Capitolo tre

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Aaron fu svegliato da un bussare incessante alla sua porta, controllò la sveglia e si stizzì subito. Chi cazzo era alle sei del mattino?

Si alzò dolorante, controllandosi allo specchio, lo zigomo era violaceo e il labbro leggermente gonfio.

Sollevò la maglia e passò le dita sul grande ematoma sul fianco sussultando di dolore, la mano destra faceva male. Un catorcio era messo meglio di lui.

Andò ad aprire la porta e si stupì nel vedere Felicity, il sorriso della donna si spense non appena vide la sua faccia.

<<Oh, santo...>>

<<Risparmia le tue moine, cosa vuoi a quest'ora? Stavo dormendo>> le disse brusco.

<<Buongiorno anche a te>>

<<Sono le sei del mattino>> sibilò.

<<Devo riabituarmi al fuso orario>> rispose sorridendo.

Aaron le chiuse quasi la porta in faccia e lei la bloccò con la mano.

<<Avevi detto che avremmo fatto colazione>>

<<Avevo detto, ti sei resa conto in che condizioni versa la mia faccia>>

Felicity sospirò.

<<Alcune cose non cambiano>>

Aaron inarcò un sopracciglio.

<<Come? Tu non sai più un cazzo di me, Felicity. Non sono più quello di prima ed è ora che lo comprenda anche tu>>

<<Possiamo non litigare, almeno per cinque minuti?>>

<<La tua presenza mi urta>> ribatté piccato.

Felicity si scostò i lunghi capelli e il ragazzo poté vedere la collana con lo zaffiro a goccia, quasi gli venne da ridere.

<<Davvero? Sei così subdola da sperare di incantarmi in questo modo?>>

<<Non ho mai tolto questa collana, è un tuo regalo>>

La donna sussultò quando Aaron colpì la cornice della porta con la mano ancora sana.

<<Ero quasi morto e tu non c'eri. Un messaggio o una chiamata, assolutamente nulla. Tu, Nathan e Kimberly potete andare al diavolo>>

<<Nathan e Kimberly si sposano e...>>

Aaron scoppiò a ridere e Felicity lo fissò arrabbiata.

<<Bene, auguro loro tanta fortuna. Non dureranno nemmeno sei mesi dato che hanno l'indole di scopare con chiunque>>

<<Come puoi dire questo? Inoltre stiamo parlando di argomenti delicati davanti l'uscio della porta di casa>> rispose stizzita.

Il giovane la fissò glaciale.

<<Nathan è sempre andato a puttane e Kimberly non è certo migliore di lui, lo sai meglio di me>>

<<Sono cambiati, nella vita si cresce>>

<<Vedi? Anche io sono cambiato e non voglio più avervi nella mia vita. Non metterai piede in casa mia così non avrai argomentazioni da servire a quei due. Godetevi il vostro lusso>>

<<Anche tu lo facevi!>> esclamò.

<<Ero un coglione e ora ne pago le conseguenze>>

Felicity si sistemò la giacca color crema e fece un passo indietro.

<<Bene, io ci ho provato. Tutti meritano una seconda chance ma tu sembri più propenso all'isolamento e alla rabbia. Conosci noi ma anche noi conosciamo te, Aaron Reyes. Potrai anche cambiare ma resta il fatto che adoravo sniffare cocaina sulla mia schiena...>>

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