Capitolo dodici

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Cercò di divincolarsi dalla presa di Lucifero ma sembrava acciaio, più si dimenava e più lui stringeva.

<<Lucifero!>> sibilò.

<<Che meraviglia il mio nome pronunciato dalla tua bocca anche se sei furioso>> disse sorridendo.

Il corvino guardò sopra di loro, la meravigliosa Aurora Boreale colorava il cielo notturno.

<<Davvero perfetto>> mormorò.

<<Lasciami andare!>>

Lucifero scoppiò a ridere.

<<Sarei un pazzo a farlo, ora ti porterò con me. Abbiamo molto di cui parlare, Michael>>

<<Il mio nome è Aaron! Ficcatevelo bene in quella fottuta testa>>

<<Ho capito che stavi imparando l'ubiquità, sentivo la tua presenza, e ora sono riuscito ad anticiparti>>

Aaron si sentì spiazzato, lo percepiva davvero? E perché il suo corpo si rifiutava di ribellarsi?

Maledizione! Rimpiangeva la sua noiosa vita, voleva tornare ad essere un semplice dipendente del supermercato.

<<Lucifero!>>

Il Diavolo rise e si voltò, Aaron fu sollevato nel vedere Gabriel e Raphael. Le loro ali bianche contrastavano quelle nere di Lucifero, eppure nei suoi ricordi erano le più splendenti.

Che le piume fossero diventate scure a causa del peccato?

<<Lui non ti appartiene, lascialo andare>> disse Raphael con voce dura.

<<È qui che ti sbagli, fratello mio, lui è sempre appartenuto a me>>

<<Ma vaffanculo!>> ringhiò Aaron riprendendo a muoversi.

Lucifero strinse la presa e lo fissò con occhi stranamente dolci, avrebbe potuto nuotare in quel mare d'argento. E il ragazzo, ancora una volta, si sentì in soggezione.

<<Ha fatto la sua scelta>> disse Gabriel.

<<Davvero?>> domandò non distogliendo lo sguardo dal suo viso.

<<Ha scelto il Paradiso, come fu allora è anche oggi>>

Il corvino scostò una ciocca di capelli biondi dalla sua faccia, l'aria innocente che Aaron aveva in quel momento lo faceva impazzire. Lucifero guardò Gabriel.

<<E dimmi, gli avete detto perché si trova così?>>

<<Tu non sai!>> sibilò Raphael.

<<Il Diavolo sa tutto>> rispose con un sorriso malizioso.

Quindi Lucifero sapeva perché si era reincarnato? Questo spiegava il motivo dell'irrigidimento dei due Arcangeli.

<<Aaron, non credere a ciò che dice. Il Diavolo mente e manipola>> disse Gabriel.

Lucifero scoppiò a ridere.

<<Non ho bisogno di mentire e manipolarlo, basta scavare nei suoi ricordi>>

Se soltanto avesse delle maledette ali. Aaron provò con l'ubiquità, ma senza successo. Le braccia di Lucifero erano come un freno ai suoi poteri.

<<Lascialo>> ripeté Raphael.

<<Sapete benissimo entrambi che non potete sconfiggermi, perciò rassegnatevi. Il Paradiso ha le ore contate e i Cavalieri sono già in circolazione, presto si scatenerà il caos>>

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