WANDA
Steve si sedette affranto, senza parlare.
Cercavano di litigare poco davanti a noi, erano sempre stati abbastanza privati riguardo i loro problemi di coppia; di tanto in tanto discutevano o mettevano il broncio, ma quella volta Natasha non lo aveva risparmiato.
Eravamo tutti in silenzio, imbarazzati, così Tony si avvicinò a Steve e gli diede una pacca sulla spalla.
«Andrà bene, Steve, lasciala calmare un po'.»
Cap annuì e si alzò.
«Cosa c'è su quella chiavetta?» chiese sospirando.
«Non ne abbiamo idea. Fury ha chiesto di prenderla ma di non sbirciare, gliela farò avere tra venti minuti, appena torna da Londra» rispose Clint.
«Non mi interessa quello che ha detto Fury, voglio vedere cosa c'è su questa chiavetta.»Afferrò la chiavetta, appoggiata sul tavolo, e la inserì in un computer.
«Che cosa dice?» mi incuriosii, avvicinandomi e dando un'occhiata.
Scorrevano anagrammi e scritte in codice, numeri sparsi, mappe di Londra e nomi in fila di persone.
«Che cos'è questa cosa?» mormorò Clint, che si era avvicinato per guardare meglio.
«Avete capito di cosa si tratta?»Io e Steve scuotemmo la testa e continuammo a leggere, senza avere nemmeno una vaga idea del contenuto che stavamo controllando.
«Non si capisce nulla!» esclamai, sbuffando.
«Sono affari di Fury, lasciamo stare» concluse Tony, estraendo la chiavetta dal dispositivo e mettendola in tasca.
«Noi lavoriamo per lui, rischiamo la vita per lui, e non sappiamo nemmeno per che cosa e per quali informazioni... mi piacerebbe sapere di cosa si tratta, dato che si sta intromettendo nella mia relazione con Natasha» si lamentò Steve, dando un pugno alla superficie di vetro.Si alzò e uscì dal palazzo con cattiveria, senza salutare o parlare, ma nessuno di noi se la prese. A noi tutti sembrava che loro due non litigassero mai, ma avevo paura che mi stessero nascondendo qualcosa.
STEVE
Ero arrabbiato ma allo stesso tempo molto triste, in quanto avevo capito come Natasha si sentisse con me. Pensavo che le attenzioni che le riservavo le piacessero, ma a quanto pare avevo torto.
Decisi di tornare a casa e di riposarmi un po', ma mentre camminavo il telefono squillò e rallentò la mia camminata.
«Si dice che a New York il tempo non sia dei migliori...» rise Sam, al telefono.
«Dove sei?» chiesi ridendo, felice di sentire una voce familiare.
«Dietro di te.»Mi girai immediatamente e vidi Sam sorridermi con il telefono appoggiato all'orecchio.
Ci stringemmo in un abbraccio fraterno e gli diedi un pugnetto sulla spalla.
«Quando sei arrivato qui? Pensavo fossi ancora in Canada!»
«Sono in visita per firmare un paio di documenti, riparto domani. Volevo solo fare un salto e vedere come ve la cavate senza di me.»Sam mi affiancò lungo la strada per casa, così gli raccontai degli Avengers, delle ultime missioni, di Natasha e del litigio. Parlarne con qualcuno mi fece bene, così presto un sorriso tornò a marcarmi il viso.
«Nat!» esclamai una volta tornato a casa, cercandola con lo sguardo.
«Sono in camera...» mormorò di rimando, comparendo qualche minuto dopo. «Sam! Come mai sei qui?»
«Ferie. Sono veramente felice per voi, ragazzi! Adesso Thor e Clint mi devono cinquanta dollari» sorrise, abbracciandola.
«Cosa?»
«Una scommessa... ho detto che voi di vi sareste messi insieme prima che Thor riuscisse a trovare una ragazza, ed eccoci qui.»
«Felice di averti fatto guadagnare dei soldi. Scusa se me ne vado così, ma ho degli incontri e delle importanti faccende da sbrigare. È stato bello vederti.»Quell'ultima affermazione mi fece alzare lo sguardo dal lavandino, dove avevo riposto due bicchieri.
«Dove devi andare?»
«Non è affar tuo.»
«Lo sarà, finché saremo insieme e vivrai sotto il mio tetto.»
«Oh, adesso è il tuo tetto. Fino ad una settimana fa era il nostro e ora è il tuo, giusto? È così che funziona, le cose sono tue quando ti conviene.»
«Non ho detto questo, sto solo dicendo che-»
«Fury mi vuole parlare e non voglio raccontare nulla a te. Non per un po'» tagliò corto, sbattendo la porta contro di se.NATASHA
Camminai senza parlare o aprire bocca. Marciavo come un soldato, dando spallate alle persone che camminavano nel senso opposto al mio.
Non riuscivo a non essere arrabbiata con Steve. Mi faceva impazzire, non riusciva a capire quello che provavo e perché mi arrabbiassi così tanto. Sembrava che tra noi due andasse tutto bene, ma la realtà era completamente un'altra.
«Hey, Wan, anche tu qui?» mi stupii, vedendo la mia amica seduta fuori dall'ufficio di Fury.
«Così pare...» mormorò nervosamente, movendo la gamba in modo ossessivo.
«Calma, vedrai, non sarà nulla.»Il capo di fece entrare nel suo luogo di lavoro, così ci sedemmo sulle sedie e attendemmo delle informazioni.
«Scusate se vi ho chiamate con così poco preavviso, ma la situazione sta sfuggendo di mano. Abbiamo bisogno di una squadra sotto copertura, con precisione qui» spiegò, indicando con il dito un punto sulla carta. «Londra, centro culturale e sociale dell'Inghilterra.»
«E cosa dovremmo fare a Londra?» chiesi, guardando fuori dalla finestra.
«Due agenti dell'HYDRA sono riusciti a mettere mano su un'arma, un gingillo, qualcosa di abbastanza potente, ma non capiamo di cosa si tratti e come combatterlo. Questo è un compito che spetta a voi, tutte le informazioni sono su questa chiavetta» spiegò, dandomi il prezioso gadget. «Romanoff, potresti provare a decifrare qualcosa di più? I miei agenti sono bravi, ma sento che tu possa darmi qualcosa di più.»Annuii e misi la chiavetta in tasca, mentre Wanda guardava Fury con un'espressione confusa.
«Perché mandate me con Natasha? Non sarebbe più opportuno mandare Maria?»
«Con i tuoi poteri ci sarai utile, e poi voglio che Romanoff cominci ad allenarti nello spionaggio. In ogni caso Hill ci sarà, e ci sarò anche io. Partirete tra una settimana, io e Hill saremo già li.»Annuii e mi alzai, stringendo la mano a Fury.
«Ci vediamo presto» conclusi, preparandomi ad uscire.
«Non sarà un problema per Captain Rogers, vero?»
«Non credo, e in ogni caso non è una scelta sua.»
«Tutto ok tra voi due? Mi è stato riportato un litigio durante la missione sotto copertura di questo pomeriggio.»
«Va tutto bene, grazie. Arrivederci» sorrisi freddamente, uscendo di lì.Wanda mi seguì fuori e mi costrinse a fermarmi, utilizzando con cautela i suoi poteri.
«Natasha, devi smettere di mentire e di omettere la verità. Le cose non vanno bene tra te e Steve?»
«È solo un periodo no, passerà.»Mi lanciò uno sguardo per niente convinto e mi fece gli occhi dolci per farmi parlare, così cedetti e con un sospiro rivelai tutto.
«È da due mesi che continuiamo a discutere... ci riappacifichiamo la sera, facciamo sesso senza parlarne, ci svegliamo la mattina e sembra che non sia successo nulla... il pomeriggio litighiamo e ricomincia tutto. È questo quello che volevi sentirmi dire?» alzai la voce, senza girarmi nemmeno. «Ora scusa, sono quasi le sette, devo tornare a casa.»
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Mistakes || Natasha Romanoff & Steve Rogers
FanfictionSEQUEL DI "THE FIRST TIME" - SI CONSIGLIA DI LEGGERE LA PRIMA STORIA PRIMA DI LEGGERE QUESTA [In REVISIONE] Poco prima di partire per una missione all'estero la storia d'amore tra Natasha e Steve giunse al capolinea. Lontana da New York, dagli Aven...