Capitolo diciannove

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Aaron si sentì potente nel corpo e nello spirito. Fu come se ogni tassello dei suoi ricordi tornò al suo posto e ricordò tutto della sua vita precedente.

La spada fiammeggiante fece indietreggiare i demoni e la Bestia, solo Lucifero rimase impassibile a ciò.

Una potente luce bianca investì tutto, espandendosi su ogni parte del globo come un manto puro.

I demoni più forti ressero ma quelli deboli perirono inceneriti.

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Il ragazzo aprì gli occhi e vide intorno a se tutto bianco, gli ricordò la dimensione dove fu portato da Raphael e Gabriel.

Davanti a lui c'era un uomo alto, dai corti capelli biondi, occhi azzurri e immense ali bianche.

Sapeva chi era, lo sapeva benissimo.

<<Tu sei...>> iniziò.

<<Io sono te>> disse con voce calma.

Aaron allungò la mano e lui replicò lo stesso movimento come se fosse uno specchio. Il giovane indietreggiò.

<<Non devi avere paura>>

<<Cesserò di esistere?>>

Michael scosse la testa.

<<Non sarai cancellato, Aaron>>

<<Ma avevano detto...>>

<<Nemmeno loro possono sapere tutto>>

Aaron abbassò lo sguardo e si morse il labbro.

<<Mi sento strano. Non voglio combattere contro di lui ma devo>>

<<Lo so>> disse comprensivo.

<<Tu lo ami>>

Non era una domanda, sapeva perfettamente ciò che provava. Michael non rispose ma i suoi occhi parlarono chiaro, Aaron si passò una mano tra i capelli dorati.

<<Tutto questo è un grande casino, maledizione! Sai la cosa più assurda? Che anche lui ti ama, seppur in modo contorto. Mi ritrovo a dover fare da consulente a due entità più antiche dell'Universo>>

<<I tuoi sentimenti rispecchiano i miei>> rispose.

<<Ovvio, siamo una cosa sola. È più intricato di un film di Kubrick>>

All'Arcangelo scappò un sorriso e Aaron si avvicinò a lui.

<<Dunque...si combatte>>

<<Si combatte>> rispose.

L'indice di Michael sfiorò il suo e ci fu ancora luce.

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Quando tornò in se sentì che il corpo era sempre lo stesso ma la conoscenza e la potenza erano di Michael.

Aveva ancora i suoi ricordi e anche quelli dell'Arcangelo. Ma nella sua testa non c'era il caos come si sarebbe aspettato, piuttosto armonia.

<<Sei tu, Michael?>> domandò Lucifero.

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