ventinove (欧パば)

1.5K 84 6
                                        

Jungkook lo osservava di sottecchi, mordendosi il labbro con nervosismo, il cuore che batteva forte mentre spingeva la lingua contro la guancia, cercando di inghiottire quel groppo di frustrazione che cresceva dentro di lui. Jimin, seduto lì accanto a Min Yoongi, chiacchierava e ridacchiava come se nulla fosse, ignorandolo completamente. L'atteggiamento del biondo lo sconvolgeva, non riusciva a capire perché stesse facendo finta di nulla, perché lo stesse trattando come se non esistesse.

Lo strano malessere cresceva, mentre Jungkook si sentiva invisibile, eppure non riusciva a distogliere lo sguardo. Non era abituato a essere ignorato, soprattutto non da qualcuno a cui aveva dedicato tanto, qualcuno che aveva davvero iniziato a conquistargli il cuore. Le parole di ieri, il bacio... tutto sembrava essere stato un'illusione, un gesto che aveva tanto sperato fosse condiviso, ma ora? Ora non sapeva più niente.

Lentamente, Jimin si alzò dalla sua sedia, e Jungkook lo vide allontanarsi, camminando con passo deciso verso il corridoio. Il morso che sentiva dentro il petto si fece più forte, e senza pensarci due volte, si alzò anch'esso e si precipitò verso di lui. Non avrebbe permesso che il biondo scappasse senza dargli una spiegazione, senza rispondere alle sue domande.

"Jimin!" gridò, sperando che almeno una volta l'altro si fermasse. Ma Jimin non si voltò, continuando a camminare senza nessuna intenzione di fermarsi.

Jungkook accorciò la distanza tra loro, correndo per superarlo, e quando finalmente lo raggiunse, lo bloccò afferrandolo per un braccio. La sua voce era tremante, ma determinata.

"Jimin..." Lo chiamò di nuovo, cercando di leggere nei suoi occhi un segno di risposta, qualcosa che gli dicesse che non era solo lui a sentirsi perso in quel momento.

"Non mi toccare..." Jimin reagì con un tono che suonò come una scossa, la sua figura indispettita, ma il suo cuore continuava a battere furioso.

Jungkook sentì il vuoto crescere nel suo petto, ma non si diede per vinto. Doveva capire cosa stesse succedendo. Non riusciva a stare zitto, e nemmeno a lasciare andare tutto quell'affanno che aveva dentro.

"Mi spieghi che ti prende?!" chiese, ormai senza filtri, la frustrazione nelle sue parole non più trattenuta.

Jimin si girò lentamente, guardandolo di sottecchi, ma il suo viso tradiva una furia che Jungkook non aveva mai visto prima.

"Che mi prende? Lo vuoi proprio sapere?" La voce del biondo era gelida, un misto di rabbia e delusione che colpì Jungkook come un pugno nello stomaco.

Non sapeva cosa rispondere, il nodo alla gola si fece più grande, mentre il suo cuore sembrava volergli esplodere fuori dal petto.

"Non ti permetto di giocare con i miei sentimenti! Ma chi ti credi di essere?" Jimin lo affrontò con una forza che lo lasciò senza fiato, come se le sue parole avessero il potere di piegarlo.

"I-intendi per il bacio di ieri?" Jungkook fece un passo indietro, cercando di recuperare una parvenza di lucidità, ma la rabbia che gli stava invadendo la mente lo stava travolgendo.

"Sennò per cosa?! Dannazione!" Jimin sbottò, il suo corpo rigido e la voce che tremava di frustrazione.

Jungkook non sapeva come fare, sentiva le sue parole uscire confuse, incapaci di farsi strada. Si grattò la nuca nervosamente.

"Posso... spiegarti... ecco..." Tentò di raccogliere i suoi pensieri, ma la verità sembrava sfuggirgli tra le dita. Non voleva sembrare un idiota, ma doveva trovare una risposta che fosse vera.

"Credo sia presto dirtelo... ma posso garantirti che il bacio di ieri non era del tutto per gioco... insomma... lo volevo, ecco..." I suoi occhi si abbassavano, ma non riuscivano a nascondere il disorientamento. Perché Jimin non capiva?

Jimin lo guardò con un'espressione che Jungkook non avrebbe mai voluto vedere, quella di delusione, e sentì un altro colpo al cuore.

"Dimmi la verità, con chi hai fatto questa scommessa?" Il tono del biondo era deluso, ma Jungkook riusciva a leggere anche una traccia di dolore in quello sguardo.

"Credi che sia una cazzo di scommessa?! Assolutamente no, Jimin! Sto cercando di capire se mi interessi, dannazione!" La voce di Jungkook si alzò, non riusciva a nascondere più niente, il suo cuore e la sua mente erano in tumulto.

"Interessante? Io? Andiamo, Jungkook, spara meno cavolate, per cortesia! Io questo... non me lo merito affatto, caspita!" Jimin si fece avanti, lottando per mantenere la sua compostezza, ma le lacrime che stava cercando di trattenere brillavano nei suoi occhi.

"Si, Jimin, mi interessi... è quello che volevo dirti... dopo... dopo certi miei atteggiamenti strani in tua presenza..." La verità finalmente uscì, ma fu accompagnata da un tremito nel corpo di Jungkook, come se quel gesto, quel gesto tanto tanto atteso, fosse finalmente arrivato troppo tardi.

Jimin, tuttavia, non sembrava toccato dalle sue parole. Al contrario, sembrava più lontano che mai.

"Non mi merito questo, Jungkook... io non me lo merito! Gioca col cuore di qualcun altro, non il mio, caspita!" La sua voce era spezzata, piena di dolore. Sembrava che le sue parole fossero l'ultima cosa che Jimin potesse dare a quel momento, ma la delusione che c'era in esse sembrava consumare ogni speranza che Jungkook avesse avuto.

E così, mentre il corridoio si riempiva di silenzio, Jimin se ne andò, lasciando Jungkook immobile, confuso e con il cuore che batteva ancora più forte.

ꜱᴛᴀʀʙᴏʏꜱDove le storie prendono vita. Scoprilo ora