"E' ora di andare"
Quelle parole rimbombarono per tutta la stanza e specialmente nei cuori dei due ragazzi che sconvolti guardavano il Signor Collins.
Poi si voltarono a guardare verso la persona che aveva pronunciato quelle parole, Tony. Parole che però non erano indirizzate a Justin ma bensì ai due che li tenevano d'occhio mentre Tony chiudeva l'affare con il Signor Collins.
"Tesoro mio. E' stato bello finchè è durato. Addio e pensami ogni tanto"
Tony lancia un bacio volante a Justin prima di sparire dietro la porta seguito dagli altri due.
"P-Papà... che cosa è successo? E' finita?"
"Non c'è niente al mondo che un po' di soldi non possano comprare.. anzi forse non tutto."
"I-Io non capisco.. perchè lo ha fatto? Perchè? Non posso lasciarglielo fare!! Non valgo tutti quei soldi!"
Justin stava iniziando a respirare più affannosamente e le lacrime iniziavano a scendere.
"Tu ne vali molti di più di quelli che gli ho dato.. e stai tranquillo, l'ho ingannato molto facilmente. Non è poi così intelligente."
Si avvicina sempre di più ai due ragazzi ancora seduti a terra e ancora stretti l'uno all'altro. Si piega su un ginocchio e li abbraccia entrambi.
"I-Io glieli r-restituirò... troverò un modo e la ripagherò"
"Avresti sacrificato la tua vita per salvare il mio bambino. Mi basta semplicemente che tu prometta di restare per sempre al suo fianco e continuare ad amarlo e renderlo felice ogni giorno della sua vita."
"Non potrei smettere di amarlo nemmeno volendo. Ci ho provato, mi creda.."
"Grazie papà"
Restarono abbracciati per svariati minuti. Minuti di silenzio in cui erano udibili solo i suoni dei loro singhiozzi.
Si staccarono quando tutti e tre ebbero smesso di piangere e solo allora si resero conto che il povero Justin si era addormentato tra le braccia di Isaac, avvolto dal calore di quell'abbraccio.
"Deve essere stremato...ne ha passate tante stasera. Lo porto nel letto."
"Ok... ti va un thè?"
"C-Certo... lì c'è tutto l'occorrente."
Il Signor Collins si diresse verso la cucina e iniziò a preparare il thè mentre Isaac, delicatamente, prese in braccio Justin portandolo sul letto, sedendosi di fianco a lui e accarezzandogli dolcemente i capelli per qualche minuto prima di sedersi al tavolo dove lo aspettava suo padre.
"Isaac io-"
"Prima che tu dica qualsiasi cosa, vorrei dirti io una cosa.. mi dispiace. Mi dispiace per quello che ti ho detto quel giorno. Sono scoppiato e ho detto qualcosa di cui mi pento davvero tanto. Ti voglio bene e non vorrei mai che tu morissi. Mi dispiace davvero tanto."
Il Signor Collins aprì la cassetta del pronto soccorso che aveva trovato prima in uno stipetto e mentre parlava con il figlio, iniziò piano e con tanta dolcezza a medicargli le ferite.
"Lo sapevi che qualche giorno fa, ho ricevuto due visite davvero inaspettate?"
Il Signor Collins guardò verso il letto e Isaac seguendo lo sguardo si girò anche lui, capendo che si stava riferendo a lui. Ora si spiegava anche la frase che disse Justin prima che Tony stesse per portarlo via "Gliel'ho letto negli occhi l'altra sera."
"Lui è venuto da te?"
Chiese Isaac confuso girandosi di nuovo verso il padre.
"Si.. sia lui che Kate. Credo che non sapessero l'uno della visita dell'altro, perchè sembravano parecchio sorpresi quando si sono incontrati."
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What hurts the most.
Ficção AdolescenteCome si affronta la perdita di qualcuno? Justin stava ancora cercando di capirlo. Stava anche cercando di capire come si fa a vivere una vita vuota, senza nessuno e senza nessun sentimento oltre il dolore. Un dolore talmente grande da lasciarti para...