In cima al grattacielo

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Pov taehyung

Passarono diversi giorni da quando fu trovato il cadavere dell'uomo e da allora cominciarono  a susseguirsi assassinii su assassinii. Ogni volta che si trovava un cadavere era di un uomo o di una donna che facevano parte della malavita di Seul e morivano tutti per cause davvero strane, ed altri venivano semplicemente accoltellati o uccisi tramite taser.

Dopo un'autopsia accurata, si scoprì che il primo uomo trovato nella vecchia scuola era morto a causa dell'ossigeno iniettato da un assassino attraverso una siringa.
In ventidue anni di vita non avevo mai visto una cosa simile.

Sbuffai.

Uscii dal mio ufficio ed andai a prendere un caffè al bar della stazione di polizia.

Ero al bar e notai che a parte me, c'era solo una ragazza, la stessa ragazza che avevo visto il giorno del delitto del primo uomo.

Alzai lo sguardo per guardarla bene. Sembrava una bambina.

Aveva degli occhi da cerbiatto neri e profondi come la pece, delle guanciotte paffute e leggermente arrossate e una bocca piccola e rosea, il tutto contornato da un viso perfetto e dalla pelle candida, dai bei lineamenti e con i capelli corvini e setosi legati e divisi in due code basse. Nei suoi capelli si trovava un semplice ferretto giallo di Hello Kitty per fermare alcune ciocche ribelli.

Decisi di parlarle,dopotutto non si sarebbe dovuta trovare in questo posto. Era pur sempre una bambina.

"Cosa ci fa una bambina in una stazione di polizia?"dissi cercando di sembrare simpatico.

"Non sono affari tuoi! E poi non sono una bambina, ho diciannove anni!" rispose scortese e mettendo un broncio alquanto carino.

"Sei una bambina leggermente cresciuta che dovrebbe tornarsene a casa a dormire, dopotutto è mezzanotte e mezzo..."cercai di essere convincente.

Finì la sua bevanda e senza degnarmi di risposte o sguardi se ne andò sbuffando.

Era davvero una stupida bambina.

Decisi di tornare in  ufficio quando lo squillo del mio cellulare mi sorprese poco dopo. Risposi. Un nuovo assassinio, in cima al Lotte World Tower (Il grattacielo più alto di Seul).

Mi diressi nel punto in cui si trovavano le indagini in corso.

L'uomo, Mark Lee, appena ventenne, faceva parte della mafia di Seul da un po' ed era da un pezzo che eravamo sulle sue tracce per ficcarlo dietro alle sbarre. Avevamo molte prove nei suoi confronti ed eravamo ad un passo dal trovarlo quando fu trovato il cadavere.

Controllai per bene lo spazio per trovare indizi.

Nessun inizio. Ero già deciso che sarei tornato a casa, non c'era nulla che avrebbe portato ad alcun sospetto nei confronti di qualcuno.

Mi ero già avvicinato all'ascensore quando il mio sguardo si posò vicino al cadavere,esattamente su un ferretto giallo di Hello Kitty, uguale a quello che indossava la ragazza nel bar della stazione.

Mi avvicinai ad esso, lo presi e lo conservai nella tasca.

Era un ottimo indizio. Se ci fossero state le impronte digitali avrei potuto capire chi ci fosse dietro a quest'inferno. 

Guardai il parapetto del palazzo immerso nell'ombra più totale, giusto in tempo per osservare una figura familiare con due codini, che mi guardava con occhi pieni di odio, buttarsi giù dal palazzo.

Era possibile?

Quella ragazzina...poteva mai essere lei l'autrice di questi assassinii? Ma certo, c'era un nesso tra tutti questi morti, ed era lei.

L'avrei scoperto solo facendo le analisi a quel ferretto.

Quella notte decisi che non sarei tornato a casa, avrei dormito in ufficio.

Posai delicatamente il ferretto nel cassetto della scrivania e lo chiusi a chiave.

Mi sedetti sulla sedia e mi misi comodo. Stavo per addormentarmi quando nella mia testa si riformò il volto della ragazzina prima di buttarsi dal palazzo. Aveva gli occhi stretti in due fessure e iniettati di sangue, probabilmente era arrabbiata per il fatto che io avessi la sua molletta...

Con quei pensieri nella testa caddi lentamente tra le braccia di Morfeo, continuando a fremere all'idea che il giorno dopo avrebbe scoperto l'assassino. Forse non avrei dovuto correre così tanto, dopotutto era un semplice caso giusto? Forse no.

Pov Yun

"Merda!" dissi ad alta voce una volta raggiunta la mia umile dimora.

"Ci mancava solo quel cazzone di Kim" cominciai a sbraitare mentre la mia coinquilina Yoora a malapena mi ascoltava durante la sua solita super fumata di erba serale.

"Ma è mai possibile?!"Sono stata davvero una cogliona... cazzo, cazzo, CAZZO! Avrei potuto ucciderlo nel bar, ma mi sono lasciata incantare dal suo fascino... e mi ha presa pure per una bambina cazzo!" continuai a sbraitare.

"Cos'è successo Yun?"chiese svogliata.

"Mi sono dimenticata sulla scena del crimine di riprendermi il ferretto per capelli che mi era caduto, cazzo, lui l'ha trovato...sono fritta... sono una donna morta...Avrei potuto evitarlo ammazzandolo poco prima, sono davvero una stupida..." dissi tutto d'un fiato.

Lei non rispose, ma si avvicinò a me e mi mise tra le labbra una canna.

"Ti farà stare meglio. Ormai ciò che fatto è fatto, non potrai lasciartelo alle spalle, ma sii una donna cazzuta come la sottoscritta e affronta i problemi a testa alta."

"Le donne cazzute non si fanno di canne dalla mattina alla sera" dissi cercando di lasciarmi andare.

Mi sballai per la prima volta... forse sarebbe stata anche l'ultima. Ero sicura che aveva riconosciuto la molletta, ma in ogni caso non mi importava.

Non mi importava veramente, perché io uccidevo quei bastardi dei mafiosi per sentirmi meglio, dopotutto loro avevano ammazzato i miei genitori.

Nessuno fermerà un assassino con solo una cosa in testa, la vendetta...








-ANGOLO AUTRICE-

Ciao a tutti, spero che questa seconda parte vi sia piaciuta :)

Ditemi se vi sembra leggermente noiosa e datemi il vostro parere al riguardo.

Ah, un ultima cosa, credo che eliminerò questi piccoli pezzi finali in cui parlerò, anche perchè sono inutili. Detto questo, al prossimo capitolo :3

 Detto questo, al prossimo capitolo :3

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Criminal~Kim Taehyung~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora