Giustizia Divina

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* RIN POV *

Accadde velocemente,
come lo scorrere rapido del vento in quel lungo Inverno.

Il cielo divenne scuro, come quando sta per scendere un forte temporale. Gli uccelli iniziarono il loro volo, in branco, allontanandosi sempre più dal villaggio, seguito da quei pochi animali a cui non era ancora toccata la pace del letargo.

Nel villaggio calò un macabro silenzio, restai fuori solo io insieme a Kohaku, l'anziana donna che mi addestrava e una manciata di cacciatori di demoni giunti subito in soccorso.

Silenzio.

Non stava accadendo ancora nulla, ma la tensione e la paura vibrava, era tangibile e devastante.

Un urlo maligno, sinistro e agghiacciante ruppe quella quiete e si presentò a noi uno youkai potentissimo, segutio da una dozzina di piccoli demoni color salamandra, dall'aspetto mostruoso.

Ciò che sconvolse più di tutto, non fu l'improvvisa apparizione, nè la paura che ci investì tutti, me compresa che a stento risucivo a credere ai miei occhi, quanto la bellezza stravolgente di quel demone.

Era subdola, ingannevole, letale.

Aveva i capelli biondi, lunghissimi, al punto che toccavano le caviglie; due lunghe e arrotondate corna appuntite, costernate di venature rossiccie che parevano scendere fino al suo collo, lievemente scoperto e incorniciato da quella che era la parte superiore della sua tunica, hitoe , intrinseco di filamenti d'oro e disegnato con fiori di loto rossi; il pantalone, l'hakama, rosso cremisi era lungo e si stringeva alle caviglie, nodose e snelle, costernate di gioielli. Gli occhi, erano color ambra, profondi e senza la minima possibilità di scorgersi nulla, ma proprio per questo erano di una bellezza mozzafiato, simili a delle gemme preziose, incorniciavano quel volto mascolino ma delicato, paragonabile in fascino a quello di Sesshomaru-sama.

Era di una bellezza cosi devastante che avrebbe fatto piangere sangue e non lacrime.

E la voce, che di li a poco avremmo udito, non tradì quelle sembianze:

" Oh, che peccato, ci siete solo voi qui? Dove sono il principe dei demoni e il mezzo demone di suo fratello?"

Fu Kohaku a rispondere:

K: " Chi siete? Per quale motivo li cercate?"

M: " Che maleducato, non mi sono presentato a lei, giovane sterminatore. Sono Masahiko, dio demone della giustizia.Se permette, le domande qui le faccio io, oppure vi ritroverete a perdere subito la vita. Dove si trovano? "

Cosi disse, e i suoi piccoli seguaci iniziarno ad attaccare.

K: " RIN! SCAPPA! SUBITO!"

Pietrificata, osservai il mio amico e senza proferire parola, strinsi la mano dell'anziana, cercando di scappare nella casa di Miroku.

Un tratto, una scossa di terremoto invace il nostro suolo, e cademmo, prima che potessimo entrare nella dimora. Afferrai la nonnina, facendola cadere su di me e fratturandomi lievemente il braccio dentro sul quale feci cadere tutto il peso.

R: " NONNINA, FORZA, CORRI! NON PENSARE A ME, FORZA!"

Con le lacirme agli occhi, l'anziana corse verso la casa di Miroku e Sango, dove c'era la balia con i piccoli; sarebbero state al sicuro, era la casa più distante del villaggio.

Cercai di rialzarmi, mantenendomi il braccio.

Poco dopo arrivò Kirara con in groppo un piccolo demone, dall'aspetto dolce, avevo sentito parlare di lui.

Era Shippo, demone volpe.

Questi mi trascinò con sè, facendomi salire sulla felina demoniaca di cui Sango mi aveva raccontato.

Un amore che trascende il tempoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora