Epilogue

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TRE ANNI DOPO

Sono in mensa quando Will corre veloce verso di me e mi abbraccia.
-Ce l'ho fatta!- mi dice e io sorrido felice. Sono due anni che si prepara per superare il test e entrare in lista per diventare capofazione. Ha passato ogni secondo della sua vita senza Christina a studiare.
-Peter non l'ha passato, non l'ha passato!- dice ancora, e questa notizia mi rende felice per davvero.
-Beh, questa notizia mi ha migliorato la giornata. E dato che tra sei mesi bisognerà rieleggere i nostri capi fazione, farò in modo di proporti.- gli dico ridendo.
Una mano calda si posa sul mio fianco e me lo stringe appena.
-Congratulazioni, te lo sei meritato.- dice Tobias dando una pacca sulla spalla a Will. Poi si gira verso di me.
-Uriah mi dice di dirti che domani hanno deciso di andare allo Zipline, ho detto che ci vai anche tu. Ho fatto bene?- chiede. Io lo guardo e gli bacio una guancia.
-Assolutamente sì.- gli rispondo. Ho deciso che voglio riuscire a convincerlo a provarlo una volta, ma non ho ancora ben definito come fare.
-Dovresti provarci anche tu, solo una volta.- gli butto lì. Lui mi guarda come se gli avessi appena detto che sono incinta.
-Cosa? Stai scherzando? Potrebbe venirmi un infarto.- mi dice. Vedo entrare Christina.
-Dovresti andare a darle la buona notizia.- suggerisco a Will e lui si allontana trotterellando.
-No, non sto scherzando. Dovresti provarlo, non è così male. E poi, sarai legato, non c'è alcun pericolo.- dico girandomi a guardarlo. Lui mi prende per mano e ci sediamo insieme al tavolo.
-Sai, sto cercando di capire se sei completamente pazza o se semplicemente stai cercando un modo lento e doloroso per uccidermi. Soffro di vertigini, Beatrice.- mi ricorda dolcemente abbasando la voce sull'ultima frase. Nonostante ormai tutti sappiano quali sono i nostri veri nomi, io continuo ad essere l'unica a chiamarlo sempre Tobias. A lui non da fastidio, ma nonostante ciò è rimasto e probabilmente rimarrà per sempre "Quattro".  E, come io sono l'unica ad usare il suo vero nome, lui è l'unico a chiamare me con il mio vero nome. In pratica, è cambiato ben poco. Da quando i vertici sono stati cambiati, i Pacifici hanno avanzato un sacco di proposte e la nostra società è stata completamente rivoluzionata.
Dopo settimane di dibattito si è deciso che le famiglie possono riunirsi non solo nel Giorno delle Visite ma anche per le festività. Due anni fa Caleb e i miei genitori sono venuti da me e abbiamo mangiato tutti insieme, mentre l'anno scorso io, mio fratello e Tobias siamo stati invitati a cena da loro. Marcus non si è fatto vivo, nonostante papà mi abbia confidato di averlo invitato. Sono felice che non sia venuto. Quest'anno, invece, Caleb ha invitato tutti quanti da lui. Circa un'anno fa ha finalmente deciso di fidanzarsi con Elisabeth e, sebbene non mi stia sempre molto simpatica, sono felice per loro.
La situazione economica sta pian piano migliorando, anche se siamo ancora parecchio distanti dalla fine della crisi.
Sorrido mentre afferro un hamburger e lo addento.
-Prometti che ci penserai? Solo una volta, poi non te lo chiederò più.- gli dico. Lui mi guarda torvo.
-Ci penserò.-
Rimango a bocca aperta, non pensavo che sarei riuscita a convincerlo così facilmente a prendere in considerazione l'idea.
-Che c'è?- mi chiede prendendo un hamburger a sua volta.
-Nulla, tranquillo. Ero solo stupita dalla tua risposta. Pensavo che ci avrei messo di più.- dico. Lo sento bofonchiare qualcosa ma non capisco cosa. Lo guardo, è pensieroso. Ci starà pensando davvero?

•••

Qualcuno bussa alla porta. Mi avvicino con l'elastico per capelli in bocca e una maglia che stavo per stendere nella mano.
Non faccio in tempo ad allungare la mano sulla maniglia che Tobias entra. Ormai vive praticamente da me; passa qui gran parte della sua vita.
-Ti ho interrotta?- mi chiede guardando lo stendino dietro di me. Io scuoto la testa e tolgo l'elastico dalla bocca.
-No, tranquillo, stavo solo stendendo. Hai finito la riunione?- gli chiedo.
-Sì, abbiamo passato il tempo a parlare del risultato del test e dei prossimi possibili colleghi che avremo in futuro. Sinceramente, spero di essere rieletto con Will.-
-Ti rieleggeranno sicuramente.- gli dico riprendendo a stendere. Lui si avvicina e mi aiuta. Quando siamo da soli, sembriamo una classica coppia Abnegante. Quando mangiamo a casa da soli, una volta serve lui è una volta servo io. Se cucina lui io ritiro e viceversa. Ci viene naturale.
-Ci ho pensato.- mi dice nervoso. Mi giro rapida verso di lui. Lo ha fatto davvero? A giudicare dal suo pallore direi di sì.
-Davvero? E?-
Lui si siede ma subito dopo si rialza.
-Credo, per una volta, di poterti accontentare.- dice. I pantaloni che tengo in mano mi cadono e lui li raccoglie scuotendoli.
-Stai scherzando?- chiedo. Lui scuote la testa.
-O mio Dio.- dico e lo vedo alzare gli occhi al cielo.
-Però... non voglio farlo con tutti gli altri. Quindi, se vuoi farmelo fare, lo faremo da soli.-
Accetterei qualsiasi condizione pur di vederglielo fare. Aggiro lo stendino e lo abbraccio. Lui ridacchia piano, ma non capisco se sia per me o perché è nervoso.
-Dobbiamo portare per forza qualcun altro, io non ti saprei mettere l'imbracatura.- dico.
-Chi?-
-Zeke?- propongo. Lui annuisce, dopotutto parliamo del suo migliore amico.
-Quando?- mi chiede.
Lo guardo e ci penso.
-Dipende... vuoi che te lo dica con largo anticipo?- chiedo.
-Non lo so. Ma non aspettare troppo o rischierò di avere un attacco di panico solo al pensiero.- mi dice. Io lo guardo e sorrido appena.
-Se non vuoi non ti voglio obbligare, Tobias. Non importa, lo sai vero? Ci sono un sacco di altre cose che possiamo fare, non devi per forza farlo.- gli sussurro accarezzandogli una guancia. Lui mi sorride e mi bacia.
-Voglio vedere se riesco ad arrivare a tre, chissà...- mi sussurra a fior di labbra e io rido.
-Bene, allora vado a parlarne con Zeke. Finisci tu di stendere?- gli chiedo tutta felice. Questa volta scoppia seriamente a ridere e mi fa segno di andare. Esco e corro verso il Pozzo.

Who are you, Four?      - Fourtris-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora