Nine

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Dopo pranzo, passiamo tutto il pomeriggio in giro per negozi. Christina si è comprata dei trucchi nuovi, ma non sono sicura di voler sapere cosa vuole farne. Mi obbliga a comprare un paio di scarpe (-Altrimenti cosa pensi di mettere sotto a quel vestito, gli stivali?-). Dopo una lunga discussione sono riuscita a convincerla a non prendermi nulla con un tacco più alto di me e ho presto delle semplici scarpe basse ricamate con del pizzo nere.
Mangiamo cena presto, verso le 19:30, e ci sediamo insieme a Uriah e Will. Qualche tavolo più in là c'è Quattro, lo noto appena entro. Sento che mi sta guardando e mi costringo a non girarmi e a continuare a parlare con i miei amici.
-Quindi qualcuno qui ha un ammiratore segreto...- mi stuzzica Will.
-Nessun ammiratore segreto, state tranquilli.- rispondo e Uriah mi guarda con un sopracciglio alzato. -Cosa c'è?- chiedo
-Nulla, nulla.- poi, avvicinandosi per prendere un hamburger, mi sussurra all'orecchio, - Forse lui non sarà un ammiratore, ma di sicuro ti piace. L'ho visto il modo in cui lo guardi e arrosisci ogni volta che ti parla o che è nei paraggi.-
Poi torna a sedersi e a parlare con Will. Io rimango ferma a fissarlo mentre mi sento arrossire. Se lo ha capito lui, lo avrà capito anche Quattro? Spero in Dio di no.
Verso le 20:00, Christina si alza in piedi.
-Noi dobbiamo andare, qui qualcuno deve prepararsi per uscire.- dice, poi mi afferra per un braccio e mi trascina fuori. Dopo che ho fatto la doccia, prima di cena, Christina mi ha legato i capelli umidi in uno chignon alto così da farli rimanere ondulati sulle spalle. Mi passa il vestito e le scarpe e io mi vesto. Fortunatamente siamo da sole, tutti sono ancora a mangiare.
Prende delle strane cose dall'armadietto e me le mostra.
-Questo si chiama eye-liner, mentre questo è mascara. E ora ti trucco.- dice con un sorriso beffardo sulle labbra. Ecco, lo sapevo che quei cosi non erano per lei. Chiudo gli occhi e lascio che passi l'eye-liner sulle mie palpebre. Quando lo appoggia mi fa il solletico. Dopo un po' passa al mascara: questa volta mi fa tenere gli occhi aperti, e poi mi dice di stare ferma per farlo asciugare.
Guardo l'orologio: tra venti minuti Quattro passerà a prendermi davanti alla palestra.
-Forza, devi andare. Di solito è bene che le ragazze si facciano desiderare e che arrivino con qualche minuto di ritardo, ma non ho abbastanza tempo per convincerti.- mi dice mentre mi scioglie i capelli e me li sistema facendomi la riga di lato. Mi trascina in bagno e mi mette davanti allo specchio. I miei occhi azzurro spento, tendenti più verso il grigio, ora sembrano molto più profondi e intensi. Apro un po' la bocca mentre mi guardo: i capelli ondulati mi incorniciano il viso e sembro quasi carina. Continuo a guardarmi allo specchio, e mi sento una persona diversa.
A Beatrice non era permesso guardarsi così tanto allo specchio. Non le era permesso attirare l'attenzione su di sé truccandosi o lasciando i capelli sciolti. Non poteva mostrare un lembo di pelle, ma doveva sempre portare gli abiti grigi su ogni fibra del corpo. La persona che vedo nello specchio è completamente diversa: più sicura, più stabile ora che veste il nero degli Intrepidi. Davanti a me c'è Tris.
-Scusa, è che a casa non mi era permesso guardarmi allo specchio così a lungo.- dico a Christina.
-Stai scherzando? Gli Abneganti sono proprio strani...- dice scuotendo la testa. Poi guarda l'ora e strabuzza gli occhi, -Sei stata qui per quasi dieci minuti! Corri, ovunque sia il luogo dell'appuntamento.- mi dice e io esco velocemente da bagno. Fortunatamente la palestra non è molto lontana e ci arrivo in poco più di due minuti. Rimango ferma a osservare i sacchi da boxe dalla porta a vetri.
-Sopravvissuta a Christina?- mi chiede una voce dietro di me. Sobbalzo. Perché non lo sento mai arrivare? Tra l'altro, sapevo che sarebbe arrivato.
-Non ne sono ancora del tutto sicura, ha smesso di torturarmi dieci minuti fa.- rispondo con un sospiro mentre abbasso gli occhi, a disagio.
-Ora posso vedere il vestito che hai comprato? O devo tornare a guardare mutande con le orecchie insieme a Uriah?- mi chiede passandosi una mano dietro alla nuca e facendomi diventare dello stesso colore del fuoco. Ci avviciniamo e ci osserviamo a vicenda. Lui indossa dei semplici pantaloni neri, delle scarpe nere, una camicia rosso scuro e un giubbino di pelle nera. Quella camicia mi piace, eccome se mi piace.
-Sei carina.- mi dice, e il mio volto va più in fiamme di quanto già non sia. A momenti morirò per autocombustione, ne sono sicura. Dovrei rispondere che anche io lo trovo carino, che quella camicia mette in risalto i suoi addominali in un modo che non sono del tutto sicura sia sicuro per la mia sanità mentale già precaria di suo. Invece sto zitta e non riesco a pronunciare mezza parola.
-Mutande con le orecchie?- chiedo, cambiando argomento. Lui scoppia a ridere mentre mi posa una mano sulla schiena scoperta e mi guida in un corridoio laterale. Una specie di scossa elettrica mi percorre quando mi tocca.
-Sì, abbastanza oscene oserei dire.- ride, -Spero che l'incontro inaspettato di questa mattina non ti abbia messa troppo in imbarazzo.-
Sono troppo rossa per poter arrossire ancora.
-Uhm, no, tranquillo.-
-Non sei una brava bugiarda. Farò finta di crederci, comunque.- dice e io mi sento andare a fuoco anche il collo, oltre la faccia. Vorrei che tacesse un attimo, quel tanto che serve per farmi riprendere un colore normale.
Grazie a Dio, sottoterra è buio.
Come se non bastasse, tutta questa situazione mi fa solo ricordare le parole di Uriah. Ma proprio oggi doveva decidermi di mettermi al corrente del fatto che sa tutto?
-Dov'è la festa?- chiedo mentre mi asciugo in fretta le mani sudate sulla gonna. Sono agitata al pensiero di fare qualcosa di così nuovo e diverso, mi sento come quando sono andata allo Zip-line.
-In una sala adibita essenzialmente a questo, in un corridoio in cui non credo tu sia mai stata.- mi dice.
Camminiamo in silenzio per un po', e poi gli chiedo:
-Perché mi hai invitata?- voglio a tutti i costi smentire quello che hanno detto i miei amici, lui non è un ammiratore.
-Beh, ecco... so che gli Abneganti non fanno feste, quindi tu non devi mai averne vista una vera. E poi ho visto il tuo tatuaggio e ho pensato che, visto che sembra che tu stia cercando di integrarti al meglio qui, avrei potuto mostrarti il lato più divertente sella vita tra gli Intrepidi. Tutto qui.- mi risponde con un'alzata di spalle.
-Grazie.- gli dico annuendo, anche se dentro di me qualcosa si sgonfia. Speravo tanto che lo avesse fatto per un altro motivo. Poi, ad un certo punto, giriamo in un corridoio a sinistra che non avevo mai notato e inizio a sentire delle voci e della musica.
-Pronta?- mi chiede quando arriviamo davanti ad una porta a due ante. Io annuisco e lui ne apre una per farmi entrare. La prima cosa che noto è che la musica è altissima e che non si sente nient'altro. Quattro mi posa una mano sulla schiena e mi sospinge un po' dentro.
-Laggiù ci sono Uriah e Marlene.- mi urla Quattro in un orecchio. Guardo nella direzione che mi sta indicando e annuisco, poi ci spostiamo verso di loro. Ci sono anche Zeke e Shauna.
Marlene ha un tubino molto stretto, simile a quello che mi aveva proposto Christina, che le sta davvero bene.
Shauna invece ha una gonna lunga fino a metà coscia molto aderente e un top nero con una generosa scollatura. Non penso riuscirò mai a vestirmi così.
Uriah mi fa un cenno di saluto: lui e suo fratello sono vestiti simili a Quattro, cambiano solo un po' i colori.
Quando Marlene mi vede, spalanca gli occhi.
-Allora era lui che ti aveva invitata!- mi urla e io annuisco con un piccolo sorriso.
-Fossi stata al tuo posto, sta mattina, probabilmente lo avrei ucciso.- dice facendo un cenno del capo verso Uriah.
-Ci sto ancora riflettendo.- commento e lei ride. L'atmosfera mi piace, ma mi sento tremendamente a disagio. Qui hanno tutti dei bicchieri di chissà che cosa in mano, si scatenano in pista e urlano. E poi ci sono io, piccola ragazzina Abnegante, che non so assolutamente che cosa fare. Guardo Quattro in modo probabilmente un po' troppo disperato.
-Vieni, prendiamo da bere.- mi dice facendomi segno di seguirlo. Saluto i miei amici e gli vado dietro. Mi porta dall'altra parte della sala, dove su un lungo bancone sono posti dei bicchieri e un Intrepido li riempie con il liquido contenuto nelle bottiglie dietro di lui. Quando realizzo che si tratta di alcool mi fermo.
-Fidati.- mi dice solo Quattro prima di prendermi delicatamente il polso e trascinarmi dietro di lui. Vedo che si sporge verso l'Intrepido che dà da bere e lui annuisce con un sorriso. Prende due bottiglie diverse, una più chiara e una più scura, e riempie due bicchieri. Poi li offre a Quattro.
-Questo è Whisky, assaggialo. Poco.- mi dice, porgendoli un bicchiere. Io lo guardo titubante e poi, con infinita lentezza, me lo porto alle labbra e mi bagno appena la lingua. Non appena il liquore entra nella mia bocca, allontano il bicchiere da me e lo rimetto nella mano vuota di Quattro. Lui ride.
-Non mi piace.- dico piano con la bocca completamente in fiamme.
-Bevi questo, è molto più leggero.- mi dice porgendomi l'altro bicchiere. Guardo dentro: è molto chiaro, sembra quasi acqua, ed è frizzante. Quando lo assaggio, il gusto è dolce.
Questo mi piace molto di più.
Stiamo lì per un po'. Lui non sembra a disagio, nonostante io stia praticamente addossata alla parete. Guardo in giro per la stanza: la gente sta saltando a ritmo di musica e, poco distante da noi, una coppia si sta baciando. O meglio, si stanno mangiando la faccia. Distolgo in fretta lo sguardo, e una parte di me si aspetta che vengano rimproverati. Vedo Quattro girarsi a guardarmi, ma non credo abbia capito il motivo per cui mi sono girata così in fretta.
-Tutto okay?- mi chiede guardandosi intorno. Io lo guardo: le luci colorate si riflettono nei suoi occhi che, con questa luminosità, sono quasi neri.
-Devono per forza farlo davanti a tutti?- chiedo ma lui mi guarda senza capire. Mi volto verso la coppia e lui segue il mio sguardo. Le mani del ragazzo sono scivolate decisamente troppo in basso. Mi giro in fretta verso Quattro e mi metto a guardargli la camicia. Pessima idea, ma sono troppo sconvolta per fare qualsiasi altra cosa. Lo sento ridere e avvicinarsi al mio orecchio per parlare.
-Per le altre fazioni è normale mostrare affetto in pubblico. Sta uscendo il lato Abnegante che c'è in te.- mi dice sorridendo.
-Allora suppongo che dovrò farci l'abitudine.- dico. Lui ridacchia e si china di nuovo.
-Ci metterai un po', ma ci riuscirai.- mi dice. Io lo guardo. Come fa a sapere quanto ci metterò? Dopotutto, lui è abituato da sempre. O forse no?
-Vuoi ballare?- mi chiede.
-Io non so ballare.- rispondo mentre bevo un sorso dal mio bicchiere.
-Devi solo lasciarti andare alla musica.- mi dice mentre mi prende per mano.
-Credo che questo sia un altro problema.- gli dico. Mi porta in un angolino dove c'è meno gente che balla.
-La metà della gente che sta ballando è ubriaca.- dice, -L'alcool aiuta a sciogliersi e a lasciarsi andare.-
Rido amaramente.
-Allora forse è il caso che vada a prenderne un paio di bottiglie.- dico mentre finisco il mio bicchiere e lui ride. Non mi sento molto diversa da come mi sentivo un attimo fa, però ho le formiche alle braccia e alle gambe, come se fossi più leggera.
-Mi sento strana.- dico.
-È normale, l'alcool fa questo effetto.- mi dice, poi mi prende una mano e mi fa girare su me stessa. La gonna si alza intorno a me e io arrossisco. Il cuore mi batte forte.
-Provaci, lasciati andare e basta.- dice, poi mi prende l'altra mano e comincia a farmi muovere insieme a lui. Le sue mani sono calde e il suo viso è rilassato. Chissà perché non è mai così gentile quando siamo in compagnia. Ogni volta che ci siamo trovati da soli finora è sempre stato così cordiale...
-Perché mi guardi in quel modo?- mi chiede. Ormai ho perso il conto delle figuracce che mi sono fatta con lui.
-Niente, continuiamo a ballare.- rispondo, ed è quello che facciamo.

Who are you, Four?      - Fourtris-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora