Seven

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Sospiro. Quattro ci ha detto che abbiamo una settimana di tempo per prepararci ad affrontare le nostre paure e poi attraverseremo lo scenario. Faccio un respiro profondo mentre mi allontano dalla camerata e vado in palestra. Ho bisogno di prendere a pugni qualcosa. Quando entro, però, noto che non sono l'unica che ha avuto questa idea.
Quattro, Zeke e Shauna stanno ridendo di qualcosa che ha detto Uriah. Mi fermo sulla porta e mi giro, decisa a tornare quando sarò sola. Sfortunatamente, mi vedono.
-Hey, rigida!- grida Zeke, e vorrei tanto che fosse stato zitto. Chiudo gli occhi e li riapro appena prima di voltarmi ed entrare.
-Zeke.- lo saluto.
-Tris.- dice Quattro.
-Quattro.- dico io, e poi faccio un veloce sorriso a Shauna. Uriah mi mette un braccio intorno alle spalle.
-Che ci fai qui?- mi chiede. È più alto di me e molto più muscoloso, quindi sembro ancora più una bambina di quanto io già non sia.
-Nulla in particolare.- rispondo. Mi stupisco ogni giorno di più della mia capacità di mentire, -Voi?-
-Facciamo a pugni. Ma io non ne ho voglia, quindi vi lascio. Siete in quattro, così potete formare delle coppie da due.- dice per poi allontanarsi. Io mi giro e lo guardo con gli occhi spalancati, implorandolo di rimanere. Ma lui mi guarda e mi sorride maliziosamente prima di uscire. Fantastico, domani troveranno un cadavere. Ma io non c'entrerò affatto con questo, no, proprio per niente.
-Bene, io vado con Shauna. Devo ancora farle pagare l'ultima batosta che mi ha dato.- dice Zeke prima di allontanarsi, seguito subito dopo da Shauna. Io e Quattro rimaniamo a guardarci. Mi sento tremendamente in imbarazzo.
-Ehm.. che cosa dobbiamo fare?- chiedo.
-Hai superato il primo modulo, dovresti sapermelo dire tu.- mi risponde, ma non come se mi stesse riprendendo, ma poi come se mi stesse prendendo in giro, il che mi fa ancora più strano. Annuisco.
-Beh, ehm... non so da dove possiamo iniziare. Io di solito inizio tirando i coltelli, ma non possiamo farlo in due.- poi aggiungo, -Non ripeterei l'esperienza dell'ultima volta.-
Lui ridacchia e annuisce.
-Beh, allora possiamo iniziare dai sacchi da boxe. In due non è molto diverso che usarlo da soli, bisogna solo essere coordinati.- propone e io annuisco. Ci avviciniamo al sacco più isolato che c'è, non ho voglia di stare al centro della palestra e dare spettacolo. Ci mettiamo uno per lato e lui mi fa segno di iniziare. Sferro un pugno con tutta la mia forza, ma il sacco si muove appena. Quando lo colpisce lui invece, comincia ad ondulare. Rimango per un secondo a bocca aperta.
-È normale che si muova più con me, sono il doppio di te in massa.- mi dice con calma, come a rassicurarmi. Io annuisco e ricomincio a colpirlo. Continuano così per un po', poi passiamo ai calci. Su questo devo lavorare di più.
Circa dieci o quindici minuti dopo Zeke ci chiama.
-Hey voi due! Io e Shauna abbiamo combattuto, e lei insiste per fare a botte con te, Quattro. Io vado con Tris.- urla dall'altra parte della palestra.
Mi vengono i brividi a guardarlo: sebbene sia un po' più basso di suo fratello, per quanto riguarda i muscoli è il doppio di Quattro. Deglutisco a fatica.
-Tranquilla, non ti manderà in infermeria. Vi fermerete quando il primo manderà a tappeto l'altro.-
-Quindi quando andrò giù di faccia. Sempre meglio che Peter o Molly.- commento.
-Gomito e ginocchio.- dice, e ci metto un po' a capire di cosa sta parlando: mentre ci allenavamo per il primo modulo ad un certo punto aveva commentato la mia mancanza di muscolatura dicendomi di usare ginocchia e gomiti.
Shauna e Quattro cominciano a combattere. Osservarli è quasi bello, ma c'è qualcosa che mi impedisce di godermelo a pieno; vorrei capire che cosa. Shauna tira una ginocchiata a Quattro e lui la fa cadere di schiena accompagnandola con una mano. Ad un certo punto, quando Quattro è definitivamente sdraiato sopra a Shauna, scoppiano a ridere e sciolgono l'intreccio di gambe e braccia che avevano formato.
-E vince di nuovo Quattro. Oggi non ti sta andando molto bene eh?- la provoca Zeke, -Ora a noi due, Tris.-
Lancio una veloce occhiata a Quattro mentre mi avvicino a Zeke e penso a come mi sono cacciata in questa situazione. Sarà imbarazzante? Fin troppo. Non posso fare una figuraccia davanti ai suoi due migliori amici; non voglio fare una figuraccia davanti a lui.
Zeke si mette in posizione e io lo imito. Sono così tesa che vedo la sua mano arrivarmi accanto all'orecchio un secondo più tardi del dovuto e, quando mi abbasso, non lo faccio abbastanza in fretta e lui mi colpisce sulla tempia. Respiro affannosamente. Poi, Quattro entra nel mio campo visivo: non posso farmi sconfiggere così dal suo migliore amico, non posso e non voglio. Stringo i denti e cerco di ricordare i consigli che mi ha dato durante il primo modulo:
-Non dimenticare mai di tenere la tensione qui.- mi aveva detto premendo le mani sul mio stomaco. Mi concentro e ricordo la sensazione delle sue dita affusolate sulla mia gabbia toracica e faccio come mi ha detto. Schivo il colpo di Zeke. Lui mi guarda sorpreso e io ne approfitto: mi butto su di lui e lo colpisco al petto con un calcio, l'unico finora che mi sia mai davvero venuto. Lui indietreggia e l'adrenalina mi esplode nelle vene. Non posso batterlo sfruttando la forza, ma posso sfruttare la mia statura. Quando alza il pugno per colpirmi alla guardia e divarica le gambe mi lancio velocemente sotto di lui e poi lo colpisco nell'incavo del ginocchio con il mio tallone. Quando cade in ginocchio, gli tiro una gomitata tra la spalla e il collo e lui cade per terra. Io rimango ferma a guardarlo, incapace di credere a ciò che vedono i miei occhi: l'ho battuto, ce l'ho fatta.
Lui si rialza con il fiato corto e mi osserva con uno sguardo diverso da quello che aveva prima, come se mi rispettasse un po' di più.
-Però, Rigida! Non me lo aspettavo affatto.- dice.
-Neanche io.- rispondo piano, incapace di trattenere il mio sgomento.
-Beh, che dire Zeke... anche a te potrebbe andare meglio.- scherza Shauna e lui si butta contro di lei iniziando una strana battaglia di pugni e solletico. Si allontanano ridendo, probabilmente diretti fuori.
-Sei stata brava, davvero.- dice Quattro dietro di me. Mi giro con un sorriso stampato in volto.
-Ho davvero vinto?- gli chiedo. Lui annuisce.
-Non ci credo.- commento.
-Credici. Visto, seguire i miei consigli serve.- dice sorridendo un po'. Io scuoto la testa mentre vado a recuperare le mie scarpe, affiancandolo.
Mi accompagna per un pezzo e poi, appena prima di svoltare nel corridoio che mi porterà ai bagni e alla camerata, mi ferma.
-Tu non sei mai stata ad una festa.-
Non è una domanda, ma una affermazione. Io scuoto la testa.
-Beh, domani sera ne organizzano una. È aperta solo ai membri effettivi e gli iniziati ci possono andare solo se invitati. Ti va di venirci?- mi chiede, e noto che le sue guancia si sono arrossate. Mi ha appena chiesto di andare ad una festa con lui?
-Sì, con te?- chiedo, e il mio volto va in fiamme.
Lui annuisce.
-Fatti trovare davanti alla palestra alle 21:00, okay?-
-Va bene.- sussurro mentre lui si allontana.
E io rimango lì, ferma, a sorridere come un'ebete.

Who are you, Four?      - Fourtris-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora