Seventeen

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Dopo che abbiamo tutti fatto colazione, Eric, Tobias, Max e Laurent ci portano fino al palazzo di vetro.
Ci fanno salire in un ascensore e poi ci portano fino al decimo piano. Con la coda dell'occhio noto che, vicino a me, Tobias guarda un punto fisso davanti a sé. Gli sfioro le dita con le mie. Siamo così ammassati che nessuno potrebbe accorgersene. Lui apre la mano e prende la mia, stringendola terrorizzato. Mi viene da ridere ma riesco a trattenermi. Quando usciamo dall'ascensore, ci ritroviamo in un corridoio lungo. I pavimenti sono in legno scuro mentre alla nostra destra la parete è tutta di vetro. Lascio la mano di Tobias e seguo Eric in un corridoio a destra: dove non c'è il vetro i muri sono bianchi o rossi.
Entriamo in una grande sala circolare dove sono riuniti i nostri capi fazione. Non sono mai entrata qui, ma mi piace.
Will e Christina andranno a vivere insieme, Marlene e Lynn anche. Uriah andrà con due suoi compagni che, da quanto ho capito, si chiamano Ryan e Jonathan.
-Benvenuti a tutti.- dice un uomo, uno dei capi fazioni, alto, con la pelle abbronzata, i capelli lunghi neri e gli occhi azzurri. Sulla braccia scoperte c'è più inchiostro che altro. -Oggi sceglierete i vostri lavori che continuerete per tutta la permanenza qui che si spera essere fino alla vostra morte. In ogni caso, inizierete a scegliere i vostri lavori in base a come vi siete classificati nella classifica finale. Verrete su uno alla volta e sceglierete il vostro lavoro e, in seguito, vi verrà assegnato un appartamento tirando a sorte.- dice con voce roca.
-Tris.- vengo chiamata e mi avvicino al tavolo e vi trovo un foglio con sopra una lista di lavori

-Tirocinante capo fazione 2
-Ambasciatore 2
-Lavoratore presso il centro di controllo 1
-Istruttore 1
-Guardia della recinzione 3
-Guardia degli esclusi 4
-Sorvegliante notturno 3
-Bidello 5

Credo che il numero vicino significhi quanti posti sono disponibili. Non invidio gli ultimi che dovranno scegliere.
-Ambasciatore.- dico con voce sicura. Ho avuto modo di pensarci durante la colazione e mentre venivo qui e sono certa sia il lavoro adatto a me. L'uomo annuisce e una donna dietro di lui inserisce il mio nome in una tabella.
Mi allontano e raggiungo Laurent e Tobias dall'altra parte della stanza. Uriah, che viene chiamato appena mi sposto e sceglie il centro di controllo, si mette accanto a me. Tobias mi sorride e io ricambio.
-Lynn.-
Lynn sceglie la guardia alla recinzione, come sua sorella, mentre Marlene, che la segue subito dopo, diventa come me una ambasciatrice. Ci sorridiamo a vicenda mentre viene verso di noi.
-Peter.-
Con mio sommo dispiacere, sceglie di diventare un tirocinante capo fazione. Ottimo, con lui e Eric al governo mi si prospetta un futuro molto luminoso.
-Will.-
Anche lui sceglie di diventare tirocinante, e questo mi fa tirare un sospiro di sollievo.
-Christina.-
Lei sceglie di diventare un'istruttrice come Tobias, e durante i mesi in cui non avrà iniziati lavorerà come guardia alla recinzione.
Gli ultimi due diventano entrambi guardie degli esclusi. Penso che sia un lavoro un po' deprimente.
Viene portato un contenitore tutto nero e rotondo con lo spazio necessario a farci passare solo una mano. Quando lo scuotono, si sente un rumore metallico.
-Qui ci sono delle chiavi per chi ha un lavoro politico-amministrativo. Ora, nello stesso ordine in cui hanno scelto, Tris, Marlene, Peter e Will ne prenderanno una. In seguito verranno gli altri con un'altra scatola.- dice Max, dando per scontato che tutti andremo a vivere in gruppi. Io non lo farò. Quando mi fa un cenno mi avvicino e infilo una mano. Sento chiavi di varia forma e grandezza e decido che è meglio affidarmi alla sorte. Prendo la prima chiave che mi capita a tiro e la tiro fuori, poi lascio lo spazio ad Marlene.
Osservo l'oggetto nella mia mano: è simile a quella di Tobias come grandezza, però ha un portachiavi nero con su scritto sopra 13 in rosso.
Aspetto che tutti scelgano e poi, ordinatamente, usciamo per cercare le nostre case.

•••

Tobias mi accompagna a cercare la porta di casa mia. Siamo scesi di nuovo al piano terra, vicino al corridoio delle simulazioni, e abbiamo preso un'altro ascensore che porta essenzialmente agli appartamenti. Will e Chris, con il numero 9, sono scesi al primo piano. Marlene e Lynn sono venute con noi, hanno il numero 15. Peter non so che fine abbia fatto e non lo voglio sapere.
Scendiamo al terzo piano e Lynn corre per vedere i numeri sulle porte. Ci hanno dato molte poche indicazioni, quindi stiamo scendendo ogni volta che l'ascensore si ferma.
La seguiamo non appena ci dice di aver visto l'11.
Sono agitata, sto per vedere la mia casa per la prima volta e, essendo probabile che ci passerò il resto della mia vita, ho lo stomaco in subbuglio. Sento Tobias prendermi la mano e gliela stringo forte.
-Bene, ci ritroviamo qui tra dieci minuti?- mi chiede Marlene quando tutti ci fermiamo davanti alle porte dei nostri alloggi. La mia è l'ultima, in fondo al corridoio. Non ho ben capito con che logica sono disposti i numeri degli appartamenti.
-Direi di sì.- dico e poi, con un sospiro, infilo la chiave nella serratura e apro la porta.
La prima cosa che noto sono le finestre enormi tipiche del palazzo di vetro che però danno sugli edifici intorno al quartiere degli Intrepidi. Mi tolgo le scarpe e le lascio accanto alla porta. Il pavimento è in legno scuro e le pareti sono, con mia sorpresa, bianche. Sulla mia sinistra c'è una piccola cucina nera opaca.
-Wow.- dice Tobias, e non posso che annuire.
Sempre sulla mia sinistra, appena vicino alla porta, c'è una scarpiera nera con un attaccapanni, anch'esso nero. In generale, qui è tutto molto scuro. Vicino alle finestre c'è un tavolo con sei sedie.
Appena prima del tavolo, alla mia destra, vi è il salotto: vi è un divano grigio scuro con penisola. Di fronte ad esso vi è un camino e, ai suoi lati, sue piccole librerie. La zona giorno e la zona notte sono separate da tre gradini bassi. Il corridoio che da sulle camere non è troppo lungo e si apre su quattro porte. Io e Tobias entriamo nella prima, alla nostra destra. È molto semplice: è di forma più o meno rettangolare e, sulla parete in fondo, appena sotto alla finestra, vi è una sottile scrivania in legno. Al suo fianco, un letto singolo spoglio domina la stanza. Alla mia sinistra vedo un armadio e, infine, due mensole sono appese alla parete destra. La seconda stanza è pressocché identica alla prima. In fondo, di fronte a quest'ultima stanza che abbiamo guardato, c'è un'altra camera da letto: ha un letto matrimoniale, due comodini e un grande armadio che, conoscendomi, rimarrà vuoto. L'ultima porta è esattamente di fronte alla prima che abbiamo aperto. Dentro c'è il bagno: un lavantino a muro sospeso è posto alla mia sinistra, il water, anch'esso bianco, è a circa un metro dal lavandino, alla mia immediata destra vi è una doccia mentre di fronte al wc c'è quella che credo sia una lavatrice. Non ne ho mai vista una dal vivo.
-E io che pensavo che la sorte fosse stata buona con me. A sapere cosa c'era in ballo avrei accettato di buon grado il posto di capo fazione.- mi dice Tobias. Non è un appartamento molto grande, in quattro saremmo giusti, però mi basta e avanza.
-Tris!- mi sento chiamare. Esco dal bagno e vado da Marlene e Lynn. Sono euforiche, con gli occhi che brillano e le guance rosse.
-Allora? Il vostro com'è?- chiedo.
-Praticamente uguale al tuo. Magnifico.- dice tutta contenta Lynn.
Faccio un veloce salto da loro e, constatato che sono davvero uguali, torno in casa mia e mi chiudo la porta a chiave alle spalle. Casa mia. Come fa strano. Fino a due mesi fa, casa mia era grigia e ci vivevano altre tre persone. Ora è nera e rossa e ci vivo da sola. Sento Tobias abbracciarmi da dietro e posarmi la testa sulla spalla.
-Ti ci abituerai in fretta, non temere. E poi ci sono io se hai bisogno.-
Giro la testa e gli dò un bacio sulla guancia.
-Come lo hai capito?-
-Ti sei rabbuiata. Non mi piace vederti triste.- mi sussurra.
-Guardiamo il lato positivo: se dovessi essere così depressa da necessitare di una sorveglianza costante, avresti ben due stanze e un divano a disposizione.- dico con un sorriso e lui ride. Presto contagia anche me e, mentre ridiamo, ci scambiamo qualche bacio rubato.
Mano nella mano ci avviciniamo alle finestre: il panorama è bello, vedo fino al centro della città.
-Ecco, guarda. Quando ti mancano, pensa che sono solo là, non sono così distanti.- mi sussurra dolcemente prendendomi fra le sue braccia.
-Fosse così semplice... è come con le simulazioni: ti dicono che affronterai le tue paure e che sarà breve e intenso, ma è molto più complicato in realtà.- gli rispondo abbandonandomi a lui.
-E tu comportarti come se fosse una simulazione. Rendilo semplice. Controllato.- mi risponde con un bacio.


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Salve, spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento. Giusto per chiarire: nonostante dalla descrizione possa sembrare grande, non lo è così tanto. Ricordate che sono tutti appartamenti e che quindi ci sono delle altre case! In ogni caso, con l'App "Room Planner" sono riuscita ad abbozzare come mi sono più o meno immaginata la casa. È solo vista dall'alto, quindi non si vedono bene bene i mobili ma, se volete, nei prossimi capitoli potrei aggiungere le foto direttamente delle stanza. Ditemi voi!
Detto ciò, spero vi sia piaciuto!

*il camino è bianco perché per averlo nero serviva la versione premium che io non ho

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*il camino è bianco perché per averlo nero serviva la versione premium che io non ho. Inoltre, la porta d'ingresso dovrebbe essere sull'altro lato della stanza, vicino al frigorifero, mentre la scarpiera al posto della porta

Who are you, Four?      - Fourtris-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora