parità al primo posto. Io dovrei essere.

"Clara," dice Draco, cercando di avere un contatto visivo. Non incontro il suo sguardo. "Non puoi essere perfetti, e non puoi essere brava in tutto, e non puoi competere- scusa, ma non c'è modo di entrare"

"Ma che mi dici di Harry?" gracchio, guardandolo: "Deve! Non ce la fa più di-"

"Non è una questione di chi può gestire meglio cosa, Clara," geme Draco, "è una questione di chi è stato quasi ucciso l'ultima volta? Tu. So che puoi covartela da sola. Ma a volte-" Sospira, scuotendo la testa. "Clara non puoi essere brava in tutto. Qualcuno ha cercato di ucciderti. Non stai gareggiando perchè ci sono quasi riusciti. Clara per favore - non arrabiarti per questo, Avrai la possibilità di salvare Harry un giorno, e poi sarai l'eroe. In questo momento? Sii solo la damigella in pericolo, o, se non puoi gestirlo, sii solo il sostegno di Harry."

Annuisco, dando a Draco un mezzo sorriso e annuendo.

"Ok."

The Sister || TRADUZIONE ITALIANA (Harry Potter Fanfic)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora