•Chapter eleven.•

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-Bene e ora a che giochiamo?- chiese Niall dopo aver fatto una partita a Monopoli.
-Obbligo o verità.- propose Harry con sguardo malizioso.
Tutti annuirono entusiasti della proposta e poi si girarono verso di me.
No, non potevano farmi questo. Odiavo con tutta me stessa quel gioco. Ogni volta che andavo ad una festa quando ero in Italia mi capitavano le penitenze peggiori.

Una volta, ad esempio, mi ricordo che eravamo alla festa di compleanno di Cleo -la cugina di Sam- e tra gli invitati c'era anche Marco. Eravamo tutti seduti in cerchio e Cleo, essendo la festeggiata, aveva il privilegio di aprire il gioco e girare la bottiglia. E indovinate un po' su chi si andò a fermare? Me, ovvio.
-Obbligo o verità?- mi chiese.
-Obbligo.- risposi ovvia. Detestavo l'idea che qualcuno potesse mettermi nelle condizioni di dover dire la verità su determinati argomenti. Non ne aveva il diritto.
-Devi baciare Marco.- continuò.
Sgranai gli occhi. Mi girai verso Sam in cerca di aiuto, ma lei mi sorrise divertita e con le labbra mimò 'È solo un gioco!'.
Si, certo. Ma quale gioco?
Fanculo. In quel preciso istante la odiai più di me stessa. Essendo a conoscenza dei miei sentimenti avrebbe dovuto aiutarmi e invece no. Ancora fanculo.
-No, non posso.- supplicai Cleo quasi in ginocchio.
-E perché?-
Cazzo, e mo che invento?
-Ho.. Ho appena avuto la febbre e ho ancora i germi addosso, quindi non vorrei passarglieli.- non poteva esistere scusa migliore. In realtà forse si, ma amen.
-Sono pienamente d'accordo!- si intromise Marco.
Lo ringraziai mentalmente e la faccenda si concluse lì, fortunatamente.

-Ehm, okay.- risposi insicura. In effetti i ragazzi, non conoscendomi, non avrebbero potuto chiedermi un granché, quindi da un lato rimasi piuttosto tranquilla.
-Bene, vado a prendere la bottiglia.- annunciò Liam.
Tornò dalla cucina tutto soddisfatto mentre noi ci sistemammo per terra in cerchio.
-Chi comincia?- chiese Louis.
-È uguale.- rispose Zayn, seduto tra me e Niall.
Iniziammo così il gioco e per i primi 4 giri la fortuna sembrò essere dalla mia parte dato che non uscii nemmeno una volta.
Era il mio turno. Okay, presi un respiro profondo e iniziai a far ruotare la bottiglia che si fermò subito su Niall.
-Obbligo o verità?- chiesi.
-Obbligo.- rispose entusiasto. Sembrava eccitato come un bambino che aspetta la mezzanotte per aprire i regali di Natale.
-Mnh...- ci pensai un po' su. -Sei obbligato a regalarmi quei due pacchetti di patatine che tieni dietro la schiena.- risposi soddisfatta della mia richiesta.
-Coosa?- il biondo scattò in piedi e i ragazzi scoppiarono a ridere.
-Hai sentito bene.- continuai intonando la voce da maestrina per scherzare un po'.
-Non puoi privarmi dell'unica cosa per cui vivo.- quasi si metteva a piangere disperato.
-Oh, si che posso!- gli porsi la mano per farmi consegnare i pacchetti.
I ragazzi continuavano a ridere e per poco non mi univo a loro, ma decisi di non cedere per inscenare meglio la parte da 'mamma che ti ritira mp3, telefono e computer perché sei in punizione'.
-Sei crudele.- rispose mettendo un finto broncio. Era così tenero.
-Oh, lo so bene.- continuai fiera.
Niall mi consegnò il cibo rassegnato mentre io esultai soddisfatta.
-Un applauso a Ilaria che è stata la prima a riuscire a togliere del cibo dalle mani di Niall!- scherzò Harry.
Passarono ancora quattro o cinque turni quando Niall riuscì ad avere l'occasione per vendicarsi di me.
-Bene, obbligo o verità?- chiese incrociando le braccia al petto.
-Obbligo.- continuai sicura.
-Ti obbligo a dare un bacio a Zayn.-
Il cuore mi si fermò in gola.
No, non di nuovo. Non potevo baciare Zayn, era troppo per me. Non potevo. Non dovevo. Non volevo.
No, volevo. Ma non potevo. Non ce l'avrei fatta di nuovo. Era una cosa troppo imbarazzante. Stavolta Zayn era sobrio e non credo assolutamente che volesse baciarmi.
"Ma di che ti preoccupi? Il biondino qui presente non ti ha detto come lo devi baciare, quindi basterà un semplice schiocco sulla guancia." mi suggerì quella vocina dentro di me.
"Giusto!" pensai. A volte l'amavo.
Presi un respiro, mi avvicinai a Zayn e gli diedi un bacio sulla sua guancia che, ricoperta di uno strato soffice di barba, mi solleticò le labbra. Tornai composta a schiena eretta.
-Un momento, nonono!- Niall iniziò a fare oscillare l'indice della mano destra in segno di disapprovazione. -Io intendevo un bacio vero, con la lingua.- si spiegò sorridendo malizioso.
Merda.
Questa si che era degna di essere chiamata 'vendetta'. Mi maledissi mentalmente per l'obbligo che avevo scelto per lui in precedenza e per non avere avuto pietà di lui.
-No, non lo faccio.- protestai.
-Sei obbligata, hai scelto tu 'obbligo'- mi fece notare. -E poi andiamo, non deve essere così male baciare Zayn! Ci sono ragazze che non se lo farebbero ripetere due volte!-
Quello era vero, anche io fino a qualche mese prima potevo considerarmi una di esse. Ma le cose erano cambiate anche se Niall, ovviamente, non poteva saperlo.
-Allora?- chiese insistente.
Zayn e gli altri ci guardavano con un'aria divertita e ansiosa: sembravano dei bambini in attesa dell'arrivo di Babbo Natale.
-Sei crudele!- gli dissi imitando la scena di qualche attimo prima.
-Lo so.- rispose con un occhiolino.
Mi girai verso il moro che aveva puntato gli occhi su di me già da qualche minuto.
-Ilaria, Ilaria, Ilaria, Ilaria(..)- i ragazzi iniziarono a fare il tifo per me, entusiasti di assistere alla scena.
Le loro voci iniziarono a farsi più basse, le sentivo sempre più lontane.
Nella stanza c'eravamo solo io e Zayn. Il resto era sfocato.
Era colpa dell'ansia, lo sapevo. Quando andavo a scuola in Italia e dovevo essere interrogata mi capitava spesso una cosa del genere, con la differenza che quello mi sembrava un incubo.
Iniziai ad avvicinare il mio volto al suo, ma dopo poco mi bloccai. Mi trovai immobile non sapendo cosa fare. Sentivo il caldo respiro di Zayn farsi sempre più vicino e intenso mentre il mio cuore iniziò ad accelerare la frequenza dei battiti.
Il ragazzo di fronte a me si morse il labbro inferiore.
"Uf, non fa caldo?" quella vocina stava sottolineando i miei pensieri, le mie emozioni, le mie sensazioni.
Credo che il moro si accorse della mia situazione di imbarazzo e disagio, perché (fortunatamente) decise di aiutarmi.
Portò le sue mani tra i miei capelli attirandomi a sé, lasciandosi sfuggire un leggero gemito.
Avvicinò lentamente il suo viso al mio fino a poggiare delicatamente le sue labbra sulle mie.
La sua lingua sfiorò subito il mio labbro inferiore chiedendo accesso, che per volere di Niall (ma anche mio), fui costretta a cedergli. Le nostre lingue si sfiorarono provocandomi una scossa di brividi lungo la spina dorsale e sembravano aver iniziato una danza.
Portai le mie mani tra i morbidi capelli di Zayn stuzzicandogli un po' le punte e questo doveva essergli piaciuto poiché un altro gemito uscì dalle sue labbra.
Ci staccammo dopo una manciata di minuti per riprendere fiato.
Lo guardai e mi voltai di scatto non riuscendo a reggere il suo sguardo.
-Uuuuuuh- un coro partì dai ragazzi che quasi ci prendevano in giro.
-Così va più che bene!- approvò il biondo soddisfatto.
Chinai la testa e sorrisi imbarazzata, nascosta dai miei capelli.
Sentii le guance prendermi fuoco, la testa diventare pesante e il cuore che non rallentava il ritmo.
Ma che diamine mi stava succedendo?

-

Salve bellezze!
Scusate il ritardo, ma con il rientro a scuola non ho avuto molto tempo libero.

Vi chiedo scusa se il capitolo non è il massimo, ma ci ho dedicato un intero pomeriggio e scrivere l'ultima parte è stata una cosa un po' imbarazzante per una che ha il carattere simile al mio.
Scusatemi per gli eventuali errori.

Vi ringrazio per tutti le visualizzazioni e i voti.❤️
Che ne pensate della storia?

Continuate a commentare e votare,
A presto❤️

Fourteen. || Zayn MalikDove le storie prendono vita. Scoprilo ora