•Chapter thirteen.•

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"Non lo sapevamo, ma l'uno era già dell'altra."

Ero sdraiata sul letto a pancia in su fissando il soffitto. Pensavo a come avrei potuto dipingere le pareti della stanza, forse bordeaux, forse nere.
"(...) Bad decisions, that's allright, welcome to my silly life (...)" cantava la voce di Pink nelle mie cuffiette.
Sospirai.
Mi sentivo la testa pesante, lo stomaco in subbuglio e le gambe deboli. Davvero... Che mi stava prendendo?
Un sentimento così alieno da me pervase tutto il mio corpo ed una magnifica nuova sensazione di appartenenza si impossessò del mio cuore.
Se solo potessi spiegare con le parole ciò che sentii quando i nostri occhi s'incrociarono per la prima volta, quando mi prese per mano o quando ci scambiammo il primo bacio, nonostante le sue condizioni da ubriaco.
Mi ero innamorata.
Mi ero innamorata del suo modo di essere. Del suo modo di fare. Del suo modo di vivere. Mi ero innamorata delle sue labbra, del suo viso. Mi ero innamorata dei suoi occhi color cioccolata.
Eh si, mi ero innamorata davvero.

Sentii bussare alla porta. Mi alzai dal letto per aprire, ma dovetti bloccarmi per qualche secondo poichè mi ero alzata troppo velocemente e mi iniziò a girare la testa. Feci un respiro profondo e aprii la porta.

"Si parla del diavolo e spuntano le corna, eh?" In effetti la mia coscienza non aveva tutti i torti, ma la detestavo ugualmente.

-Z.. Zayn!- esclamai un po' sorpresa.
-Ehy!- mi sorrise -Ti disturbo?- accennò un altro sorriso ed abbassò lo sguardo.
Si tormentava le mani freneticamente e sorrideva timidamente.
Non avevo mai visto una cosa più tenera di lui in quel momento.
Sembrava timido, nervoso per qualcosa e in imbarazzo.
-No, tranquillo!- gli sorrisi. Non avrebbe mai potuto disturbarmi, per lui la mia porta sarebbe stata sempre aperta. -Hai bisogno?- chiesi poi.
-Nono, mi stavo annoiando e non sapevo che fare. Così mi chiedevo.. mi chiedevo se ti andava di fare due chiacchiere.- si portò una mano dietro alla nuca.
-Certo, entra.- sorrisi.
Chiusi la porta e tornai a sedermi sul letto seguita dal moro che mi imitò e si accomodò affianco a me.
-Cosa stavi facendo?-
-Stavo pensando a come dipingere le pareti della camera.- confessai.
-Ah e come ti piacerebbe farle?- Zayn si mostrò interessato, forse perché il disegno o comunque l'arte in generale era un'argomento che gli stava molto a cuore.
-Io pensavo di farlo bordeaux dato che è un colore che mi rispecchia molto e comunque starebbe abbinato benissimo con l'arredamento, ma vorrei anche qualcosa di speciale ed entusiasmante.- spiegai.
-Oh, beh.. Ci penso io!- si propose con un occhiolino.
-Cosa Zayn?- spalancai gli occhi.
-Hai sentito bene, baby!- schioccò l'indice e il pollice come da saputello.
-Ma non voglio che tu faccia tutto da solo, assolutamente.- confessai. Non volevo dargli più disturbo.
-Oh, ma non farò tutto da solo: tu mi aiuterai. Domani andiamo a comprare tutto l'occorrente.- continuò.
-Zayn, ma io sono una frana in ste cose.. Non me la cavo per niente!- spiegai.
-Non ti preoccupare, ti insegno io.- ammiccò.
Sorrisi.

Continuammo a chiacchierare del più e del meno scambiandoci occhiate furtive e timidi sorrisi.
Era pazzesco pensare come lui e i ragazzi potessero prendersi cura di una ragazza come me ospitandomi nella loro casa e donandomi tutto quest'affetto.
Dovevo molto a tutti loro, non li avrei mai ringraziati abbastanza.
-Comunque devi stare attenta.- mi disse il moro ad un certo punto.
A cosa dovevo stare attenta? Di cosa stava parlando?
-A.. A cosa?- chiesi curiosa.
-A cose come questa!-
Prese un cuscino cercando di non farsi notare e SBAM!
Mi ritrovai sdraiata sul letto a ridere come una scema con Zayn che continuava a prendermi a cuscinate.
-No Zayn, fermo!- continuavo a supplicarlo tra una risata e l'altra -Non vale, mi hai preso alla sprovvista!- protestai ancora, ma nulla.
-Sono più forte io!- mi prese in giro.
Non so per quale razza di magia, ma riuscii a prendere l'altro cuscino e a colpirlo.
-No, sei solo un buffone!- gli feci una pernacchia.
In un attimo mi ritrovai a cavalcioni sopra di lui mentre cercavo di vendicarmi e di colpirlo con il mio cuscino.
-Cosa sarei io?- chiese squadrando la mia espressione soddisfatta facendo finta di non aver sentito.
-Oh, hai sentito bene.- lo imitai.
-Ah si? L'hai voluto tu!- capovolse la situazione facendomi trovare sotto al suo corpo mentre mi torturava con il solletico.
Odiavo il solletico, lo soffrivo praticamente quasi ovunque.
La pancia iniziò a farmi male dalle risate e quasi mi mancò il respiro.

Fourteen. || Zayn MalikDove le storie prendono vita. Scoprilo ora