CAPITOLO 16

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Lauren si svegliò di soprassalto quando sentì qualcuno scendere le scale. Prima che potesse dire qualcosa, Camila era già scesa dal letto e stava correndo in corridoio.

Lauren si stropicciò gli occhi stanchi e poi la seguì rassegnata. Si fermò però quando fu davanti alle scale.

"Dinah?" Il suono della voce di Camila fece eco in tutto l'appartamento. Quando Lauren intuì le sue intenzioni, indietreggiò in punta di piedi e tornò a nascondersi in camera.

La polinesiana fu più che sorpresa quando sentì Camila chiamare il suo nome. Sobbalzò colta alla sprovvista e si voltò, finendo faccia a faccia con la stessa ragazza che l'aveva ignorata per una settimana.

"Sì?" le rispose esitante: non sapeva cosa aspettarsi da lei, ma cercò di comportarsi in modo disinvolto.

"Io..." Camila abbassò lo sguardo e poi lanciò un'occhiata nervosa al divano. "Ho bisogno di parlarti" disse, squadrando Normani che stava cercando qualcosa da mangiare nel frigo. "Da sola" aggiunse.

Normani si voltò verso di loro e spostò lo sguardo dall'una all'altra. Lei ed Ally erano praticamente state al suo fianco 24/24 negli ultimi giorni, per evitare che lei dovesse confrontarsi con Dinah o Lauren. Quindi rimase particolarmente scioccata quando sentì quella frase uscire dalla sua bocca.

"Va tutto bene?" le chiese con timore. Lanciò un'occhiata a Dinah, che però sembrava più confusa di lei. La ragazza dagli occhi color cioccolato annuì seria.

"Possiamo...?" la incitò, indicando il divano. Dinah fece di sì con la testa e la seguì in salotto, prendendo posto sull'ormai sfondato divano blu.

"Che succede?" le chiese, togliendosi un ciuffo di capelli dal viso, prima di riportare l'attenzione su di lei. Era abbastanza preoccupata perchè la ragazza accanto a lei continuava ad agitarsi sul posto, senza riuscire a trovare pace.

"Mi dispiace" parlò infine Camila, guardandola negli occhi e mordendosi il labbro nervosa. Non sapeva come avrebbe reagito Dinah. "Lauren ha chiamato il dottore."

"Cosa?" La polinesiana la squadrò confusa. "Perchè?"

"Tu mi hai picchiata" mormorò lei, guardandosi le scarpe in imbarazzo.

"Io ti ho picchiata e Lauren ha dovuto chiamare il dottore?" Dinah non aveva la minima idea di quello che volesse dire. "Ma se è una settimana che non ci rivolgiamo la parola?"

"Esatto!" Camila si alzò in piedi di scatto e scosse la testa, prendendo a camminare avanti e indietro per il salotto, completamente assorta nei suoi pensieri.

"Mi sono ricordata" provò a spiegarle, fermandosi all'improvviso e voltandosi di fronte a lei. "Mi sono ricordata di te. A scuola... e tu..." poi d'istinto si coprì il naso con la mano. A quel gesto, Dinah comprese subito quello a cui si stesse riferendo.

"Merda" imprecò a denti stretti e scosse la testa. "Io-"

"Lo so" tagliò corto Camila, trovando improvvisamente il coraggio di avvicinarsi a lei. "Non devi dispiacerti. Non farlo." Poi scosse la testa fermamente e alzò in aria un dito, facendole segno di aspettare.

"Sto iniziando a ricordare" continuò, dopo aver ripreso fiato. "Ma... alcune cose non le capisco" si morse il labbro e abbassò di nuovo il capo. "Però ci sto provando."

"Se ti aiuta a stare meglio..." scrollò le spalle Dinah e la ragazza la guardò confusa.

"Puoi ignorarmi quanto vuoi se ti fa stare meglio, Chancho" sorrise l'amica. "Io voglio che tu stia bene. Penso che valga lo stesso anche per le altre."

Blue [TRADUZIONE] ~ CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora