Masahiro e Masahiko

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* SESSHOMARU POV *

Si stava manifestando, finalmente...

Colui che era la metà malvagia di quell'entità potente che era dall'altra parte del pozzo, altrettanto potente,ma si diceva dalle buone intenzioni.

Questo era tutto da vedere, e poco importava, erano destinate a soccombere entrambe, per mano mia...

Totosai, del tutto inaspettato, apparve improvvisamente, facendomi notare per la prima volta il richiamo forte della mia spada.

Cosa desiderava da lui?

T: " Padron Sesshomaru, da quanto tempo."

S: " Vecchio Totosai, perchè ti sei disturbato nel cercarmi?"

T: "La tua spada mi ha chiamato. Non dirmi che non senti come trema in quella cintura che la sorregge?"

Era venuto per affilarmi la spada che io stesso avevo forgiato.

Aggiunse che era il momento di scatenarla contro un potente nemico, nato prima ancora che mio padre,il grande demone cane, accrescesse la sua forza a dismisura.

Giunse poco dopo Inuyasha, insieme alla sua solita compagnia.

Notai, con estremo piacere, che Rin era rimasta al villaggio.
Sarebbe stata al sicuro in quel posto.

I: " Sesshomaru hai sentito anche tu! C'è qualcosa di oscuro in quel luogo!"

T: " Signorino Inuyasha, mentre affilo la spada di tuo fratello, lasciami qui anche la tua. E' giunto il tempo che la vostra ricerca abbi un punto di svolta. Io so cosa state cercando."

S: " Vecchio, prima che perdi la pazienza, racconta cosa diavolo sai."

Ed iniziò cosi il suo racconto.

Masahiko, il dio demone della giustizia separato dalla metà buona, Masahiro, dio demone della giusta via, avevano provato ad eliminarsi a vicenda, quando Masahiro, per salvarsi, si gettò nel pozzo mangia ossa sottoforma di gemma color ambra e finì nella montagna, dietro al tempio.

Pesantemente ferito, Masahiko si tramutò in gemma color del ghiaccio e si nascose in questo mondo, in attesa di costruire un potente esercito.

Da quando il pozzo era tornato in vita, anche queste forze avevano ripreso a pulsare e cercavano di creare due eserciti per potersi difendere l'una dall'altra.

T: " Ecco perchè lei, Sesshomaru, e tuo fratello Inuyasha, siete stati chiamati da Masahiro, poichè consapevole di poterlo aiutare contro Masahiko e liberarlo poi dalla montagna sacra che si trova nell'epoca di Kagome. Oh, dimenticavo, piacere di averti con noi, ti aspettavamo da molto sai?"

I: " Cosa vuoi dire? Perchè sai di Kagome? "

T: " La ragazza è la reincarnazione dell'unica sacerdotessa, Kikyo, che sarebbe stata in grado con i suoi poteri divini di far cessare del tutto che esistessero quelle due forze. Ma non è mai riuscita a farlo, nella sua vita terrena breve, ed ora tocca a lei. Voi dovrete mettere la forza ma il colpo di grazia spetterà alla giovane miko. Fate attenzione ad una sola cosa: Masahiko riesce a scoprire ciò che di più caro appartiene ai suoi avversari con un semplice tocco, mentre Masahiro è capace di curare uno solo di questi. Se Masahiko scoprirà le vostre debolezze, potrebbe provare ad attentarle."

S: " Io non posseggo alcuna debolezza, semmai questo mezzo demone farebbe bene nel lasciare fare tutto a me."

I: " Non lo farò mai! Avrò anche delle debolezze, ma proteggerò cosa mi è caro e non permetterò che avvenga nulla di male!"

Qualcosa da proteggere.

Erano le stesse parola che mio padre, prima di morire aveva rivolto a me come domanda, quando aveva notato la mia sete di potere incontaminato.

Avevo qualcosa da proteggere?

Mi apparve il volto di lei, candido e puro, come il suo animo.

L'amavo, e non l'avrei permesso di farsi del male.
Rin, era l'unica cosa che avrei potretto, malgrado non accettassi ancora di provare amore per lei, come sapevo provava per me.

S: " Inuyasha, fai come vuoi. Però, prima di ogni cosa, la sacerdotessa deve avvisare Rin e metterla al sicuro, subito."

K: " Lo farò, era già nelle mie intenzioni."

Ero sicuro che l'avrebbe fatto, pur non essendo certo che Rin avrebbe acconsentito dall'allontanarsi da questo mondo.

Ora che sapevamo dall'altra parte esserci un potere non ostile, era chiaro il perchè di alcuni demoni si erano presentati in quel posto; sicuramente, come Masahiro cercava alleati, anche Masahiko provava a fare lo stesso, non era per attrazione come erroneamente credevo, e pensavano tutti.

Mi alzai in volo, tornando da Jaken, dovevamo partire per raggiungere quel punto dove poteva trovarsi quel vile.

Ma non feci in tempo ad allontanarmi, che sentii un boato, provenire dal villaggio dove si trovava Rin.

Un amore che trascende il tempoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora