Parte 4: Insieme

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Proprio così...era lo stesso medesimo orario. Come caspita era possibile?

Buttai giù varie ipotesi con la mia testolina nuovamente dolorante; alla fine però scelsi la più logica: era chiaro che il tempo tra i due mondi scorresse in modo diverso.

Probabilmente nel caso in cui passassi parecchio tempo a Hoenn,  nel nostro mondo non passerebbero neanche una manciata di secondi.

È parecchio complicato da spiegare, ma pensavo che si trattasse di una sorta di paradosso temporale.

Smisi di farmi uscire il fumo dalle orecchie e andai a dormire in quanto anche mia madre mi aveva avvertito che sarei dovuto recarmi dal medico il giorno dopo.

Stranamente riuscii a dormire quella notte, non mi capitava da parecchio tempo.

Sveglia alle 07:00, un risveglio così precoce dovrebbe essere illegale...

Mi preparai e, insieme a mia madre, ci recammo dal medico il quale dopo un' attenta visita mi diede solo del Ventolin per aiutarmi nella respirazione dopo avermi medicato.

Fortunatamente non avevo niente di rotto all'interno del mio esile corpicino.

Sulla via del ritorno mia madre mi chiese come mai avessi un' aria così soddisfatta e "felice".
"Dici?" Risposi con aria sorpresa alla sua domanda.

Sarà stato un caso ma effettivamente da quell' esatta sveglia alle sette del mattino mi sentivo molto meglio: come già è stato detto non me la passavo benissimo, alcune volte non avevo neanche la motivazione necessaria per alzarmi dal letto e fare colazione; passavo intere giornate nella mia cameretta a giocare a Pokémon nella speranza che quel mondo un giorno diventasse reale.

Deve essere stata proprio quella la cosa... stavo meglio perchè avevo finalmente un "posto" tangibile a cui sentivo di appartenere.

Mi domandavo solo cosa scaturisse l' "entrata" in quel mondo fantastico.

Così, una volta tornato a casa presi posto a sedere di fronte al ciondolo effettuando vari tentativi: lo toccai, lo scossi, provai a morderlo non lo nego...e infine provai anche stringerlo forte nel mio pugno; ma nulla da fare, niente sembrava funzionare.

Non mi sentivo sconfortato, sapevo bene che tutto ciò che accadde durante i giorni precedenti era vero e non frutto della mia immaginazione, sapevo bene che era tutto "vero", eppure però quella giornata mi fu impossibile.

Diedi un occhiata al mio polso non-appena mi venne in mente il regalo dei fratelli Haruka: cercavo il PokéNav; ovviamente però non vi era alcuna traccia di un oggetto del genere sul mio polso.

In quel momento il mio cellulare iniziò a squillare: era il mio caro amico Cristian...

"HEY HEY! Sei morto? Come vanno le lividure?" mi disse con tono scherzoso il mio amico.

Gli risposi che stavo piuttosto bene, meglio del previsto.

Cristian però,  sentendo la mia voce parecchio turbata, mi chiese cos' altro avessi oltre alle ferite. La risposta da parte mia tardò un po' ad arrivare ma alla fine non seppi tenere la cosa per me e confessai tutto al testone.

"E questo e quanto...giuro che non sono pazzo... anzi se mi trovi più "allegro" del solito è proprio per questo motivo." finì di parlare buttando fuori l'aria.

Cristian scoppiò a ridere ma vedendo alcun tipo di risposta da parte mio si bloccò sul colpo: "Ma sei serio? Sicuro che Igor e i suoi non ti abbiano picchiato troppo?".

Effettivamente anche io avrei fatto fatica a credere ad una cosa del genere, ma comunque continuai ad impormi... e anche questo non passò inosservato.

"Facciamo una cosa: domani dopo la scuola vengo a casa tua, così ci vedrò chiaro sulla faccenda." disse il testone, ovviamente accettai.

Il resto della giornata la passai a giocare ai videogiochi e a guardare vari video per ammazzare il tempo ma il mio chiodo fisso era sempre la questione "mondo inverso".

La notte passò e al mattino mi recai a scuola...

Dopo cinque ore di lezione tirai un sospiro di sollievo e iniziai a prendere le mie cose per tornare a casa mia insieme a Cristian, o meglio, l' avrei fatto se non si fosse presentato davanti ai miei occhi quel bestione di Igor.

Avevo già la tremarella... cosa avrei mai potuto fare questa volta di così scandaloso da scaturire la sua rabbia pensai. Mentre ci pensavo però notai il braccio ingessato e il labbro ancora spappolato del bullo.

"Senti... puoi dire a tuo fratello che ti lasceremo stare? Solo... digli di non venire più a scuola a picchiarci, quello li è un pazzo... due amici li ha spediti addirittura all' ospedale." disse il gigante dall'aria ormai sconfitta.

Io gli risposi quasi incredulo con un freddissimo "va bene ciao", quasi come se fossi sempre stato io il bullo, dopodiché se ne andò zoppicando.

Aveva proprio detto "fratello". Eppure sono sempre stato figlio unico. Mi venne un lampo di genio: parlava di quel ragazzo più grande che salvò Cristian e me da quel mega accerchiamento da parte della cricca di Igor, il nostro "Eroe nero".

Nel frattempo che ripensavo a quel salvataggio mi unii a Cristian che era ad aspettarmi fuori alla nostra scuola e poi ci incamminammo verso casa mia.

Appena arrivati a casa ci fiondammo subito in camera mia e come prima cosa, dopo aver lanciato gli zaini per terra, gli mostrai la collana "protagonista" di questa storia.

"Oh ma questa ce l'ho uguale anche io! La trovai all' interno di un uovo di Pasqua qualche anno fa!" esclamò il mio amico con aria sorpresa toccando la collana appesa.

Si chinò poi verso lo zaino che aveva gettato in terra poc'anzi e dopo aver aperto una cerniera interna parecchio arrugginita del suo zainetto prese dal suo interno una collana identica se non uguale alla mia.

Provò ad accenderla in quanto era pur sempre una collana famosa per poter illuminarsi al buio ma a quanto pare era ormai bella che andata.

"Oh che peccato... si sarà rotta qualche volta che avrò buttato lo zaino per terra come facciamo sempre." Ipotizzò Cristian con aria un po' sconsolata.

"Peccato sai? La mia funziona ancor-" mentre cercavo di concludere la mia frase mi misi a toccare la mia collana cercando di accenderla... fu in quel momento che un bagliore ci divorò completamente in mezzo secondo.

Appena diradatosi il cono di luce ci trovammo davanti a una panchina di fianco al cartello che enunciava il nome della città di Albanova.

Pokémon: Il Mondo InversoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora