L'Oni Yoshinki e il coraggio di Rin

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* RIN POV *

Quando mi risvegliai, era già calato il sole.

Mi sentivo intorpidita, con il corpo leggero e la testa non mi duoleva più. Mi scompigliai i capelli con una mano, emettendo uno sbadiglio, come se mi fossi appena svegliata da una lunga notte.
Inuyasha entrò con Kagome e mi fecero compagnia mentre mangiavo il Porridge riscaldato già due volte, siccome non accennavo mai a volermi destare dal sonno; la febbre era scesa, anche se non mi sentivo del tutto in forma; avevano fatto bene a farmi saltare ancora un giorno di scuola.

I: " Che spavento mi hai fatto prendere, Rin! Accidenti, ragazzina, ho sentito che hai preso un pò di freddo ieri sera..."

Inuyasha aveva cambiato il tono di voce sull'ultima parte, quasi intenerendo la voce immaginando qualcosa che io potevo intuire e me ne vergognai subito; abbassai la testa, Kagome mi aveva avvisata che Inuyasha sapeva che suo fratello era stato con me, e sperai con tutta me stessa che non aggiungesse altro.
E non lo fece, anche lui imbarazzato quasi quanto me per l'essersi fatto scappare quell'espressione.

I: " Piuttosto, come ti senti ora? "

R: " Grazie Inuyasha-san, sto bene. E grazie per avermi portata indietro quando sono svenuta. Come te ne sei accorto? "

I: " Beh, ero stato via solo per qualche ora, avevo bisogno di vedere i mei compagni come se la stavano cavando. Quando sono tornato, ho sentito il tuo odore da un punto non distante e non capivo perchè fossi ferma li, e cosi ti ho trovata. Pesi quanto una foglia, lo sai? Dovresti nutrirti meglio..."

K: " Si, Inuyasha ha ragione Rin-chan. Per fortuna che ti ha trovata subito, sennò forse saresti finita direttamente in ospedale sai? Devi assolutamente metterti in forze, non voglio che ti succeda qualcosa..."

R: " Kagome-neesan, Inuyasha-San,grazie entrambi e scusatemi per tanta preoccupazione. Giuro che farò molto pià attenzione a me stessa!"

Kagome mi abbracciò forte e mi diede un bacio tra i capelli, lo stesso punto dove Sesshomaru aveva passato la sua mano quando mi aveva afferrato il nastrino del codino.
Arrossì violentemente, anche se nessuno dei presenti poteva immaginare il reale motivo. Trascorsi il pomeriggio a letto, ricevendo qualche telefonata dalle mie compagne di scuola e mi annotai i compiti, in modo che avevo qualcosa da poter fare.
La sera, malgrado mi sentissi ancora piena per via della minestra, scesi ugualmente a cenare con loro, cosi da non farli stare troppo in ansia per me.

Ovviamente, non smisi di pensare un attimo a Sesshomaru-sama. Desideravo vederlo, avrei voluto parlargli subito, a costo di raffreddarmi ulteriormente se fosse stato necessario; e mi chiedevo se anche per un solo secondo, la sua brillante mente mi pensava.

Quando tornai in stanza, mi coprii per bene e decisi di guardare fuori la finestra. Non la spalancai del tutto, ma la mia camera aveva bisogno di prendere aria e questa scusa bastò nel tenermi affacciata a fissare la luna che iniziava a farsi strada nel cielo.
E rividi il suo bellissimo e bianco volto.
Sorrisi come una sciocca, e mi imbarazzai per quel gesto cosi assurdo ma ormai di routine, senza il quale non riuscivo più a stare. Esaminai intorno, sperando per un attimo di scorgere la sua figura slanciata, ma in vano.

" Non sono come Inuyasha"

L'aveva detto molto chiaramente e sapevo corrispondere al vero. Non sarebbe tornato sempre e non avrebbe sempre conversato con me; ma aveva promesso che lo avrebbe fatto, quando sarebbe dovuto ritornare qui.
Si, ma quando?
Solo ora pensavo a quanto fosse vago questo tempo e mi rattristai. Diedi un altro veloce sguardo alla luna e rassegnata, chiusi la finestra, lasciando che però le tende non offuscassero troppo la vista dal mio letto.
Non era come quando avevo tutto spalancato e la luce entrava dritta in stanza, ma dovevo farmelo bastare.
E con il pensiero di lui, osservando una luna sbiadita, vidi come un'ombra offuscarla per un solo breve secondo. Mi alzai di scatto, spalancando la finestra rumorosamente ma non vidi nulla all'esterno.
Stavo impazzendo, la febbre forse mi aveva fatto delirare, come se non fossi già impazzita a sufficienza.
Mi rimisi a letto e mentre sentivo scendere una lacrima, trattenni ogni singhiozzo e sussurrai il suo nome nel vuoto :

Un amore che trascende il tempoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora