Capitolo quattordici

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Aaron era immobile, completamente in balia di Lucifero. Il corpo sensuale e meraviglioso sovrastava il suo sopra il letto, un fascino assolutamente peccaminoso e diabolico.

Il corvino giocò con la cinta dei suoi jeans e lo fissava intensamente, doveva ammettere che il ragazzo aveva il suo fascino.

Gli occhi grandi e cerulei erano spalancati e il labbro inferiore morso tra i denti, Lucifero ci passò sopra il pollice con strana dolcezza.

<<Per millenni>> ripeté con voce bassa e profonda avvicinandosi al suo volto.

<<Ho atteso così tanto tempo per toccarti, baciarti, farti mio>> gli sussurrò nell'orecchio, mordendogli delicatamente il lobo.

Aaron sussultò e posò le mani sul suo petto nel tentativo di spingerlo via ma non ci riuscì. Si sentiva combattuto.

Da una parte voleva scappare e dall'altra restare, sciogliersi in quei tocchi stranamente delicati che lo stavano spogliando.

<<Non resistermi, anche tu mi vuoi>> mormorò sulle sue labbra.

Il giovane scosse la testa.

<<Questo...questo è un sortilegio? Mi stai rendendo inoffensivo?>>

Lucifero sorrise.

<<No, non ci sarebbe piacere se tu fossi come un bambolotto senza vita>>

<<Io non capisco>>

La mano di Aaron scivolò nel punto esatto dove si trovava il cuore del corvino, sembrava battere calmo eppure...

<<Quanti baci ti ho rubato in Paradiso, quanti sorrisi mi hai riservato e quante volte ho accarezzato le tue splendide ali. Eravamo una cosa sola e possiamo esserlo ancora, lasciati andare e sii mio per sempre>>

Quella voce lo avvolgeva come una morbida carezza. Aaron gli sfiorò i capelli e dopo il viso, poi scese alle labbra carnose che Lucifero schiuse.

Leccò la punta delle dita e il ragazzo fu quasi ipnotizzato nel vedere la lingua muoversi agile tra le falangi per poi succhiarle.

<<Lucifero>> mormorò.

Il corvino sembrò quasi fargli le fusa in risposta e spogliò Aaron della maglietta e dei pantaloni.

Lucifero si avventò con veemenza su un capezzolo leccandolo e succhiandolo, dopo lo mordicchiò facendolo gemere.

<<Aspetta...>>

<<Non voglio aspettare>>

<<Lucifero, per favore>>

Si fermò a quel tono e sollevò il viso per guardarlo, era stupendo. Questo aspetto all'apparenza innocente gli piaceva tantissimo.

<<Se io...insomma...>> iniziò Aaron.

<<Se tu?>> chiese leccandogli l'addome, guardandolo sempre negli occhi.

<<Non riesco a pensare se fai così>> disse gemendo.

Lucifero ridacchiò e gli sfilò i boxer facendolo rimanere completamente nudo, nessuna barriera a separare i loro corpi.

Fece aderire il bacino al suo strofinando i loro membri, quello di Lucifero già duro e quello di Aaron in procinto a diventarlo.

Il corvino avvicinò le labbra alle sue e il ragazzo lo baciò senza pensarci due volte. Non fu lento e dolce ma passionale.

Lucifero strinse i morbidi capelli dorati tra le mani e scese alla mascella che morse appena, dopo fu la volta del collo chiaro e respirò il suo profumo.

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