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Centinaia di ragazzi si dirigono verso l'entrata della scuola facendomi inciampare non so quante volte. Stupidi babbani.
Beh, certo, non gli do torto, chi vuole arrivare tardi il primo giorno di scuola, ma, ehy, ci sono unicorni glitterati arcobalenati (?) che devono passare, sciò sciò. No, okay, basta con i piccoli scleri mattutini.
Dopo essere sopravvissuta (e per questo voglio una statua d'oro, tre miliardi di medaglie da Obama e una settigiorno con Haroldo Stiloso), riesco definitivamente ad entrare in classe.
Le ore passano velocemente (strano, molto strano) e me ne torno a casa. Vorrei buttarmi sul letto a pancia all'aria, ma, ehy, ho bisogno di cibo.
Guardo qualche video su YouTube, la smetto e metto la musica a palla, come mio solito fare. Boh, mi rilassa.
Sento poi mia madre gridarmi, come al solito, di abbassare la musica, perchè la mia stupida sorellina ha bisogno di silenzio. Quindi SHSH.

S/A

Ciao regaaz! È una forever alone che vi parla! Scusate per la cortaggine del capitolo, ma spero che vi piaccia lo stesso. Negli Spazio/Autrice ci saranno due punti fondamentali:

1) Una domanda personale (Non il vostro codice fiscale o il codice del Bancomat di vostra zia, tranqui)
2) Una battuta (Squallida, decisamente squallida. Faccio pena, lo so.

Cominciamo.

1) Come vi chiamate?
Io Charlotte Elizabeth Diana. Magari.
Io sono colei che non ha nome, colei che non dev'essere nominata. Muahahahahah *Risata malefica*

2) La mia chitarra doveva dirmi una cosa, ma si è scordata. Capito? Scordata.

Vado a cercare Narnia, addio

Lost in a your hug » Matteo TiberiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora