5. Uncomfortable stares

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-JUNGKOOK-

Si trascinò all'indietro, il cuore che gli batteva furiosamente contro la carotide per la paura. La figura di densa e liquida nebbia nera si fermò davanti a lui, scrutandolo come se non capisse a che specie appartenesse. Jungkook emise un gemito roco e strozzato mentre si alzava scompostamente in piedi, impugnando la spada con mani tremanti e puntando la sua affilata estremità contro quella cosa. Era terrorizzato, ma non riusciva a staccargli gli occhi di dosso, nello stesso modo in cui era rimasto incantato ad osservare il fuoco durante il rito di evocazione al quale aveva assistito assieme a Jimin.

Il suo corpo si congelò ulteriormente a quella constatazione. Non poteva essere la stessa cosa che aveva visto tra le fiamme, se l'era solo immaginato; era solamente frutto della sua mente suggestionata, non potevano esistere creature in grado di apparire nel fuoco senza ustionarsi, di trasformarsi in nebbia, di attaccare e ferire uomini e animali e...

Come per effetto di un improvviso colpo di vento la sostanza scura che turbinava davanti a lui cominciò a ritrarsi in un unico punto, come se stesse venendo risucchiata da qualcosa, rivelando una sagoma più piccola ed esile che si palesò chiaramente agli occhi di Jungkook solo quando la nebbia si ritrasse completamente.

Era un ragazzo giovane, a giudicare dalle fattezze morbide del viso, con capelli corvini che gli ricadevano sulla fronte adombrando quasi totalmente la zona tra le sopracciglia e gli zigomi, un lungo mantello nero a coprirgli l'intera figura lasciando scoperta solo la pelle candida del collo e del viso.

Jungkook sgranò gli occhi, respirando profondamente e assicurando la sua presa sull'elsa della spada.

"Chi siete?" domandò il principe, rinvigorito dall'apparizione improvvisa di quel ragazzo. È solo un ragazzo, un truffatore come Hoseok. Una lama può ferirlo, la mia spada può ferirlo. Jungkook, rilassati. 

Il ragazzo cominciò a muoversi lentamente, camminando attorno a Jungkook senza quasi far rumore, inclinando la testa per osservarlo ad ogni nuova angolazione. Questo si muoveva seguendo i movimenti dello sconosciuto, senza mai smettere di puntargli la spada contro e con i sensi in costante allerta.

"Vi ho fatto una domanda." continuò Jungkook con voce autoritaria, alzando il proprio tono per esortare l'altro a rispondere "Chi siete?"

Il ragazzo continuò a rimanere in silenzio, facendo un altro giro attorno a lui senza mostrare alcuna emozione in volto e fermandosi a pochi passi da lui, lo spazio a dividerli occupato dalla spada tesa del principe. Da quella distanza Jungkook riuscì a scorgergli gli occhi, neri e penetranti come fossero fatti della stessa sostanza del vuoto, che lo osservavano senza battere ciglio.

"Perché mi hai evocato, stregone?" esclamò all'improvviso il ragazzo, la voce bassa e roca che sentì vibrare fin sulla nuca. Jungkook lo guardò senza sapere cosa dire, interdetto da quella domanda e dal timbro della sua voce.

"Cosa ti serve?" continuò lui "Soldi? Gloria? Potere?"

Jungkook scosse la testa facendo mezzo passo avanti "Non so di cosa voi stiate parlando, ma vi ordino di rispondere alla mia domanda."

"Tu me lo ordini..." ripeté l'altro come se stesse soppesando il significato delle parole di una battuta che non faceva ridere "E con quale autorità vorresti farlo, stregone?"

"Come vostro principe." disse Jungkook raddrizzando la testa "E come tale ribadisco la mia domanda. Chi siete?"

Il ragazzo inclinò la testa dall'altra parte, socchiudendo gli occhi e facendo un altro veloce e fluido giro attorno a Jungkook "Principe? Non sapevo che anche i principi potessero essere stregoni."

Dark Wings - TAEKOOKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora