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Giorgio's pov

«Smettila cazzo, non riesco a dormire. Soprattutto se stai male. Quante volte lo fai? Eh? Perché non ti sfoghi un pò? Perché non getti tutto via urlando? Magari con qualcuno? Senti, accendi la fottuta luce che parliamo.» Oh, perfetto. Mi zittì. «Giorgio, vengo lì eh.» Continuai a non fare nulla. Anche lui, che cosa avrebbe potuto fare? Mi sarei alzato e gli averei dovuto urlare che non sto bene? Udì qualcosa probabilmente di legno muoversi.. E se fosse Alex? E se stesse scendendo davvero? Volevo uscire da questa situazione, subito. «Avanti, spara.» Mi tirò per il braccio portandomi davanti a lui, si avvicinò all'interruttore e accese la luce.

«Io-» Avevo la voce spezzata. Potevo dire che la voce mi stava morendo in corpo.

«Mettiti questa.» E mi tirò una felpa. Perché? È magica? Fatto sta che la misi, e ne mise una anche lui

«Perché?-»

«Ti faccio urlare, ne hai bisogno.» Nella mia testa passò di tutto, tranne il significato della frase.

«In che senso-»

«Apri la finestra.»

«Scappiamo di casa?»

«Apri.» E così feci, decisi che avrei obbedito e basta, senza dilungare la cosa. «Sai, c'è un posto. Ci vado spesso lì, è isolato ed è un posto ottimo per sfogarsi. È come se zittisse le urla.»

«Alex, non ho capito.» Mi prese in braccio, lasciando che appoggiassi tranquillamente la mia testa sulla sua spalla. Arrivammo in un posto, era pieno d'alberi; c'era questa specie di cerchio spoglio, e non ci stavamo dentro, se si può dire così.

«Sfogati.»

«Ma-»

«Sfogati.» Sospirai e presi un bel respiro, non me lo sarei fatto ripetere due volte.

«Perché? Perché piango senza una spiegazione logica? Perché sento spesso questo desiderio? È come se fosse droga e io ne fossi prigioniero. È come quando sei tranquillo e sorridente ma all'improvviso ti sfiora i ricordi. Il modo in cui ci parlavi, il modo in cui ti guardava, il modo in cui viveva la sua vita felicemente.» Iniziai ad alzare la voce, sentendo gli occhi minacciare di piangere. «Ma no, a Dio non va bene, le persone buone devono sempre andare via. Perché non ha preso me eh? Che non servo a niente.» Alzai gli occhi al cielo «Perché tu sei mio amico? Perché quando me ne stavo con aria depressa sotto quel fottuto albero mi hai parlato? Perché quando per la prima volta mi hai parlato mi hai reso felice? Che cazzo hai che gli altri non hanno?» Abbassai il tono di voce, non troppo per farmi sentire. Volevo che dopo mi abbracciasse dicendomi "ti voglio bene". «Perché non è rimasto con me? Perché devo seguire il mio sogno senza di lui? Nella mia vita era importante. E lo è ancora. Strano che voglia più bene a mio nonno che a mio padre vero? Ma è così. Lui ha avuto la pazienza di ascoltare i miei discorsi da ragazzino viziato. E tu, tu Alex, sei come lui. Ti paragono a lui perché cerchi di darmi l'affetto che prima avevo. Se tu non fossi arrivato dove sarei? Non lo so, non lo voglio sapere. Solo.. Tu sei importante per me okay? E non so come dirtelo, perché ho fatto di tutto. In questo momento vorrei prenderti le mani e trascinarti lontano scappando da tutto e tutti. Perché tu, e solamente tu, mi fai stare bene.» Conclusi sedendomi ai piedi dell'albero sorridente.


«Giorgio ho il diabete.» Rise e risi anche io. Si avvicinò a me, e mi riprese in braccio. Lo strinsi il più possibile. Non disse nulla per tutto il tragitto, ci limitavamo a sentire la brezza estiva sulla pelle, quasi del tutto scoperta. Giocai con i capelli di Alex. Amavo farlo come amavo lui. I suoi occhi, il suo carattere, i suoi capelli, le sue labbra, il suo modo di fare.. Amavo lui, tutto di lui. E avevo paura di dire qualcosa di troppo mentre mi sfogavo, ma fortunatamente è andata bene. «Abbiamo lasciato la finestra aperta.»

«Perché siamo bravi.» Lo sentì ridere. Entrò dalla finestra, essendo che essa era al pian terreno e si avvicinò al mio letto chinandosi, probabilmente per lasciarmi lì. «Dormi con me.» Sussurrai mentre continuavo ad abbracciarlo.

«Quando vuoi.» Entrò nel mio letto e mi strinse. Mi sentivo bene cazzo, amavo sentirmi bene. Gli diedi un bacio sulla fronte e mi addormentai.

«Giorgio. Dormi?» Ci fu silenzio per un attimo. Volevo sapere cosa gli passava per la testa. «Immagino di sì, ti voglio bene Gio.» E mi stampò un delicato bacio sul capo.

❦︎𝐏𝐫𝐢𝐧𝐜𝐢𝐩𝐞 𝐁𝐥𝐮. [𝐓𝐡𝐞𝐛𝐚𝐝𝐧𝐚𝐮𝐭𝐬]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora