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Sono là davanti, davanti alla sua stanza, non ho coraggio, non ho coraggio di entrare, non ho coraggio di guardarla senza poter guardarle gli occhi.
Non ce la faccio più, non riesco, è più forte di me.
Guardo gli occhi della madre, Carmen, abbasso lo sguardo.

Riguardo i suoi occhi, pieni di tristezza, lacrime, pieni di disperazione.
Non so dove ma trovo il coraggio di entrare.
Apro lentamente la porta, guardo la stanza e la vedo là.
Così magra, così pallida.
La guardo e la perdono, perdono tutti i suoi errori, la guardo e mi avvicino.
Mi siedo sulla sedia e la fisso.

Fisso il suo viso, rivedo l'Emily di sempre, senza quella maschera che si è costruita, senza tutte quelle maschere che l'hanno trasformata in una persona diversa, in una persona che non conosco.

-"Hey Emily, ciao, sono qua, sono Mary"-
Mi fermo e rido nervosamente, tolgo le pellicine dalle mie unghie.
-"Voglio dirti che ti ho sempre voluto bene, anche quando ti ho odiato, anche quando mi insultavi davanti a tutti, io ti ho voluto bene"-
La prima lacrima scende dalla mia guancia, mi bagna la maglietta e intanto mi sto torturando le mani.

-"I dottori dicono che mi puoi sentire, non so se sia vero, ma se puoi fallo, non sto dimenticando, sto semplicemente capendo che la tua è una maschera, che là, nel profondo del tuo cuore c'è la bambina che ho conosciuto molto tempo fa.
C'è la bambina che giocava con le bambole e che adorava le caramelle,
so che c'è la ragazza matura che difendeva le persone, la ragazza capace di consolarmi.
So che ci sei tu, e ne sono sicura, la vera tu, quella che ama la musica classica, quella che ama andare al mare, so che dietro a quelle tantissime maschere che ti sei creata c'è ancora del buono in te"-

I miei occhi sono rossi, nella mia mente ricompaiono tutte quelle immagini, tutte le cose che abbiamo passato insieme.
-"Non sono venuta qui per romperti comunque"-
La guardo e mi spunta un sorriso.
-"Sono venuta qui per dirti che nel tempo sono cambiata anche io, sono diventata più timida e più chiusa, ho preso una cotta, mi manca averti al mio fianco, avere i tuoi consigli su il modo in cui mi vesto.
Mi sei mancata soprattutto quando papà è andato, volevo tanto un tuo abbraccio."-
Sorrido e intanto prendo la sua mano, è molto fredda.
-"Dopo tutte queste parolone voglio solo dirti una cosa, ti voglio bene e sì, mi manchi"-

Prima di uscire la saluto, con la voce un po' debole, con i ricordi che riaffiorano nella mia mente, le regalo un sorriso, un sorriso sincero, che non facevo da molto tempo.
Esco dall'ospedale e finalmente mi sento libera, mi sento un peso in meno nel mio cuore.
Mi sento leggera, finalmente libera da tutte quelle parole che avrei voluto dire da molto tempo ma che non sono riuscita ad esprimere.

Incontro un volto, che avrei voluto vedere prima, è lui.

-"Ciao Zayn"-
Dico con le voce un po' spezzata a causa del pianto.
-"Ciao Mary"-
Mi guarda, e so che sa tutto, mi guarda e vedo nei suoi occhi il dispiacere che prova per me.
-"Ho saputo"-
Lo guardo e tutto ad un tratto mi trovo nelle sue braccia, nuove sensazioni occupano il mio cuore ed il mio corpo.

Ha un buon profumo, vaniglia e fragola, mi fa passare la nostalgia, la disperazione e le trasforma in speranza, speranza in tutto, speranza di rivedere gli occhi di Emily, di poterla riabbracciare, speranza di rivedere il volto di mio padre.
Prima di staccarci mi dà un bacio sulla fronte, e dopo tanto tempo sono finalmente felice.

Il suo tocco brucia sul mio corpo, magari lui queste sensazioni con me non le prova ma io sono felice di poterle finalmente sentire.

-"Vuoi un passaggio a casa?"-
Sorrido e accenno un sì.
Ho capito fin da subito che di lui mi potevo fidare.
È diverso da quelli come Jack, che vogliono darti un passaggio per ottenere solo quello che vogliono.
Lo si legge dal suo sorriso e dai suoi occhi che lo fa per far star bene gli altri.

Arriviamo davanti a casa mia, scendo e lo ringrazio.
Ma il mio grazie non intende solo il passaggio, ma intende anche l'abbraccio, il bacio sulla fronte e le  sensazioni che mi fa provare.

Ho capito che ne sono innamorata, ho capito che innamorarsi non è impossibile, innamorarsi è mettere il bene della persona che ami davanti al tuo.
Ho capito dopo tanto tempo che mio padre, forse, non teneva a me come pensassi.



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