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Oggi Olivia era assente, il clima in classe non è più come prima da quando Emily è in coma.
Sua madre mi ha chiamata, ha detto che sta sempre meglio e che potrà risvegliarsi.
Spero tanto in questo giorno, il giorno in cui guarderò Emily negli occhi e da uno sguardo capirà che l'ho perdonata.

È finita la scuola e mi sto dirigendo verso il giardino, Waliyha è dovuta andare prima perché sarebbe dovuta andare dai suoi nonni.

Mi ritrovo in giardino da sola ma subito una mano si appoggia sulla mia spalla.
È lui, Zayn, ci guardiamo negli occhi e non so perché ma iniziamo a ridere.
Mi rimmagino la scena di noi che corriamo per strada con gli zaini che pesano tantissimo, mi immagino di come ci guardano le bidelle appena entriamo a scuola senza fiato e mi viene da ridere.

Stiamo ridendo e sembriamo due psicopatici, mi scendono le lacrime dagli occhi ma questa volta sono per felicità, allegria, lo guardo negli occhi e poi iniziamo a riuscire a respirare un po' di più.

-"Grazie mille Zayn, ho un debito con te"-
Mi guarda e sorride.
-"Poi mi spiegherai perché eri dalla parte opposta della scuola senza zaino"-
Ride ancora un po' e io lo accompagno.
-"Certo ma mi prenderai per pazza"-
Sorride ancora, fino a un mese fa non potevo credere di incontrare una persona così, quando c'è lui mi sento meglio nonostante la nostalgia per Emily.

-"Ah, alla fine l'altra volta al parco non ci siamo più andati, possiamo andare ora? Che ne dici?"-
E ancor una volta mi sento più leggera, sento che da un momento all'altro potrei volare, potrei sorridere costantemente per la sua proposta ma poi sembrerei una deficiente.
-"Certo! Avviso Lou"-
Scrivo un veloce messaggio a Louis per avvisarlo che tornerò a casa più tardi.

Mary: ciao Lou, oggi torno più tardi, buon pomeriggio.

Lou: va bene sorellina!

Iniziamo a camminare vicini, ancora non ci posso credere, io di fianco a  Zayn, Zayn di fianco a me.
C'è freddo ma con lui mi sento al caldo, non so spiegare come ci si sente, quando sto con lui tutti gli altri spariscono e nella mia mente esiste solo lui, solo la sua immagine, solo i suoi occhi bellissimi, il suo ciuffo sempre ordinato, solo le sue labbra così carnose, solo il suo sorriso e le sue ciglia lunghissime.

-"Siamo arrivati"-
Siamo andati al parco dell'altra volta, lo adoro ma ora non più come prima, sto iniziando a capire che papà si è comportato da idiota, prima forse lo sapevo ma non volevo ammetterlo a me stessa.
Davo la colpa a me, cercavo scuse plausibili, mi chiedevo perché fosse scomparso così dal nulla, incolpavo me e il mio carattere.

-"Ci sediamo là?"-
Inidico una panchina vuota di fianco ad un albero ormai spoglio e le poche foglie che rimangono sono ormai marroni e secche.
-"Va bene"-

Ormai siamo seduti da un po' ma non ci siamo scambiati molte parole.
-"Allora mi potresti raccontare della tua fantastica gita di sta mattina?"-
Dice in un modo sarcastico e io sorrido, non è mai volgare in quello che dice ed è serio ma molto simpatico.
-"Puoi non prendermi in giro però?"-
Scherzo e lui scuote la testa come per acconsentire.

-"Allora stamattina non ho sentito la sveglia, io e il sonno siamo molto amici e quando dormo faccio sul serio"-
Inizia a ridere e mi sono appena accorta che mi sono presa in giro davanti a lui ma non sono per niente in imbarazzo, non mi vergogno, eppure con le altre persone capita molto spesso.

-"Stavo dicendo... Mi sono svegliata tardi e non avevo comprato ancora il materiale per la scuola, Louis non aveva niente che potesse servirmi e non poteva neanche accompagnarmi perché era da Harry.
Allora sono uscita a piedi e ho corso fino alla cartoleria più vicina, è anche stato un colpo di fortuna perché non mi ricordavo dove fosse.
Quando non sapevo dove mettere i fogli mi sono ricordata che non avevo preso lo zaino, poi sei arrivato tu e il resto lo sai"-

Recupero un attimo il respiro perché ho parlato molto velocemente, non mi facevo così logorroica.

-"Sei buffa"-
Non capisco se sia un complimento o qualcos'altro ma lo dice troppo dolcemente, lo guardo in modo strano e lui rinizia a parlare.
-"Intendo che sei carina quando parli velocemente, dovresti farlo più spesso."-
Abbasso la testa perché so di essere diventata un peperone, dalla testa ai piedi, mi ha appena fatto un complimento, Zayn Malik mi ha appena detto che sono carina.
Sorrido e non so cosa dire ma Zayn inizia a parlare.

-"Sai quando mi hai detto che hai un debito con me?"-
Annuisco lentamente e cerco di capire cosa voglia dire la sua frase.

Si avvicina lentamente e mi bacia la guancia, e devo dire che quel gesto così sincero, così casto mi è piaciuto tantissimo.
Sento dei brividi e le farfalle nella pancia, le sue labbra sono morbide, il bacio dura poco ma a me è bastato per confermare di essermi innamorata di lui.

𝙵 𝚘 𝚛 𝚎 𝚟 𝚎 𝚛Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora