Déjà-vu

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Pov Taehyung

Mentre accompagnavo la ragazza nell'aula dell'interrogatorio fui colto da un forte senso di déjà-vu.

Ma certo.

Io avevo realmente già visto questa scena. Nel mio sogno. Molti mesi fa. Ero spaventato e allo stesso tempo inorridito da questo fatto.

Avevo previsto una cosa che sarebbe accaduta nel futuro ovvero oggi, come se il mio subconscio già sapesse che sarebbe avvenuta. 

Il problema è che quel sogno era così dettagliato e ricordavo tutte le cose in modo vivido e fottutamente reale.

Rivolsi un falso sorriso a Yun prima che entrasse nell'aula e mi sedetti fuori di essa ad aspettare la conferma dei miei colleghi che fosse tutto ok.

Passò un'ora esatta senza sapere nulla.


Pov Yun

Mi guardai intorno. Ero in una stanza completamente bianca e c'era un tavolo con intorno due sedie. Mi fecero sedere su una di esse aspettando qualche minuto non rivolgendomi nemmeno la parola. Successivamente i tre colleghi di Taehyung uscirono dalla stanza, lasciando entrare un'uomo sui quaranta che dopo avermi salutata, essersi presentato (Lee Dongwook) ed essersi accomodato sulla sedia libera, cominciò a farmi delle domande, chiedendomi poi di raccontare la mia versione di ciò che fosse successo quella sera in modo più dettagliato possibile. 

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"Signorina Min, la sua versione non corrisponde a quella data dal signor Lee Hoseok. E' realmente sicura di ciò che sta dicendo?"

"Si"

"In questo caso lei non è colpevole di nulla, anche perché era legittima difesa, se solo non fosse che quello spray è illegale in Corea. Posso chiederle signorina come ha avuto modo di usufruirne?"

"Mi sembra di averlo preso in nord america. Adoro molto viaggiare e quando ero sola lo facevo molto spesso, così ho deciso di acquistarne uno per stare tranquilla, ma non avevo idea che fosse illegale qui in Corea del sud..."

"Non si preoccupi, dovremo solamente liberarci dello spray. Sul fatto che il signor Lee Hoseok, o come ha detto volesse essere chiamato Wonho, volesse abusare di lei è da verificare. Ci sono telecamere in quella zona e ci accerteremo del fatto. Le faremo sicuramente sapere" disse l'uomo avvicinandosi a me per togliermi le manette.

Mi accorsi solo allora di quando fossero indolenziti i miei polsi cominciando a muoverli freneticamente. Mentre Dongwook mi accompagnò alla porta, ringraziandomi e augurando una buona giornata. 

Mi girai e trovai Taehyung dietro di me che mi abbracciò all'istante. 

"Ero così preoccupato" disse facendo la vocina da bambino mentre la sua testa era immersa nel mio petto.

"Dai non esagerare" cercai di drammatizzare.

"No! Sono state le ore più lunghe della mia vita! Devi assolutamente raccontarmi com'è andata, da qua fori non si sentiva nemmeno un fiato" fece gli occhi dolci.

"Va bene lo farò, ma adesso andiamo a casa che non mi sento molto bene" tornò serio all'istante e mi aiutò, nonostante non ce ne fosse bisogno, ad arrivare alla macchina.

"Che ti senti?" "Mi fanno male solo le gambe" "Sei sicura che non vuoi andare dal dottore?" "Sisi tranquillo" gli sorrisi. 



Qualche giorno dopo

"Tae, hai controllato la posta in arrivo?"

"No, non ancora, ora lo faccio" disse prendendo le chiavi e uscendo dalla porta.

Tornò qualche minuto dopo con una lettera bianca e blu in mano. Mi alzai velocemente dal divano su cui ero divinamente stesa prima e raggiunsi il ragazzo, impaziente anche lui di vederne il contenuto. 

Presi velocemente la lettera leggendo attentamente e in modo silenzioso il contenuto.

In breve, avevano fatto le loro ricerche, osservando i contenuti delle videocamere di sorveglianza, anche dell'entrata del palazzo,  era risultato che la mia versione fosse quella giusta (come se già non si sapesse). C'era inoltre specificato che il ragazzo era stato preso e messo dietro le sbarre a scontare la sua pena che presto sarebbe stata decisa.

Buttai la lettera per terra e abbracciai Taehyung sospirando di sollievo.

"Tutto questo stress non fa molto bene ad una donna incinta." disse ad un tratto lui.

"Andiamo a letto, sono così stanca" dissi sussurrando nel suo orecchio. 

Lui mi prese in braccio a modi sposa e cominciò ad avanzare verso la mia camera. Una volta dentro mi adagiò dolcemente sul letto e poi si distese affianco a me abbracciandomi da dietro e lasciandomi una scia di baci sul collo.


Caddi in un sonno profondo tra le braccia del ragazzo, inconsapevole della notevole sorpresa del giorno seguente.


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capitolo un po' corto

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capitolo un po' corto...:/

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