...guai in arrivo

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Solita routine. È sabato. Alle 6:45 mi sveglio, anche se la scuola inizia alle 8:00, ma ho la scusa del pullman. Metto le solite cuffiette, vado su Spotify-Ascolto Shuffle e capita una bella canzone. Mi avvio verso il pullman. Ma non arriva. Aspetto, magari è in ritardo. Ma ad aspettare me ci sono 4 ragazze, mai viste, probabilmente più grandi di me. Le ho notate già da un pò. Mi si avvicinano. Stavo per conservare l'iPhone in tasca, mentre una di quelle ragazze me lo prende. Ora inizio a urlare. Una mi prende dal polso, un'altra dai capelli. Inizio a gridare ancora più forte, mentre vedo un ragazzo che corre verso le ragazze. Le ferma. La mia salvezza. Questo tizio, sconosciuto, mi ha salvato. Ormai non penso più a niente, il pullman non arriva, allora chiamo mio padre. Ma prima, ringrazio quel ragazzo. Avevo un nonsochè di protettivo e di misterioso allo stesso tempo. Mi venne a prendere. E me ne andai con lui; l'incubo era finito.
Poi, vado a scuola a passo veloce, per fortuna non sono molto in ritardo, solo 5 minuti che per fortuna mi vennero perdonati. Durante l'ora di greco, mi venne da pensare perchè mi aveva aiutata. Lui. A me. I miei pensieri vennero interroti dalla professoressa, che disse qualcosa verso di me. Io risposi, molto confusa -Ehm...no non capivo molto bene quest'ultimo argomento. N-Niente di cui preoccuparsi, professorè!- -Okay, se lo dici tu!- e continuò la sua noiosissima lezione.

Lost in a your hug » Matteo TiberiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora