•Chapter eighteen.•

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Girammo quasi tutto il centro commerciale e alla fine riuscimmo a trovare tutto ciò che ci serviva. Avevamo comprato davvero un sacco di cose per la stanza ed io mi sentivo un po' in colpa perché, anche se i ragazzi non avevano problemi di soldi, si stavano davvero preoccupando un sacco per me.
Stavamo dando un'ultima occhiata veloce ai vari negozi quando passò un gruppo di quattro o forse cinque ragazzi sui diciassette anni che mi squadrarono dalla testa ai piedi per poi fischiarmi come se fossi un cane. Zayn allungò il passo cercando di coprirmi, di proteggermi, come per marcare il suo territorio.
-Riprovateci, se ci tenete a finire male!- urlò poi stringendomi per il fianco.
Quando vidi i ragazzini sbiancare e girare i tacchi ridacchiai pensando all'espressione buffa che Zayn aveva sul viso. Era così tenero con le narici allargate, i pugni serrati ed il petto che si muoveva a ritmi strepitosi. Sembrava davvero che tenesse a me, sembrava davvero geloso, come se mi volesse veramente sua.
-Tutto bene?- mi sorrise un po' insicuro, preoccupato.
-Tutto alla grande.- spostai il mio sguardo su di lui. E quando mi sorrise, dio mio. Le mie gambe diventarono gelatina, i miei occhi si trasformarono letteralmente in cuoricini scoppiettanti e il mio cuore, beh.. Dovetti dirgli addio. -Torniamo a casa? Sono un po' stanca.- ammisi. In effetti ci eravamo girati il centro commerciale per davvero tanto tempo, avevamo addirittura saltato il pranzo e le mie forze mi stavano abbandonando.
-Come vuoi, piccola.- mi afferrò la mano e ci avviammo verso l'uscita.
Dopo pochissimi attimi mi squillò il telefono, così lo estrassi dalla tasca dei jeans per leggere il messaggio:
" Ehy,
Noi abbiamo già pranzato ed ora stiamo andando a fare una partita a pallone.
Che fine avete fatto?
Xx Niall "
Staccai la mia mano da quella di Zayn per rispondergli, o meglio, rispondere a Niall era quello che avevo intenzione di fare, ma ciò mi fu impedito perché andai a sbattere contro qualcosa o qualcuno e mi ritrovai con il sedere per terra come una perfetta idiota.
-Ma dico, vuoi guardare dove cam- la ragazza inizio ad imprecare. -Zayn?- un sorriso si formò sul suo viso quando vide il moro accanto a me. Cosa? Lei conosceva Zayn? Chi diavolo era? Spostai gli occhi su di lui per vedere la sua reazione e notai che la stava fissando quasi con odio e disprezzo.
Poi spostai di nuovo il mio sguardo sulla ragazza: capelli neri, occhi azzurri, magra, vestiti stile molto dark e qualche tatuaggio sulle braccia. Ah, una figa, praticamente.
La ragazza saltò letteralmente addosso a Zayn stringendogli le braccia al collo, ma lui non reagì. Mi guardava confuso, cercava di capire le mie emozioni, se fossi arrabbiata, delusa o quant'altro. La verità? Si, ero arrabbiata. No, più che arrabbiata ero gelosa. Gelosa di lei, che era così bella, così fottutamente sfacciata e sicura di sé. Ero gelosa di tutta la confidenza che si stava prendendo con Zayn, erano fin troppo vicini. Fortunatamente ero piuttosto brava a nascondere le mie emozioni e a sembrare il più impassibile e indifferente possibile e sperai davvero con tutta me stessa che ciò funzionasse anche con lui.
Ed ecco il colpo di grazia: la mora si avventò sulle labbra di Zayn baciandolo appassionatamente. In quel preciso momento sentii qualcosa sprofondare dentro di me, il mio cuore si era fatto in mille pezzettini. Avrei voluto piangere, avrei voluto allontanare quella ragazza dal mio Zayn e farle capire che c'ero anche io, che lui in quel momento era con me, che lui stava.. No, lasciamo perdere. Avrei voluto reagire, ma non ce la facevo, non ne avevo la forza. Mi sentivo così piccola, inutile e patetica in quelle circostanze perché non riuscii a far altro che rimanere a fissarli senza parole, con il cuore in mille frantumi, schiacciato e calpestato dalla suola delle scarpe di Zayn e di quella ragazza. Finalmente Zayn si allontanò da lei e la spinse via con una forza tale da farla quasi cadere, al che io decisi finalmente di riprendermi e di alzarmi da quel pavimento che in pochi istanti si era congelato sotto di me.
-Io vado in bagno.- li interruppi per un secondo. Non riuscivo più a reggere nulla di tutto ciò, sentivo il bisogno di piangere e le lacrime minacciare di uscire dai miei occhi. Dovevo allontanarmi da loro.
-Fai pure, cara.- la mora mi rispose con tono sfacciato, quasi come se non gliene fregasse nulla.
-Ila, non- Zayn provò a dire qualcosa, ma io chinai la testa e girai i tacchi diretta al bagno. Entrai nei servizi femminili, in uno dei tanti bagni e dopo essermi chiusa a chiave scoppiai a piangere, crollai come un vecchio palazzo. La cosa che mi fece più male fu il fatto che molto probabilmente, sicuramente Zayn mi considerava come una delle tante, come tutte le altre. Io ero solo un'altra conquista di cui vantarsi con gli amici. Non provava nulla per me, tutte le cose che ci eravamo detti, che mi aveva detto erano solo un mucchio di grandissime fesserie a cui io, come una cogliona, avevo creduto. E come un'idiota avevo ceduto facilmente, mi ero illusa.
Illudersi è l'errore peggiore che qualcuno possa commettere, vivi peggio sperando che tutto ciò che sogni si avveri. Ma quando ti accorgi che non sarà mai così, soffri. Ed è proprio in questo modo che era andata a me. Avevo sbagliato fin dall'inizio e purtroppo ne stavo pagando le conseguenze.
Mi accovacciai tra il water e la porta del bagno e continuai a ripetermi quanto fossi patetica a piangere per qualcuno che non mi apparteneva, che non mi voleva. Ero stata una stupida, una perfetta idiota.
-Ilaria, dove sei?- era lui. Non mi andava di vederlo in quel momento, non mi andava di farmi vedere così. Trattenni il respiro e cercai di soffocare i singhiozzi sperando che non mi sentisse. -Andiamo, lo so che sei qui.-
-Zayn, va via, per favore.- quasi sussurrai.
-No, non me ne vado senza di te.- sentii i suoi passi avvicinarsi sempre di più alla porta del bagno in cui ero rinchiusa.
-Zayn, per favore. Torna da lei.-
-Ma non lo capisci che è te che voglio?- Ed eccole lì, le lacrime maligne e traditrici che ripresero a rigarmi il viso.
-Ho bisogno di stare da sola, per favore.- lo supplicai.
-E va bene, ma promettimi che non farai cazzate e che sarai prudente.-
Non risposi.
-Promettimelo.- il suo tono si fece più duro -E chiama qualcuno dei ragazzi per venire a prenderti. Non tornare da sola.- era deluso, ma da chi? Da me o da se stesso?
-Si.-
E da lì ci fu solo il rumore dei passi di Zayn che si allontanarono. Sospirai.
Ricordandomi di non avere ancora risposto a Niall decisi di chiamarlo, così, dopo aver sbloccato il mio telefono, digitai il suo numero e feci partire la chiamata.
-Eeehy bellezza.- sorrisi sentendo la sua voce così allegra e solare.
-Ehy Niall.- la mia, invece, era cupa e strozzata.
-Tutto okay?- lo sentii preoccuparsi.
-No, senti.. Ti disturbo?- amavo quel ragazzo, era la persona più dolce che potessi conoscere e nei giorni precedenti ci avevo legato molto (dopo la famosa sera della vendetta, ovvio).
-No, come potresti disturbarmi?- ecco, appunto. Era sicuramente il più dolce.
-Senti, potresti venirmi a prendere al centro commerciale? Ho bisogno di te.- e come una cretina ripresi a piangere.
-Ehyehy tranquilla piccola, certo. Dimmi precisamente dove sei e tra cinque minuti sono lì da te.-
-Sono in bagno, fai presto.- tirai su con il naso.

Niall's Pov

Mi fiondai subito in macchina per raggiungere Ilaria. Dio, cosa le poteva essere successo? Era così piccola ed indifesa, aveva così bisogno di protezione. Durante i giorni precedenti avevo avuto modo di passare del tempo con lei e mi stupì veder così tanto dolore e sofferenza negli occhi di una creatura così dolce e innocente. Aveva bisogno di ricevere amore ed essere protetta e io ed i ragazzi ci saremmo presi cura di lei.
Per telefono la sentii distrutta e ciò che più mi preoccupò fu il fatto che lei fosse con Zayn, in teoria.
Appena parcheggiai la mia auto iniziai a correre verso l'entrata del centro commerciale e poi verso i bagni femminili, senza preoccuparmi degli sguardi confusi delle persone.
-Ila, tesoro, dove sei?- pronunciai a voce alta sperando che mi rispondesse.
-Sono qui.- la sua voce, debole e strozzata, proveniva dal terzo bagno. Quando aprii la porta la trovai per terra in lacrime. Era distrutta, aveva tutto il trucco sciolto sulle guance e gli occhi arrossati. Mi chinai velocemente alla sua altezza e l'avvicinai al mio petto stringendola.
-Shh, ci sono qui io, adesso.- le accarezzai la nuca e lei scoppiò nell'ennesimo pianto isterico.
-Niall, io.. lui.. lei..- non riusciva a parlare. Lei chi? Con 'lui' intendeva sicuramente Zayn, ma lei?
-Tranquilla, tesoro. Non c'è bisogno che mi spieghi tutto subito.- le diedi un bacio sulla fronte e poi la riportai al mio petto.
Dopo qualche minuto si staccò, si strofinò i suoi grandi occhi stanchi e si alzò.
Le diedi una mano a riprendersi, si sciacquò la faccia e tentò di rimuovere tutto quel mascara che le inneriva le gote. Si guardò allo specchio e poi sospirò malinconica.
-Dai, andiamo, ti offro un gelato. Ti va?- le sorrisi sperando di distrarla un po'. Annuì e, istintivamente, mi abbracciò sussurrandomi un 'grazie' all'orecchio.

-

Salve belle bimbe❤️
Spero voi stiate bene.
Ho cercato di scrivere questo capitolo un po' più lungo perchè mi sono resa conto che il precedente era veramente breve.
In ogni caso vi chiedo scusa se non è il massimo o se ci sono degli errori grammaticali, ma ho un gran mal di testa e ho fatto uno sforzo per scrivere tutto il capitolo in un pomeriggio.
Secondo voi cosa succederà nel prossimo capitolo?
Continuate a votare e a dirmi che ne pensate e lo scoprirete presto!
Spero vi piaccia,
A presto.❤️

Fourteen. || Zayn MalikDove le storie prendono vita. Scoprilo ora