Capitolo dieci

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La casa di Aaron, nonostante tutto, aveva retto bene alle violente scosse ma il ragazzo non voleva saperne di metterci piede e dunque si trovava nella macchina di suo fratello.

Aveva iniziato a piovere, tanto per complicare ulteriormente le ricerche dei soccorritori, e lui aveva raccontato a Joe la verità ed era in attesa della sua reazione.

Si aspettava una sonora risata oppure una sfuriata, ma Joseph aveva le mani strette al volante e lo fissava con occhi sconvolti.

<<Mi stai dicendo che...>>

<<Sì. So che sembra assurdo, ma ti prego di credermi>>

<<Crederti? Aaron, ti rendi conto di ciò che mi hai appena detto? È follia pura, non ho mai sentito niente di simile>>

Il giovane abbassò lo sguardo. Era ovvio che suo fratello non gli avrebbe creduto, per quanto comprensivo fosse.

<<Sei perseguitato dal Diavolo perché saresti la reincarnazione dell'Arcangelo Michael e lui vorrebbe portarti all'Inferno per scatenare l'Apocalisse>>

<<Sintesi ottima>> tentò di sdrammatizzare.

Joseph gli lanciò un'occhiataccia e posò la fronte contro il volante.

<<I terremoti e quello scoppio improvviso sono stati opera sua. Restando vicino a me saresti in costante pericolo>> disse.

<<Il pericolo è ovunque se questa è la verità>>

<<Lo è>>

<<Aaron...>>

<<Cazzo, credimi!>> sbottò.

Joseph si ammutolì di colpo e Aaron sospirò.

<<È tutto un grande casino, non ci credevo nemmeno io fin quando non ho visto con i miei occhi ciò che sono capaci di fare. Due demoni sono sbucati fuori e hanno quasi stuprato Page davanti a me e poi sono apparsi Raphael e Gabriel a salvarci. Sì, proprio gli Arcangeli. Mi hanno detto che io sono Michael e impedire a Lucifero di distruggere il pianeta. Queste sono cose da...non saprei come definirle, serie tv molto probabilmente. Ma da quando Lucifero mi ha baciato ho visto...>>

<<Ti ha baciato?>> domandò sconvolto.

Le guance di Aaron divennero rosse.

<<Dimmi che non hai ascoltato solo quella parte, ti prego. Comunque mi ha baciato e da allora nella mia testa riaffiorano ricordi. Inizialmente credevo fossero sogni strani ma in realtà sono frammenti della mia vita passata. Io non so perché sono rinato come umano, non so come potevo pensare di affrontare Lucifero in questo modo, ma devo controllare i miei poteri prima che giunga la fine per tutti noi, terra e cielo>>

L'uomo si passò la mano sulla fronte, la pioggia picchiettava contro i finestrini della macchina. Aveva sempre amato il rumore e il profumo dell'acqua piovana, gli trasmetteva pace e tranquillità.

Osservò Aaron, gli occhi grandi e azzurri erano limpidi e sinceri ma, nonostante il coraggio che dimostrava, poteva leggere in essi la paura.

Però non era più quel bambino di cinque anni che gli chiedeva protezione contro l'uomo nero nascosto nel suo armadio, era lui, questa volta, che voleva proteggere loro. E non solo la sua famiglia ma tutti gli esseri viventi, solo che era troppo spaventato per rendersene conto.

Improvvisamente un'angoscia gelida attraversò il suo cuore. Questo sarebbe stato il loro ultimo dialogo? I loro ultimi momenti? No, non voleva di certo passarli così.

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