Capitolo 37: la nuova compagna (2)

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Ivan non era un [Black Corps]. Un uomo come lui, che era un criminale di guerra, ricercato in diversi paesi del mondo, per le azioni più indicibili, non poteva diventare ufficialmente uno di loro.

Se qualche faglia della sicurezza, avesse permesso l'uscita di una informazione del genere, l'immagine della polizia speciale dell'isola sarebbe andata distrutta per sempre.

Nonostante ciò, come molti altri, fu reclutato in una sottodivisione, del gruppo comandato direttamente da Goto: i [Black Ghosts].

Questa squadra era formata dal peggio del peggio. I [maghi] e [esper] che si erano sporcati le mani di sangue innocente e non, in tutto il mondo, per i motivi più assurdi.

In cambio, di protezione, soldi, droga, donne, potere, questi individui, poco raccomandabili, facevano i lavori più sporchi, per il patrigno di Hajime.

Erano pedine usa e getta. Come tutti gli altri, anche se loro, avevano maggiori possibilità, di essere sacrificati per la gloria di Mokuro Goto.

Lo sapevano tutti. I [Black Ghosts] avevano solo due scelte per riuscire a sopravvivere il più a lungo possibile sull'isola.

Primo: rendersi indispensabili per il loro capo. Solo così non sarebbero stati uccisi

Secondo: cercare di essere più furbi del padre di Kaori.

Che scegliessero la prima o seconda opzione, alla fine non faceva differenza, rimanevano comunque delle pedine per i piani di potere del loro capo.

Ivan lo sapeva benissimo. Nonostante il [mago] fosse un famoso drogato di adrenalina, e un amante delle lotte mortali, non era uno stupido. Uno come lui non sopravviveva 40anni, senza usare la testa.

Nonostante sembrasse, a primo impatto, qualcuno che amava parlare con i pugni, e sfruttare poco le cellule celebrali, era tutt'altro che così.

Quella era solo una sceneggiata, Ivan in realtà era un furbo bastardo, che non voleva morire per il capriccio, del pazzo narcisista, che era il suo datore di lavoro. Il suo orgoglio era già abbastanza ferito nel dover stare hai suoi ordini.

Perciò l'uomo si era assicurato di crearsi una "rete di sicurezza", in caso, un giorno, ne avesse avuto bisogno.

C'erano voluti 5 anni. 5 lunghi anni, in cui il 40enne, si era finto un imbecille tutto muscoli e niente cervello, per poter fare abbassare la guardia a chi gli stava intorno, così da sfruttare la loro mancanza di cautela, per rubare importanti informazioni hai [Black Corps] stessi.

Oltre alle prove dei loro crimini, Ivan, era riuscito a trovare altri loro importanti segreti, e scheletri nell'armadio.

Ma, per quanto potesse essere attento, anche lui alla fine fece un errore. Era stato scoperto, non da uno dei suoi colleghi. Non da Goto. Non da un [Black Corps]. Ma da una spia dei [New Dawn].

Era successo per caso, la spia si accorse solo per fortuna, di quello che aveva fatto il 40enne. Ovviamente aveva riferito immediatamente, quello che sapeva ha Yukihime.

Ma nessuno, ne Fumio, o la [Maga Omega] sapevano davvero quante informazioni utili avesse Ivan, e di quanto fosse attento nel proteggerle. In effetti l'esistenza stessa dei [Black Ghosts] era semi-sconosciuta al loro gruppo.

Sapevano che Goto usava criminali per portare avanti i suoi piani, ma non che avesse almeno un centinaio di uomini sotto il suo diretto comando.

Se lo avessero saputo, di sicuro non avrebbero inviato solo Hajime e Kuro in questa missione. Non quando c'era una nuova compagna che avrebbe potuto aiutarli.

Quando Ivan uscì di casa, si portò con sé, la sua chiavetta USB, che usava per tenere nascosti i suoi dati rubati.

Il fatto che un informatore, gli avesse chiesto di uscire di casa, in quell'ora precisa, per lui, era già una prova che qualcosa non andava, specie, sapendo che di solito non era lui quello a cui si rivolgevano, le spie sottopagate dei [Black Corps].

OverWrite ~ L'inizio Del CamminoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora