CAPITOLO 30

1.2K 68 4
                                    

Le due ragazze rimasero sedute là in silenzio per un po', pervase da un milione di emozioni contrastanti. Alla fine Camila alzò il capo e le strizzò la mano. Si guardarono negli occhi per un po', poi la ragazza piegò leggermente la testa, facendo capire a Lauren che era pronta per andare.

Lauren si alzò in piedi e le offrì la mano per aggrapparsi a lei. Nessuna di loro osava parlare, ma quel silenzio era confortante. Era un silenzioso accordo tra loro. Erano così vicine in quel momento, non solo fisicamente, ma anche mentalmente, che non c'era bisogno di parlare. Si capivano e basta. Nessuna di loro aveva mai provato una sensazione simile con altre persone.

Camila appoggiò la testa sulla spalla della ragazza dagli occhi verdi mentre attraversavano la palestra della scuola e si incamminavano nel cortile. Anche il viaggio verso casa fu silenzioso, al punto che Lauren iniziò a chiedersi quando l'altra ragazza avrebbe trovato il coraggio di parlare di nuovo. Voleva sapere cosa stesse succedendo nella sua testa, voleva sapere a cosa stesse pensando.

Quando arrivarono a casa di Lauren, tutti erano occupati. Così lei strinse la mano di Camila e provò a condurla di sopra, prima che qualcuno potesse accorgersi di loro. Sfortunatamente il suo piano venne rovinato da una personcina che apparve improvvisamente ai piedi della scale.

Maggie piegò la testa di lato confusa quando le vide. Aveva già capito che qualcosa non andava.

"Perchè sei triste?" chiese la bambina, saltando l'ultimo scalino e aggrappandosi alla felpa di Camila per attirare la sua attenzione. "Che succede, Cameeela?"

Lauren aprì la bocca per zittire sua sorella, ma la ragazza accanto a lei fu più veloce a rispondere.

"Ho fatto male a Lolo" mormorò, scuotendo la testa. Lauren si voltò verso di lei accigliata, ma prima che potesse parlare, la voce di suo padre riecheggiò dalla cucina.

"Laur? Sei a casa? Mi serve il tuo aiuto!"

La ragazza dagli occhi verdi lanciò un'occhiata a Camila, ma lei le fece cenno di andare.

"Sicura?" le chiese preoccupata. L'altra annuì. Lauren si morse il labbro esitante, ma alla fine raggiunse suo padre per vedere di cosa avesse bisogno.

Maggie tirò ancora una volta la felpa della ragazza di fronte a lei, per catturare la sua attenzione. "Quando sono triste, parlo sempre con la mamma e lei mi fa stare subito meglio. Vieni" la incoraggiò, trascinandola per un braccio su dalle scale.

Camila si morse il labbro nervosa, ma si lasciò condurre verso la camera da letto dei genitori di Lauren.

"Mami, Cameeela è triste"  piagnucolò la bambina, lasciandole la mano, per raggiungere Clara sul letto. La donna era seduta sotto le coperte e leggeva un libro. Quando sentì Maggie scuoterla dalle spalle, alzò immediatamente lo sguardo dalle pagine.

"Che succede?" le chiese, voltandosi verso Camila, che se ne stava immobile davanti alla porta della camera, con la testa bassa.

"Ha detto che ha fatto male a Lauren" le sussurrò la bambina all'orecchio. La donna aggrottò la fronte e si voltò verso la piccolina.

"Puoi andare ad aiutare Taylor con la cena? Questa è una conversazione per bambini grandi" le disse con voce dolce, rivolgendole un sorriso di incoraggiamento. Maggie annuì, balzò giù dal letto e corse fuori dalla porta.

"Vieni, siediti" ordinò Clara alla ragazza dagli occhi color cioccolato. Camila alzò lentamente lo sguardo: non era sicura se Clara fosse seria oppure no. Così si avvicinò ai piedi del letto con esitazione e si sedette rigidamente in un angolo.

"Non sono arrabbiata, Camila" rise lei, facendole segno di avvicinarsi.

"Le ho fatto del male" confessò Camila in un sussurro. Scosse la testa e abbassò di nuovo il capo. Non le piaceva sapere che un tempo era stata cattiva con Lauren; l'unica cosa che desiderava nella vita era renderla felice.

Blue [TRADUZIONE] ~ CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora