Jungkook aveva sempre creduto che gli occhi fossero l'unico posto in cui ancora si potesse intravedere qualcosa di genuino, qualcosa che non fosse contaminato dalla superficialità del mondo. Aveva passato la vita a cercare negli occhi della gente, a scavare nei loro sguardi, come se lì, proprio lì, si nascondesse ancora un'anima pura. Eppure, ogni volta che i suoi occhi incontravano quelli di Jimin, sentiva una sorta di disarmante bellezza, un fascino che andava oltre la comprensione. Come se Jimin, con quegli occhi così profondi, così privi di maschere, fosse in grado di svelare cose che Jungkook non aveva mai osato guardare in se stesso. Eppure lo voleva, quell'altro giro, solo un altro, giuro, per poter vedere ancora una volta quella purezza.
Si morse il labbro, il respiro più corto, il cuore che batteva in modo irregolare. La sua mente si riempiva di paranoie e speranze che non riusciva a scacciare, speranze che si avvicinavano sempre di più a Jimin, eppure non riusciva mai a capirlo, a comprenderlo davvero. Sentiva di essere estraneo a tutto ciò che era così naturale in lui. Ogni gesto di Jimin sembrava essere una promessa, una scintilla che accendeva qualcosa dentro Jungkook, ma allo stesso tempo quella scintilla lo bruciava, lo confondeva, lo faceva sentire perso.
Gli occhi di Jimin lo avevano ipnotizzato, e Jungkook non riusciva più a staccarsene. Le mani, che ancora tenevano il bicchiere di caffè, tremavano, e quando Jimin si girò per raccogliere i bicchieri vuoti, Jungkook, come spinto da un impulso irrefrenabile, lo afferrò con forza per il braccio, facendogli cadere il bicchiere di cartone. Lo fissava, i suoi occhi penetranti non abbandonavano mai quelli di Jimin, come se ogni parola non detta venisse comunicata attraverso quello sguardo che sembrava parlare per entrambi.
Jimin restò sorpreso, immobile per un attimo, incapace di comprendere cosa stesse succedendo. Il corpo di Jungkook lo stava lentamente spingendo indietro, e Jimin, che già stava facendo fatica a mantenere il controllo, si trovò con la schiena contro il muro, prigioniero di uno sguardo che non riusciva più a sfuggire. Sentiva il battito del suo cuore accelerare, mentre cercava di mantenere un minimo di lucidità. La distanza tra di loro si faceva sempre più sottile, e quando Jungkook si piegò verso di lui, il respiro del biondo si fece più pesante. Le sue mani si posarono sul muro, come per cercare una via di fuga che non c'era.
"Ti hanno mai detto che sei bellissimo, biondino?" la voce di Jungkook era bassa, quasi un sussurro, eppure l'effetto di quelle parole fu come un colpo al cuore di Jimin.
"C-Cosa... che ti prende?" Jimin cercò di allontanarsi con la testa, ma il corpo di Jungkook era lì, troppo vicino, e quelle parole lo avevano intrappolato come una trappola invisibile.
Jungkook, però, non sembrava intenzionato a fermarsi. Si avvicinò ancora di più, il suo respiro caldo contro il viso di Jimin, che tremava sotto di lui. Le sue labbra, che fino a quel momento non avevano mai osato più di un sorriso, ora erano un desiderio tangibile che Jimin non riusciva a ignorare.
"E-io non so nemmeno spiegarti..." La frase non finì, perché fu proprio in quel momento che Jungkook lo baciò. Un bacio breve, veloce, ma talmente intenso che Jimin non riuscì nemmeno a reagire. Non osò nemmeno muoversi, sentiva le sue labbra scottare sotto il tocco di Jungkook, eppure era lì, senza fiato, completamente sorpreso e immobile, come se tutto ciò che fosse stato dentro di lui fosse stato annientato da quel gesto.
Le sue iridi si spalancarono mentre sentiva la pressione del corpo di Jungkook contro di sé, schiacciato contro il muro di quella aula vuota, senza poter fare nulla. Il bacio, che non ricambiò, lo lasciò senza parole, senza una reazione. Non osò fare nulla, non mosse nemmeno le labbra. Si limitò a sentire, a percepire quel contatto, il calore, il respiro, come se fosse il sogno che per troppo tempo aveva tenuto chiuso in fondo al cuore.
Quando Jungkook si staccò, lasciando Jimin senza fiato, il biondo non riuscì a dire nulla. Non capiva cosa fosse successo, ma non riusciva a smettere di guardare Jungkook, che lo osservava con un sorriso enigmatico. Le mani del moro si staccarono da lui, ma il sorriso non scomparve, anzi, sembrava diventare ancora più sfacciato, mentre Jimin, ridotto a un piccolo puntino, cercava di capire cosa fosse appena accaduto.
Jungkook si allontanò lentamente, portandosi una mano alla nuca, arruffando i suoi capelli castano scuro. Canticchiava, come se nulla fosse successo, mentre si dirigeva verso la porta dell'aula. Il suo sorriso, però, rimase scolpito nel viso di Jimin, che restò immobile, incapace di reagire, se non con una sensazione di smarrimento e un calore che gli saliva al volto.
Jungkook uscì, lasciando dietro di sé un Jimin che non riusciva nemmeno a comprendere le emozioni che lo stavano travolgendo. La sua mente era un caos, i suoi pensieri confusi, ma una cosa era certa: nulla sarebbe più stato come prima.

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𝑺𝑻𝑨𝑹𝑩𝑶𝒀
Fanfiction|REVISIONATA⚠️ Wattpad 2020 Nella routine tranquilla e prevedibile di Jeon Jungkook, leader e chitarrista della band liceale Starboys, una nuova figura irrompe nella sua vita. Park Jimin, un ragazzo apparentemente introverso e nerd, nasconde una pa...