Mi chiamo Lorenzo, ho 14 anni e soffro di una profonda depressione. Purtroppo ammetto di farmi anche "del male" solo con lo scopo di capire se io sia davvero ancora vivo oppure sia già dall'altra parte.
Mi ritengo un bravo ragazzo, forse troppo; al punto che molte persone (adulti compresi) ne approfittano marciandoci su.
Nello studio me la cavicchio abbastanza: non sono brillante ma faccio il mio dovere.
Mi piacciono molte, molte cose...o meglio mi piacevano prima di stare "male" in questa maniera. Nonostante ciò in realtà un cosa che continua a piacermi moltissimo c'è: I Pokémon!
Ovviamente non mi riferisco alle sole creature tascabili, parlo di tutto l'insieme: i mostriciattoli, le carte, l'anime e il manga.
È un mondo che ammiro tanto, completamente agli antipodi rispetto al nostro; forse è proprio per questo che vorrei tantissimo viverci.
Se dovessi parlarvi della nostra realtà e della mia quotidianetà vi direi che fanno molto pena.
Vengo spesso picchiato da gruppi numerosi di ragazzi a scuola soltanto per questa mia passione ed anche per via del mio carattere davvero troppo gentile.
Questa era la mia vita fino a poco tempo fa...
Ci fu una giornata in cui le presi più del normale: tornai a casa con un braccio quasi rotto e un occhio rosso sangue, non ebbi neanche la voglia di studiare; dunque mi stesi sul letto con il mio Gameboy Advance SP e iniziai a giocare a Pokémon Smeraldo.
Dovevo essere terribilmente scosso: era ed è il mio gioco preferito del franchise eppure durante l'incontro con la rivale "Vera" scoppiai in lacrime.
Grazie ad uno dei dialoghi preimpostati mi disse qualcosa del tipo "Sai, sono felice che tu sia il mio vicino di casa! Sarei persa senza di te"... fece male ricevere tale affermazione da un insieme di bit invece che da un' amico in carne ed ossa.
Gettai la console sul cuscino ancora in lacrime e mi addormentai come tutte le sere in completo abbandono.
Qui inizia il delirio.
Aprii gli occhi e mi ritrovai in uno strano luogo, una sorta di bosco avente un sentiero di piccole pietre e da cartelli sparsi di tanto in tanto.
Ero completamente solo, eppure non avertivo alcuna forma di angoscia, anzi, mi sentivo in pace. Attribui la cosa alla mia dipartita...
Ma non fu così: aguzzai la vista e lessi uno dei cartelli.
Era impossibile..."Bosco Petalo"?!
Ma si, sarò in uno dei miei sogni ricorrenti dove all'improvviso mi ritrovo i posti diversi... il Bosco Petalo poi. La regione di Hoenn non esiste mica!
"Sarebbe troppo bello se fosse vero..." pensai a voce alta.
"Uh? Cos'è che sarebbe bello?" una voce femminile alle mie spalle mi rispose subito.
Non avevo bisogno di girarmi, riconobbi subito la voce. Confermai ciò una volta giratomi vedendo una ragazza dai capelli castani e dagli occhi più azzurri del mare...
"V-Vera? Sei proprio tu? La figlia del professor Birch?!" Esclamai comunque con stupore.
"Ehm... sei inquietante amico. Come fai a sapere queste cose?" Mi rispose prontamente la ragazza.
Aveva ragione... come potevo mai spiegarle che lei in realtà fosse stata una dei personaggi di Pokémon a cui fossi più affezionato?
"Ehm...ti ho vista in TV no? A-Alla coppa A-Adriano!" Risposi con la prima scusa venitomi in mente.
La ragazza iniziò a ridere: "Hahaha ora si spiega tutto! Senti si sta facendo tardino, tu dove abiti?" mi pose la domanda con fare incuriosito.
Guardai ovunque come se cercassi la risposta in mezzo agli alberi: "ehm...vengo da..."
"Ho capito! Vieni con me!!" La ragazza mi prese per mano e mi fece correre per tutto il bosco fino ad arrivare alla città di Solarosa.
"P-possiamo fermarci un attimo?" Chiesi ancora con il fiatone.
"Che ti prende? Oh ma sei stanco?" Disse la ragazza senza neanche il respiro affannato.
"Dai la prossima città e qui vicino! Abito ad Albanov- ah ma già lo sai questo." Aggiunse la ragazza.
Ricominciammo a correre e mentre mi chiedevo come mai questa fretta improvvisa eravamo già arrivati ad Albanova...
"Vieni andiamo a casa mi-" proprio nel mentre che Vera finisse di parlare si bloccò di colpo.
Si bloccò letteralmente come una statua, il cielo da rossastro diventò bianco, non era più possibile sentire alcun suono e la terra iniziò a tremare sempre più violentemente.
Chiusi istintivamente gli occhi per la paura, una volta aperi ero di nuovo a letto nella mia stanza ancora dolorante per le botte prese dai ragazzi a scuola.
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Pokémon: Il Mondo Inverso
FanfictionIl mondo dei Pokémon: che posto meraviglioso. Pieno di persone solari e panorami capaci di togliere il fiato. O così pare dall'esterno... Cosa succederebbe se fossimo in grando di entrare in questo fantastico mondo in prima persona?