Dark Wings - TAEKOOK

7. Victory from above

-JUNGKOOK-

"Sei ancora vivo, ragazzino?"

Al sentire quella voce, Jungkook mugugnò mentre si issava con fatica sul tronco dell'albero sul quale si stava arrampicando, mettendosi a cavalcioni sul ramo più grosso che riuscì a trovare in quel momento e appoggiando la fronte contro la corteccia.

"Sì, anche se preferirei il contrario." mormorò Jungkook, scostando i capelli dalla fronte sudata. Prese un respiro profondo, costringendo le proprie gambe a rimettersi in piedi e a ricominciare la sua scalata, conficcandosi aghi di pino sotto le unghie e sentendone scivolare al di sotto della camicia macchiata di resina. Sentiva i muscoli stanchi e tremanti per la notte trascorsa insonne a camminare sotto la costante minaccia del demone che lo aveva accompagnato, ed una arrampicata di primo mattino non era il rimedio più consono al torpore che sentiva propagarsi sempre di più in ogni parte del suo corpo. Aveva bisogno di riposare, gli sarebbe bastata una piccola pausa per chiudere gli occhi, e magari risvegliarsi nel suo letto e scoprire che tutto quello era solamente un incubo.

"Ti sento anche da qui."

Un incubo fin troppo realistico.

Arrivò in cima al pino con un ultimo sforzo, sporgendosi nel vuoto solo lo stretto necessario per poter osservare il bosco sotto di lui. Il cielo stava rapidamente cambiando colore, passando dalle più suggestive tinte di blu all'arancio infuocato che accerchiava il cerchio del sole che stava nascendo, illuminando in una maniera che a Jungkook parve decisamente sinistra il profilo della fortezza della dinastia Jeon, incuneata nella valle di una montagna e circondata da quel bosco che gli avevano sempre impedito di esplorare completamente. Aveva percorso più strada di quanto avesse creduto, ma avrebbe voluto aggiungerne altrettanta piuttosto che tornare indietro e affrontare le ire di suo padre. Odiava il fatto di essere fuggito senza prima aver affrontato faccia a faccia l'autoritario sovrano del suo regno, ed odiava ancora di più sapere che Jimin, Seokjin e Namjoon fossero rimasti entro le mura del castello in balia di quell'uomo; non dubitava in alcun modo delle capacità delle due guardie, li aveva visti combattere e sapeva che avrebbero portato a termine il compito che aveva affidato loro, ma cominciò a pensare che forse sarebbe stata una scelta più saggia far scappare i tre ragazzi insieme a lui.

Quel dubbio gli animava ancora visibilmente i tratti del volto quando mise nuovamente i piedi a terra, pulendosi le mani appiccicose sulla stoffa dei pantaloni e asciugando la fronte con una manica della camicia. Il demone era nello stesso punto in cui lo aveva lasciato, immobile a pochi passi dal pino sul quale era salito e l'espressione imperscrutabile in parte celata dai capelli neri. Jungkook sentì una strana sensazione simile ad una improvvisa vertigine, sentendo il proprio sguardo venire attratto sul ragazzo nonostante i suoi inutili tentativi di guardare altrove.

"Ci hai messo tanto." commentò il demone.

"Non ho le ali." si azzardò a rispondere Jungkook, deglutendo all'occhiata ammonitrice dell'altro "Se le avessi usate ci avremmo messo meno tempo e-"

"Non irritarmi, ragazzino. Non ti conviene.- lo interruppe con un basso sibilo -Quindi dove siamo? Ci vorrà molto per trovare lo stregone?"

Jungkook strinse la mandibola "Non so dove sia lo stregone." ripeté per l'ennesima volta "Ci vorrà qualche giorno per arrivare al villaggio senza essere visti, forse anche di più."

"Non ci abbiamo messo così tanto per arrivare qui." disse il demone, cominciando ad avvicinarsi a lui lentamente "Perché per tornare dovrebbe essere diverso? Stai forse cercando di imbrogliarmi?"

"Dobbiamo fare un percorso p-più lungo." rispose Jungkook, maledicendosi mentalmente per aver balbettato e per la distanza sempre minore tra i loro corpi "Sicuramente avranno messo sotto stretta sorveglianza il perimetro del castello più vicino alle mura, soprattutto se si sono già accorti della... della scomparsa delle guardie e del consigliere Hajoon. È più sicuro in questo modo."