CAPITOLO 2

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"Forza" rise Lauren, mentre osservava Camila saltellare in giro per la stanza per cercare di infilarsi le scarpe. La ragazza ridacchiò entusiasta e si buttò sul letto quando finalmente riuscì a mettersi anche la seconda.

"Dove stiamo andando?" le chiese poi, osservandola curiosa, prima di abbassare lo sguardo sui lacci delle scarpe ancora sciolti.

"Al centro commerciale" la informò Lauren, inginocchiandosi davanti al letto per aiutarla ad allacciarli. "Hai bisogno di un nuovo paio di queste. E anche di qualche vestito."

"Davvero?" Camila osservò le sue bellissime converse bianche e aggrottò la fronte: non capiva cosa avessero di male, a lei sembravano più che perfette.

"Ormai le hai consumate a forza di metterle" rise la ragazza dagli occhi verdi facendole segno di seguirla.  "Oh e poi ti serve anche una giacca invernale. Anche se ormai è gennaio, il tempo non sembra aver intenzione di migliorare."

"Ok..." annuì e poi si incantò a guardare il viso di Lauren. "Sei arrabbiata con me?"

Lauren la squadrò confusa. "Arrabbiata?" alzò un sopracciglio. "Che cosa ti fa pensare che io sia arrabbiata con te?"

"Sono stata cattiva" Camila scosse la testa e seguì la ragazza nel parcheggio. Una volta che raggiunsero la macchina, sospirò triste e si arrampicò sul sedile passeggeri.

"Stai parlando di ieri sera?" le chiese Lauren, mentre metteva in moto l'auto e lei annuì con esitazione.

"Ho rovinato tutto" storse il naso. "Perchè sono così?"

"Perchè tu sei tu" la ragazza seduta accanto a lei scrollò le spalle e allungò il braccio per afferrarle la mano. Non voleva fingere che Camila fosse uguale agli altri, in fondo lei lo sapeva bene di essere diversa. Lauren voleva solo assicurarsi che lei non si sentisse in dovere di scusarsi con gli altri per il suo comportamento.

"E sono stupida" mormorò Camila, scuotendo la testa e guardandosi le mani nervosa.

"Camz..." sospirò Lauren "Tu non sei stupida". Ultimamente questo argomento di conversazione sembrava essere uno dei suoi preferiti.

"Ma io non... " Camila si lasciò sfuggire un gemito di frustrazione e allontanò la mano di Lauren con un movimento secco. "Non ho voglia di parlarne" borbottò, appoggiando la testa sul finestrino.

Lauren sospirò triste e riportò l'attenzione sulla strada. L'unica cosa che voleva era che Camila credesse alle sue parole, ma sembrava davvero un'impresa impossibile.

Passarono il resto del viaggio in completo silenzio. Camila non riusciva a capire il motivo di quell'improvvisa tensione che si era andata a creare tra loro. Lauren era arrabbiata con lei? La scorsa notte sembrava così infastidita dal suo comportamento.

Chiuse gli occhi, lasciandosi trasportare dai suoi pensieri. Tutti dovevano essere infastiditi da lei. Le ragazze non potevano capirla. Prese un respiro profondo, come le avevano insegnato di fare in terapia ogni volta che si fosse sentita in ansia per qualcosa.

"Siamo arrivate" l'avvisò dolcemente la ragazza dagli occhi verdi, parcheggiando l'auto davanti al centro commerciale. Camila riaprì piano gli occhi e osservò l'enorme edificio di fronte a loro: di colpo si sentì prendere dal panico.

Il tempo di scendere dalla macchina e si era già aggrappata al braccio di Lauren. L'ultima cosa che voleva era perderla in mezzo a tutta quella gente. Lauren era la sua ancora, il suo luogo sicuro, senza di lei, ogni cosa faceva almeno dieci volte più paura.

A quel punto Lauren si voltò verso di lei e si morse il labbro, invitandola con il braccio ad entrare dentro al centro commerciale. "Non scappo, Camz" provò a sdrammatizzare, quando notò la paura nei suoi occhi.

Blue [TRADUZIONE] ~ CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora