-JUNGKOOK-
Se qualcuno avesse guardato nella sua mente scandagliando immagini e ricordi nella stessa maniera in cui Jimin si assicurava di non aver nessun capello bianco in testa, sicuramente avrebbe avuto la conferma dell'immane consistenza della propria confusione.
Le questioni che lo turbavano non erano poche. Quanto gli sarebbe rimasto da vivere una volta entrato nei confini del castello? Lo avrebbero scoperto subito? Le persone lo avrebbero denunciato a suo padre nel momento in cui qualcuno lo avrebbe riconosciuto? Suo padre lo voleva davvero morto? Il Re era veramente suo padre? Era stata notata l'assenza delle guardie che lo avevano raggiunto la prima notte della sua fuga? Jin e Namjoon erano riusciti a proteggere Jimin? Era normale che si sentisse offeso per il modo in cui V si era comportato con lui dopo che, entrambi, si erano dati piacere a vicenda? E perché non riusciva a smettere di pensare a quello che era successo?
Jungkook odiava avere così poche risposte a così tante domande.
Quegli ultimi giorni di cammino erano stati estenuanti, fisicamente e mentalmente. Avevano camminato senza sosta dall'alba al tramonto, riposandosi solo per poche ore e rifocillandosi di quelle poche cose che Jungkook aveva trovato nel percorso. L'unico pensiero relativamente positivo a cui il principe era riuscito a pensare durante gli esigui pasti era stato che, almeno, non doveva condividere il cibo con il suo compagno di viaggio; ma ciò comportava la costante preoccupazione che V potesse saltargli addosso per banchettare con il suo sangue.
Anche se, fino a quel momento e fino a prova contraria, era stato Jungkook ad assalirlo - più o meno involontariamente. Per due volte di seguito.
Non riusciva a spiegarsi come fosse successo. Era sempre stato bravo a mascherare i propri sentimenti quando si trattava di attrazione fisica, specialmente per il fatto che nessuno al di fuori di Jimin avrebbe mai dovuto saperlo. Gli era capitato di ricevere approcci molto espliciti durante le serate in cui lui ed il bardo sgattaiolavano fuori dalle mura del castello per andare a bere in qualche taverna lungo la strada per Daegu, come era anche successo che qualche nuova guardia non lo avesse lasciato per nulla indifferente - come era accaduto all'inizio con Kim Namjoon, prima di capire che il ragazzo fosse troppo preso da Kim Seokjin per preoccuparsi di Jungkook da quel punto di vista - ma era sempre riuscito a gestire i propri impulsi ed i propri istinti con la fermezza e la decisione che la vita a palazzo e le leggi ferree di suo padre gli avevano indicato come consone.
Con V non ne era mai stato in grado fin dall'inizio, tanto che non riusciva quasi nemmeno a controllare i propri pensieri affinché gli dessero un po' di tregua per far riposare la mente stanca. Gli occhi minacciavano di chiudersi da un momento all'altro e le sue gambe sembravano implorare qualche attimo di riposo; il sole di metà pomeriggio non riusciva a scaldarlo abbastanza da farlo smettere di tremare leggermente, nonostante indossasse ancora il mantello di V sulle spalle.
Era come se qualsiasi cosa riguardasse il demone fosse gelida: la sua pelle, le sue mani, il suo mantello... l'unico tepore che non riusciva a togliersi dalla testa era l'impronta tiepida delle sue labbra sul proprio collo. Le sue dita continuavano a passare quasi inconsciamente sopra le chiazze violacee disseminate lungo la sua gola, facendo cadere ogni volta lo sguardo sul demone che gli camminava accanto.
Era stata la cosa più eccitante che Jungkook avesse mai fatto. Era stato come se gli si fosse riversata addosso una secchiata di energia e di un coraggio che non sapeva di possedere, ed il risultato era stato qualcosa per il quale Jungkook non riusciva a pentirsi - per quanto sbagliato e immorale potesse sembrare ad un occhio esterno. Aveva adorato le attenzioni del demone nella stessa maniera in cui si veneravano gli Dei del cielo, e la brusca interruzione di V non aveva fatto altro che ingigantire a dismisura la brama che Jungkook provava costantemente nei confronti del ragazzo.
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Dark Wings - TAEKOOK
FanfictionLa magia è imprevedibile. Una forza con la quale è meglio non scherzare, bandita dal regno governato dal sovrano Jeon che si professa un re buono e giusto, dedito alla tutela dei propri sudditi di fronte ad un potere tanto pericoloso. Il principe Ju...