CAPITOLO 1

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Camila corse fuori, dove il caldo sole estivo le illuminò il viso con i suoi raggi. Individuò subito una folta chioma bionda in mezzo al giardino e felice, si avvicinò alla signora inginocchiata davanti all'aiuola, noncurante dell'orlo del suo vestito che sbarazzino svolazzava libero e s'incastrava tra i ciuffi d'erba, macchiandosi di terra.

"Boo!"

La donna sobbalzò per lo spavento e la sua reazione fece ridere Camila, che si abbandonò sul prato accanto a lei.

"Ehi, stupidina, mi hai spaventata a morte" rise sua zia, arruffandole i capelli. "Che succede?"

"Lo zio Tommy mi ha detto di togliermi dai piedi, così sono venuta qui fuori" scrollò le spalle la bambina, infilando il muso tra i fiori, per vedere meglio cosa stesse facendo sua zia. "Quelle sono rose?"

"Tulipani" la corresse lei, senza smettere di scavare la terra con una paletta. "Non dargli ascolto. E' solo un po' scorbutico" aggiunse poi, accarezzandole dolcemente la schiena.

"Lo so" Camila spiegò la bocca in un largo sorriso. "Ma io provo sempre ad essere carina con lui, perchè se sei buono con gli altri, loro non possono odiarti, giusto?"

"Giusto" annuì la donna, arricciando il naso. "Come fai ad essere così intelligente, piccolina?"

"Grazie a te" rise lei, avvicinandosi ancora di più per darle una mano a ricoprire la base dei fiori con il terriccio fresco. "E ai miei genitori. Quando erano vivi almeno..."

"Parli sempre di loro, non è vero?" zia Susie abbandonò il suo lavoro per sostenere il suo sguardo e la bambina annuì piano.

"E' una cosa brutta?" chiese Camila, piegando la testa di lato. Le piaceva parlare dei suoi genitori. Più parlava di loro, più le veniva facile ricordarseli. L'ultima cosa che desiderava era dimenticarseli per sempre.

"Ma certo che no!" rise sua zia dolcemente. "E' solo che mi stupisce."

"Mi piace parlare di loro" Camila scrollò le spalle e riportò l'attenzione sui bellissimi fiori colorati che zia Susie aveva piantato con cura. "Erano brave persone. Si meritano che qualcuno parli di loro. Non penso che gli farebbe piacere essere dimenticati, non trovi?"

"Sei davvero troppo intelligente, piccola" le sorrise la donna bionda e le strizzò dolcemente la spalla. "Sono così orgogliosa della donna che stai diventando, lo sai almeno?"

Camila ridacchiò imbarazzata e abbassò lo sguardo, scuotendo la testa. "Davvero?" chiese, trovando poi il coraggio di guardarla negli occhi.

"Ma certo" rise la signora, distogliendo l'attenzione dall'aiuola. "Tu non sei quel tipo di ragazza che accetta in silenzio la volontà degli altri. Tu poni tante domande, sei curiosa. Vedi qualcosa e gli dai una tua personale interpretazione. Sei davvero speciale, Camila."

La bambina sorrise timidamente e sollevò in aria le mani giunte. "Sono così felice di poter stare da voi" ammise.

"Tu non 'stai da noi', Camila. Tu vivi qui, questa è anche casa tua adesso. Sei parte della famiglia, hai capito?"

"Sì" annuì lei, lanciando le braccia al collo della zia per abbracciarla. "Grazie."

"Non devi ringraziarmi" ridacchiò zia Susie, arruffandole nuovamente il ciuffo di capelli, ormai già tutto scompigliato. "Ora corri dentro a prendere il copione, ok? Abbiamo ancora tempo di provarlo un'ultima volta prima di cena. Sono sicura che sarai il miglior Squalo #2 che la tua scuola abbia mai visto!"

Blue [TRADUZIONE] ~ CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora