8 | Decisioni importanti

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Delia e il Sommo Imperatore Cosmos stavano camminando a braccetto, scortati da una guardia per raggiungere la stanza in cui si trovava Lilibeth.

Fu in quel momento che la giovane prese la parola, sentendosi meno a disagio nonostante avesse di fianco a sè la figura più importante del pianeta di Fantàsia poiché c' era qualcosa in lui che le dava una sensazione di sollievo.

<<Altezza, vogliate scusarci per l' equivoco commesso, non volevamo offendere nè voi, nè la cerimonia in ricordo della nostra amata principessa Mariposa. È successo tutto a causa mia. Lilibeth non c' entra nulla, l' unica sua colpa è stata seguirmi per tenermi d' occhio Signore>>

Cosmos guardava dritto, senza spostare lo sguardo, tenendo la schiena dritta e il braccio incrociato a quello della giovane di fianco a lui.

Osò soltanto per un piccolo secondo spostare lo sguardo ed osservare l'umana che camminava con lui, per poi tornare a guardare di fronte a sè. Sentiva lo sguardo timido della fanciulla su di lui e, notando una leggera paura nei suoi occhi, scelse di sorriderle leggermente, incoraggiando la giovane che a quel punto si calmò, soprattutto sentendo ciò che egli le disse successivamente.

<<Mia cara, sono stato giovane anche io tanti secoli fa, essere giovani significa anche essere curiosi. Questa caratteristica non bisogna considerarla un lato negativo, anzi, in tal caso credo la si dovrebbe custodire nella propria mente e nel proprio cuore, in modo da utilizzarla nel miglior modo possibile e nel giusto tempo. Nei tuoi occhi leggo la tua sete di conoscenza, e la stessa che vidi tanto tempo fa negli occhi di una giovane fanciulla di cui mi occupai anni orsono, un' umana, proprio come te, eppure non c'è giorno che io non pensi a lei>> fece una breve pausa per poi riferirle una cosa inaspettata <<Sai, questa donna penso tu la conosca molto bene>>

Delia sgranò gli occhi, osservando l' uomo dagli occhi azzurri stellati, fermandosi sul posto. Rimase sorpresa di sentire ciò che egli le disse, mentre quest' ultimo si fermò a sua volta, incrociando i propri occhi con la ragazza dai biondi capelli dorati.

Le sorrise con un velo di tristezza, percependo ella fosse giunta alla conclusione di chi fosse quella donna di cui parlava, non sapendo che quest' ultima conservava una foto di loro due insieme, sopra la scrivania. Confrontando l' aspetto con quello del passato lui era differente, in quella sembrava un attraente giovane uomo di 30 anni, poteva benissimo mantenere quell' aspetto anche in quel momento, era un Dio e soprattutto l' Imperatore, quindi perché ha deciso di rendere il suo aspetto simile a quello di un nonnetto?

Gli occhi di Delia lo squadrarano, riconoscendo i lineamenti simili all'uomo di quella foto che era abituata a vedere fin da quando era all'orfanotrofio, incantati dalla sua bellezza.

Improvvisamente le fu tutto più chiaro, era lui l' uomo di cui la signorina Marilla parlava con voce sognante, l' unico che ella abbia mai amato, colui che la crebbe prendendola in sua custodia. Osservandolo attraverso i suoi occhi verdi e con voce tremante gli chiese un' unica cosa che solo un' eterna romanticona e impicciona come lei poteva fare <<La amavate?>>

L'Imperatore Cosmos in risposta riprese a camminare con lei appresso al suo braccio, tornando a fissare il pavimento ma mantenendo il sorriso <<Queste sono cose che a voi non dovrebbero interessare signorina Delia di Alpenrose>> dopodichè cambiò discorso <<Siamo quasi arrivati, sento la forza sprigionata dalla vostra amica mano a mano che ci avviciniamo>>.

La guardia che era insieme a loro si fermò davanti ad una porta sorvegliata da altri due suoi compagni, al di là del quale si sentivano provenire rumori simili ad un pianto ed un canto soave che, probabilmente, cercava di calmare colui o colei che si lamentava.

LILIBETH - Il mistero della principessaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora