Capitolo 15

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Dopo aver parlato con Jackson, il mio unico desiderio sarebbe quello di correre da Isaac e abbandonarmi tra le sue braccia. Ma prima voglio risolvere il problema Tony, così da tenerlo al sicuro e non coinvolgerlo in questa situazione. 

Sono tornato a scuola perchè Jackson mi ha costretto a lasciare i turni di mattina, dicendo che la scuola è importante e può garantirmi un futuro. 

Anche se non sono ancora sicuro di averne uno. 

Prima sognavo di andare nella migliore università e studiare legge per diventare un avvocato per la difesa dei diritti civili. 

Avevo grandi progetti e Ryan li supportava tutti. Ricordo ancora il suo sguardo pieno di orgoglio quando parlavo del mio futuro e del mio sogno. 

Credo che stesse lavorando così tanto anche per essere sicuro di poter far realizzare quel sogno. 

Lui ha rinunciato a tutta la sua vita per me. E io ancora non so come fare senza di lui. Senza di lui mi sento perso, non so più chi sono o chi diventerò. 

Percorro i corridoi della scuola e dopo tanto tempo, le immagini del mio passato iniziano a tornarmi in mente. Questi sono gli stessi corridoi che prima attraversavo mano nella mano insieme ad Isaac, ridendo ed essendo felice. Li stessi corridoi dove incontravo i miei amici e mi fermavo a parlare con loro. Gli stessi corridoi che attraversava Ryan quando c'erano gli incontri genitori - insegnanti. 

Raggiungo il mio armadietto e mentre sono preso a sistemare i libri per la prossima lezione, sento qualcuno alle mie spalle. 

"Ehi Justin!! Sei tornato!!!" 

Sapevo che fosse lei. 

Mi giro ma insieme a lei vedo anche Kate. 

"Tess.. si sono tornato. Ciao Kate" 

Ha uno sguardo severo ma anche preoccupato, come se mi volesse rimproverare. L'ho vista così solo una volta.. quando eravamo sul tetto ed era preoccupata per Isaac. Effettivamente non l'ho ancora visto oggi. 

"Justin.. non sei arrabbiato per la chiamata dell'altro giorno vero? E' che siamo tutti preoccupati e-"

"Ehi Tess.. non preoccuparti, non sono arrabbiato." 

"O-Ok.. grazie."

Sento Tess che continua a parlare, ma il mio sguardo è puntato in quello di Kate che ancora non ha parlato, ma continua a fissarmi con lo stesso sguardo. 

Vorrei tanto chiederle cosa le prende e dove sia Isaac, ma ho paura. 

Ho la sensazione che nominandolo  potrebbe finire per mangiarmi. E poi non ho ancora risolto la situazione Tony, quindi sarebbe meglio aspettare. Non vorrei creare false speranze in caso la situazione peggiorasse.

"Vuoi continuare a fare finta di niente?" 

I miei pensieri vengono interrotti da Kate anche se non capisco cosa voglia dire. 

"Non capisco.. scusami."

"Che cosa gli hai fatto?" 

"Davvero non capisco Kate." 

"Gesù! Pensavo fossi migliore di così ecco perchè ho fatto tutto quello che ho fatto per voi due. Ma tu continui a farlo soffrire!!" 

Sta parlando di Isaac.. E sembra davvero arrabbiata ma ancora non capisco cosa significa tutto quello che ha fatto..

"Senti Kate, se non parli in modo chiaro come pretendi che io ti capisca?" 

Mi sto innervosendo anche io perché mi sta facendo preoccupare. Ho paura che possa essere successo qualcosa ad Isaac.

"Vorrei sapere che diavolo gli hai fatto per farlo tornare a casa in lacrime. Non parla da allora. La mattina si alza e sparisce per poi tornare la sera sempre con gli occhi rossi e gonfi."

Vedo tutta la preoccupazione per Isaac nei suoi occhi. Deve tenerci davvero a lui. Però perchè dice casa, come se vivessero insieme....

"I-Io non so.. non gli ho detto niente ok?"

"E allora perchè è in quello stato? Tu non hai nemmeno idea di cosa abbia passato e di cosa stia passando tutt'ora! Ti concentri solo sul tuo dolore non pensando minimamente a quello degli altri, a quanto anche loro che possano soffrire." 

Ha ragione. Mi sono sempre concentrato su di me e sul mio dolore. Ho dato per scontato che Isaac senza di me, potesse rifarsi una vita. Magari essere anche felice. 

Quel bacio, quelle lacrime, quelle frasi ... devo avergli spezzato di nuovo il cuore. 

Non ci avevo pensato prima ma per lui, lasciarmi di nuovo da solo sapendo che non stessi bene deve essere stata una tortura. Come per la prima volta. E ha sempre fatto tutto questo per me. 

"Cosa vuol dire che hai fatto tutto questo per noi? Cosa hai fatto? E poi perchè parli come se vivessi con Isaac? Che sta succedendo Kate?"

Pensavo di aver superato la fase delle cose non dette. Sono stanco. Voglio sapere cosa diamine sta succedendo una volta per tutte.

"Di queste cose dovresti discuterne con lui, io voglio solo sapere cosa gli hai fatto.. per favore.." 

Il tono e lo sguardo sono ancora severi, ma noto anche un pizzico di disperazione nella sua voce. 

"Senti.. mi dispiace vederti così davvero.. e ho intenzione di rimediare anche con Isaac, ma quello che è successo sono cose private." 

La vedo scioccata e credo che se avesse potuto, mi avrebbe tirato uno schiaffo. Ma non lo ha fatto perchè infondo capisce. Capisce che questa è situazione che solo io e lui possiamo risolvere. Possibilmente insieme. 

Credo che tornerò a scuola da domani, perchè ora quello che voglio fare è cercare Isaac e cercare di capire cosa sta succedendo. 

Esco da lì e inizio ad andare in tutti i posti che mi vengono in mente in cui potrebbe trovarsi. Tutti posti dove abbiamo bei ricordi di noi due insieme. Prima che le nostre vite fossero stravolte. 

Dopo mezza giornata passata in giro per la città alla sua ricerca, ancora non sono riuscito a trovarlo e non ho la più pallida idea di dove potrebbe essere. 

Prendo il telefono e mi faccio dare il suo numero di cellulare da Tess e Kate. 

Provo tante volte a chiamarlo, ma non risponde. 

Continuo a provare fino a quando alla decima chiamata risponde. 

"Pronto!?" 

Sembra nervoso e scocciato. Probabilmente non sa che questo è il mio numero. 

"Isaac.. sono io" 

"..." 

Lo sento tirare su con il naso. Sta piangendo. 

"Vorrei tanto parlarti.. dove sei? Così ti raggiungo.." 

"..." 

Continua a non rispondere. Ma so che è in linea perchè sento che piange. 

"Ti prego.."

Ora sto iniziando a preoccuparmi sul serio, quindi lo supplico sperando che mi dica dove sia. Voglio solo sapere se sta bene.

"Dovevo chiedergli scusa Justin, per quello che ti ho fatto"

"Oh, Isaac...." 

Continua a piangere e singhiozzare e credo di aver capito dove si trovi. 

Cerco di usare un tono dolce e comprensivo, anche se dentro di me sono angosciato. 

"Aspettami Isaac.. sto arrivando ok?" 

Chiude la chiamata e spero che abbia capito che sto arrivando davvero e che questa volta non ho più intenzione di lasciarlo andare.



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