Capitolo 0: prologo

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Al di là del tempo e dello spazio, esisteva un luogo, inaccessibile anche al più straordinario dei mortali.

Solo 9 grandi esseri potevano viaggiare liberamente, dal quella sacra dimora fino ai 9 mondi, che componevano il loro dominio.

Ognuna di queste entità aveva il proprio trono. Anche se più della metà erano vuoti, l'assenza dei proprietari non rendeva meno regali i loro seggi.

*Scarica*

Il sesto dei nove alla fine raggiunse il tramonto, della sua lunga vita. La sua figura venne ricoperta da delle scariche elettriche verdi, prima di ingrigirsi e ridursi in polvere cosmica.

Al suo posto, sul trono, quello che rimase fu solo un vecchio grimorio logoro e, all'apparenza, senza vita.

Alla fine ne rimasero solo tre.

"Un altro dei nostri fratelli ci lascia............... La prova, che anche noi [Dei] possiamo invecchiare e morire."

"I 100mila anni, sono quasi, del tutto passati. La guerra è alle porte. Ma ancora nessuno si è guadagnato il diritto di sedere tra noi."

"Millenni di attesa, ma ancora nessun nuovo [Dio]? Forse saranno davvero i [Primordiale] a prevalere stavolta."

"No, non accadrà. Il tempo è agli sgoccioli, ma non è del tutto esaurito. Anche i nostri nemici avranno difficoltà ad acquisire potere."

"È vero, questa è la legge dell'equilibrio universale. Abbiate fede negli [Alfieri] dei nostri fratelli, compagni. Alla fine nuovi [Dei] prenderanno il nostro posto."

******
Molti anni dopo, nell'isola artificiale di [Fumetsu], al largo del Giappone, un uomo stava mettendo tutti i suoi oggetti più cari dentro una piccola valigia.

Il suo viso divenne bianco quando senti un rumore alla spalle, per fortuna, era solo suo figlio, che era entrato nella stanza dei suoi genitori.

"Papà? Che stai facendo?

Il bambino non aveva più di 7 anni. I suoi capelli erano di un rarissimo color argenteo, mentre i suoi occhi  erano di un bellissimo blu, tutti tratti che aveva ereditato da sua madre, e da parte di quel lato della famiglia.

"Hajime-chan, perché sei sveglio?! Torna a dormire!

L'uomo cerco di mandare via il figlio, senza turbarlo, o dargli una strana impressione, ma era difficile farlo.

Dopotutto stava per abbandonare sia lui, che sua moglie, senza potergli nemmeno dire il perché.

C'era troppo da spiegare, troppi segreti che non aveva mai confessato, di una vita di azioni buone e difficili, che lo avevano lasciato stanco e affaticato.

Gli piangeva il cuore al solo pensiero di non rivedere più la sua famiglia, ma non aveva scelta, non poteva portarli con lui, non poteva condannarli ad una vita in costante fuga, era la sua punizione, non la loro.

"(Dopo tutto il bene che ho fatto........ dopo tutti i sacrifici e le vite salvate, credevo di essermi guadagnato una vita felice...............non voglio dover buttare via la mia gioia.............. è questa la mia punizione per aver lasciato Yukihime da sola, ad affrontare gli orrori di questo mondo?)"  

Mentre, il padre era occupato ad maledirsi per tutto, il piccolo Hajime arrivo vicino agli oggetti del suo genitore, senza che lui se ne accorgesse. Spinto da una infrenabile curiosità infantile afferrò uno strano libro.

Quello fu il momento che cambio per sempre il destino del bambino, anche se nessuno ancora lo sapeva.

L'oggetto brillo di una luce blu, mentre emetteva dell'energia verde a forma di fulmini intorno a sé.

OverWrite ~ L'inizio Del CamminoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora